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    IL CONTEST DELLA DISCORDIA – DOPO LA VITTORIA DI NETTA BARZILAI, IL PROSSIMO EUROVISION SPETTA A ISRAELE, CHE VUOLE OSPITARLO A GERUSALEMME. PER GLI ORGANIZZATORI PERÒ LA CITTÀ È “TROPPO DIVISIVA” – LA MINISTRA DELLO SPORT MIRI REGEV, CHE AVEVA SPOSTATO L’AMICHEVOLE (SALTATA) CON L’ARGENTINA DA HAIFA A GERUSALEMME: “NON L’OSPITEREMO DA ALTRE PARTI”


     
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    Fausto Biloslavo per il Giornale

     

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    Prima l'amichevole con l'Argentina saltata all'ultimo momento. E adesso tocca ad Eurovision, il festival della canzone europea ispirato da Sanremo.

     

    Gli organizzatori non vogliono tenere la gara musicale a Gerusalemme città troppo «divisiva» dopo l'investitura americana come capitale di Israele. Lo stesso scoglio politico che ha fatto saltare la partita di calcio fra lo Stato ebraico e l'Argentina di Lionel Messi.

     

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    La notizia non è ancora ufficiale ed è trapelata da Israele, membro organizzativo dell'Unione televisiva europea che manda in onda il festival. Il bello è che i cantanti israeliani hanno partecipato alla competizione musicale europea 41 volte dal 1973 vincendo in quattro occasioni.

     

    E ben due volte, nel 1979 e nel 1999, Eurovision è stata ospitata proprio a Gerusalemme, la città contesa con i palestinesi.

     

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    La ministra della Cultura e dello Sport, Miri Regev, ha messo le mani avanti dichiarando che se «Eurovision non si terrà a Gerusalemme non l'ospiteremo da altre parti».

     

    Fedelissima del primo ministro Benjamin Netanyahu era stata proprio lei a spostare l'amichevole con l'Argentina da Haifa a Gerusalemme, dove gli Usa hanno da poco trasferito l'ambasciata, sollevando sanguinose proteste dei palestinesi.

     

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    L'edizione di quest'anno è stata vinta il 12 maggio dalla cantante israeliana Netta Barzilai nella finale di Lisbona. Per questo motivo Eurovision 2019 dovrebbe tenersi in Israele. E secondo il governo a Gerusalemme, la capitale dello Stato ebraico non riconosciuta da tutti i Paesi.

     

    La battagliera Regev ha chiarito che il costo per ospitare la manifestazione è di 50 milioni di Nis, l'equivalente di 12 milioni di euro. «Se Eurovision non vuole venire a Gerusalemme - spiega la ministra -, penso che sia sbagliato investire una cifra del genere di fondi pubblici». E poi ha aggiunto: «La capitale dello stato d'Israele è Gerusalemme e non dobbiamo vergognarcene».

     

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    In rete sono già apparsi i richiami turistici per Eurovision 2019 sottolineando che il gran finale dovrebbe tenersi allo stadio Teddy o all'arena delle Nazioni a Gerusalemme.

     

    In passato Eurovision è già stato terreno di scontro fra arabi e israeliani. Nel 1978 la televisione giordana interruppe la diretta durante l'esibizione della concorrente israeliana.

     

    E quando è stato chiaro che avrebbe vinto sospese la messa in onda sostenendo che era arrivato primo il candidato del Belgio. Il Libano che voleva partecipare si è tirato indietro perché non riconosce lo Stato ebraico.

     

    Gli album di Eurovision, che oggi sono proibiti, fino al 2009 erano in vendita a Beirut con il nome di Israele cancellato.

     

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    Per la partita di calcio con l'Argentina che si sarebbe dovuta disputare domani la federazione israeliana ha denunciato alla Fifa le pressioni palestinesi sui calciatori argentini.

     

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    La superstar Messi sarebbe stata minacciata di morte. Adesso sta scoppiando il braccio di ferro della canzone, che rischia di far saltare Eurovision 2019 per motivi puramente politici e timore delle rappresaglie.

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