• Dagospia

    UNA TELEFONATA (CON L’ISIS) T’ACCORCIA LA VITA - JIHADISTI DA PHONE CENTER - I TERRORISTI DI BARCELLONA SI RITROVAVANO IN UN “LOCUTORIO” PER PRENDERE ORDINI - IL TITOLARE E’ STATO ARRESTATO. LA POLIZIA SOSPETTA CHE, INSIEME CON L’IMAM, GUIDASSE LA BANDA DI RAGAZZINI KAMIKAZE - NEL LOCALE TROVATO MATERIALE PER PREPARARE BOMBE ARTIGIANALI


     
    Guarda la fotogallery

     

    Gianni Santucci per il ‘Corriere della Sera’

     

    Il «colonnello» è sempre rimasto appartato. Ha sfruttato il suo mestiere: gestore del «locutorio» (il phone center) del paesino di Ripoll. Dove entravano ogni giorno decine di persone, per lo più immigrati, in maggioranza marocchini. Telefonate e accesso a Internet; invio di denaro all' estero e acquisto di biglietti aerei.

     

    Salh el Karib Salh el Karib

    Nel «locutorio» di Salh el Karib, 34 anni, si parlava spagnolo, ma più spesso arabo. Via vai continuo, per lo più di gente conosciuta. Un ambiente misto di confusione e confidenza: ideale come copertura. E infatti i terroristi della cellula di Ripoll, prima di partire per gli attacchi di giovedì scorso a Barcellona e Cambrils, ci passavano interi pomeriggi. E sui computer giravano nei forum segreti del Califfato.

     

    Qualcuno, da quel phone center, è entrato in contatto con almeno un personaggio di alto profilo nelle gerarchie dell' Isis. Così a cinque dalla strage della Rambla, con l' ultimo componente del commando caduto, la polizia spagnola aggancia i fili diretti che portano alla «casa madre» del terrorismo globale. E a un nuovo deposito di esplosivi. Quello sul locutorio di Ripoll è il filone più delicato dell' indagine, che in questi giorni i Mossos de Esquadra (la polizia catalana) hanno gestito nella più completa segretezza. Anche per questo, probabilmente, il ruolo di Salh el Karib è rimasto finora sfumato, quasi marginale nella ricostruzione dei movimenti della cellula.

     

    Salh el Karib moglie Salh el Karib moglie

    E invece la sua figura emerge con uno spessore via via maggiore accanto a quella dell' imam Abdelbaki Es Satty, il reclutatore e la guida ideologica dei terroristi ragazzini (hanno tutti un' età tra i 17 e i 24 anni). Al suo fianco, El Karib sarebbe una sorta di «colonnello»: a partire dall' età (34 anni), per finire con la seconda scoperta fondamentale che i poliziotti hanno fatto nel suo phone center.

     

    La prima traccia che porta nel locutorio di Ripoll, il giorno dopo l' attentato, è il biglietto aereo per il Marocco che proprio El Karib ha comprato per uno dei fratelli Oukabir, e che certifica la possibilità di un incontro preparatorio del commando in Nord Africa prima di passare all' azione (anche altri membri hanno fatto viaggi analoghi nello stesso periodo). Quello stesso pomeriggio, il 18 agosto, la moglie del gestore del phone center minimizza di fronte alle televisioni: «Ma sì, che volete che sia? Sono tutti ragazzi che si conoscono, mio marito gli avrà fatto una cortesia...». Giustificazione forse plausibile.

     

    ALCANAR ATTENTATO BARCELLONA ALCANAR ATTENTATO BARCELLONA

    Ma su El Karib, in quel momento, i poliziotti hanno già in mano anche un altro elemento fondamentale: durante la perquisizione, nel «locutorio» hanno trovato molta polvere di alluminio e alcuni detonatori. E cioè un materiale per fabbricare bombe artigianali e i meccanismi per innescarle. Se ad Alcanar, a 300 chilometri da Ripoll, il gruppo aveva stabilito il laboratorio per fabbricare ordigni (dove l' imam e almeno altri due terroristi sono morti il 17 agosto per un' esplosione accidentale), ora si scopre che il commando aveva anche un altro deposito.

     

    Younes Abauyaaqoub attentato barcellona Younes Abauyaaqoub attentato barcellona

    La scoperta di questa seconda base a Ripoll indica una fortissima analogia con il gruppo (sempre marocchino) responsabile dell' attentato ai treni di Madrid dell' 11 marzo 2004. Anche quella cellula aveva la propria «sede» operativa in «locutorio», nel quartiere di Lavapiés, nella capitale spagnola. E poi ci sono i detonatori, sui quali oggi si soffermano con estrema attenzione le indagini: sono la conferma che, piuttosto che investire passanti innocenti (modello Isis), il gruppo di Ripoll progettava un attentato devastante in stile Al Qaeda.

     

    Con un camion o diversi furgoni-bomba imbottiti di bombole di gas (quelle trovate ad Alcanar) da far scoppiare in diverse parti della città, puntando a un altissimo numero di vittime e a un impatto simbolico abnorme. Per questo avevano cercato di affittare prima un camion e poi, al rifiuto per la mancanza dei permessi sulla patente, avevano ripiegato su due Fiat Talento e un Renault Kangoo. Alla fine solo uno dei mezzi è stato usato per investire i pedoni.

     

    ATTENTATO A BARCELLONA - IL GRUPPO DI TERRORISTI ATTENTATO A BARCELLONA - IL GRUPPO DI TERRORISTI

    Un piano tanto complesso lascia dunque presupporre una direzione esperta. Ed è per questo che, oltre ai viaggi dell' imam in Belgio, i poliziotti si stanno concentrando adesso sui computer del phone center di Ripoll. Se alcuni contatti diretti con un riferimento dell' Isis sarebbero stati già documentati, l' analisi forense dei computer diventa sempre più centrale. Soprattutto per capire chi, coperto dal «colonnello» El Karib, usava il «locutorio» per prendere istruzioni dal Califfato.

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport