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    KIM-MI FERMERA’? LA COREA DEL NORD MINACCIA DI ATTACCARE L’ISOLA DI GUAM, AVAMPOSTO AMERICANO NEL PACIFICO: “PIANI PRONTI IN 5 GIORNI” – “STURM UND TRUMP” PROMETTE UNA TEMPESTA DI “FUOCO E FURIA” ED ESALTA L'ARSENALE NUCLEARE AMERICANO - IL GOVERNO GIAPPONESE: “INTERCETTEREMO I MISSILI DI PYONGYANG CONTRO GUAM”


     
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    KIM TRUMP KIM TRUMP

     

    Massimo Gaggi per www.corriere.it

     

    Gli americani dormano tranquilli, non ci sono minacce immediate di un conflitto. Il presidente ha usato un linguaggio duro perché è l’unico che il dittatore nordcoreano capisce», visto che con lui la diplomazia non funziona. Parola del segretario di Stato Usa Rex Tillerson.

     

    Dopo l’«escalation» delle minacce reciproche, ieri sono arrivate considerazioni più pacate sui rischi di un conflitto «preventivo» tra Usa e Nord Corea. Il capo del Pentagono, Jim Mattis, però, incalza il regime: «Vogliamo soluzioni politiche perché le altre sono disastrose, ma Pyongyang deve capire che è ora di smetterla con azioni che possono portare alla fine del regime e alla distruzione di un popolo».

     

    «Possiamo attaccare Guam»

    kim jong un osserva il missile intercontinentale nordcoreano luglio 2017 kim jong un osserva il missile intercontinentale nordcoreano luglio 2017

    La tensione resta alta all’indomani della sortita di Donald Trump che ha minacciato offensive micidiali davanti ai toni sempre più aggressivi di Pyongyang e, soprattutto, allo sviluppo di missili balistici a lunga gittata e testate nucleari miniaturizzate. I generali di Kim Jong-un hanno replicato duramente, definendo «sciocchezze dette da un uomo che ha perso la ragione» le parole del presidente americano e garantendo di poter completare «entro metà mese» un piano di attacco contro l’isola di Guam: «dopodiché attenderemo le decisioni del leader supremo». Gli abitanti di questo avamposto americano nel Pacifico sono abituati alle minacce del dittatore nordcoreano, ma stavolta i motivi di allarme sono maggiori. Il governatore Eddie Calvo invita alla calma: «Il livello di pericolo non è mutato. Chi minaccia deve ricordare che questa non è solo una base militare, è un lembo d’America. Tra qui e le isole Marianne ci sono 200 mila cittadini Usa». La sovranità americana è un deterrente, ma può anche essere il fattore che spinge Kim all’attacco preventivo. In caso di guerra, infatti, Trump potrebbe essere costretto a usare navi e aerei basati a Guam se Corea del Sud e Giappone, per non essere coinvolti, dovessero proibire l’uso delle basi Usa nel loro territorio..

    KIM JONG UN DONALD TRUMP KIM JONG UN DONALD TRUMP

     

    I tweet di Trump

    Tutti riconoscono che la crisi è complessa e che fin qui moniti, embarghi e diplomazia non hanno arrestato il programma nucleare coreano che, anzi, è andato avanti ancor più speditamente. Ma Trump si è attirato comunque molte critiche coi suoi toni durissimi, simili a quelli di Kim: la minaccia di una tempesta di «fuoco e furia». A cominciare dai rilievi del senatore repubblicano John McCain per il quale un vero leader parla solo quando è davvero in grado di attuare ciò che minaccia.

     

    Le quasi-fake news

    KIM KIM

    Il capo della Commissione Forze armate del Congresso ricorda la celebre massima di un presidente di cento anni fa, Theodore Roosevelt: «Nei negoziati il presidente Usa deve essere morbido a parole, tenendo, però, sempre in pugno un grosso bastone». Trump rischia di trovarsi nella situazione opposta. E, in effetti, la nuova sortita del presidente qualche dubbio lo fa venire: in due «tweet» ieri il leader ha abbassato un po’ i toni («spero di non dover mai usare il nostro potenziale nucleare»), avvertendo, però, che l’arsenale Usa non solo è il più potente del mondo, ma è anche pronto e aggiornato. E qui sfioriamo di nuovo l’area delle «fake news» visto che Trump si è insediato appena sei mesi fa, mentre il processo di ammodernamento (comunque avviato nell fase finale della presidenza Obama) richiederà addirittura decenni per essere completato.

     

    kim trump kim trump

     

     

    2. NORD COREA, LA POSIZIONE DI TOKYO

    Da www.ilmessaggero.it

     

    La minaccia della Corea del Nord contro la base militare americana di Guam è «assolutamente inaccettabile», lo ha dichiarato il portavoce del governo giapponese Yoshihide Suga parlando di «azioni provocatorie» da parte di Pyongyang e sollecitando la Corea del Nord «ad accettare con serietà il deciso avvertimento della comunità internazionale», e quindi a «rispettare le richieste delle sanzioni imposte dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e ad astenersi da ulteriori provocazioni».

    TRUMP TRUMP

     

    Il Giappone rivendica il diritto di intercettare eventuali missili balistici nordcoreani lanciati contro Guam. In un intervento in Parlamento, il ministro della difesa Itsunori Onodera, ha spiegato che al Giappone sarebbe consentito colpire un missile diretto verso il territorio americano nel Pacifico, se sarà considerato come una minaccia cruciale al Giappone.

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