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    PAURA E DELIRIO A "VOGUE" – ANCORA NON È UFFICIALE, MA L’ADDIO DI ANNA WINTOUR POTREBBE CAUSARE UN TERREMOTO NELLA RIVISTA DI MODA PIÙ FAMOSA DEL MONDO. LA PREVISIONE DI VANESSA FRIEDMAN, EDITOR DI MODA DEL ''NEW YORK TIMES'', CHE CONOSCE BENE IL "DIAVOLO"...


     
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    anna wintour vanessa friedman anna wintour vanessa friedman

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    È la donna più potente della moda, immortalata da Meryl Streep nel Diavolo veste Prada e temutissima dai collaboratori: ora l’impero di Anna Wintour, direttrice di Vogue dal 1988 e direttore artistico di Condé Nast dal 2013, sta per finire.

     

    Secondo alcune indiscrezioni lanciate la scorsa settimana dal New York Post, Wintour se ne andrà dopo il numero di settembre. Tutti si chiedono se sarà vero, ma la vera questione è: cosa sarà Vogue dopo l’addio della sua direttrice storica e iconica? Tenta di dare una risposta Vanessa Friedman, altro nome di punta della moda mondiale, ex caporedattore della moda del Financial Times passata adesso al New York Times.

     

    ANNA WINTOUR  ANNA WINTOUR

    L’editore, Condé Nast, per ora ha negato l’addio di Wintour, con una nota interna con cui si chiede ai propri redattori di negare la notizia, che però nel frattempo continua a girare e a far interrogare il gotha del fashion sul mondo dopo Anna.

     

    Per capire quanto sia importante la sua presenza nel mondo della moda, basti pensare al fatto che Wintour è passata indenne a cinque amministrazioni presidenziali, che era direttrice prima che Tom Ford debuttasse a Gucci e che Stella McCartney e Alexander McQueen si laureassero alle scuole di moda. Come disse una volta David Carr, “Non sente il vento con un dito per capire il trend: lei è il vento”. Più che un direttore o un capo, Anna Wintour ha rappresentato anche un consulente per i brand e una forza creatrice e stimolatrice di un’intera generazione di designer, come Lazaro Hernandez e Jack McCollough

     

    ANNA WINTOUR NEL 1989  ANNA WINTOUR NEL 1989

    Quest’anno sarà il trentesimo per Anna Wintour alla direzione di Vogue: cosa significherà il suo addio? Siamo sicuri che sia per forza un male? Innanzitutto le celebrità dovranno iniziare a scegliere i loro vestiti senza il suo avallo. D’altronde, il suo addio potrebbe significare anche una riconsiderazione di cosa sia un direttore editoriale di un magazine di moda. I suoi occhialoni da sole inizieranno a vedersi meno sulle passerelle. Ma si tratta comunque di fattori esterni: il lascito più grande di Wintour sarebbe il suo lavoro, la sua storia impossibile da replicare. La sua forza, il controllo maniacale e l’idea che una persona sola possa essere un arbitro di stile terminerebbero con lei, perché nessuno sarà in grado, almeno nell’immediato, di sostituirla tale e quale.  

     

    Alcuni macro trend e una congiunzione di eventi hannno contribuito a creare l'indiscrezione dell'addio. Inoltre le riviste in generale non stanno passando un buon momento, anche a causa dell’ondata MeToo. Weinstein è un caro amico di Anna Wintour, e Vogue ha dovuto interrompere i rapporti con tre fotografi come Bruce Weber, Mario Testino e Patrick Demarchelier, per presunte molestie sessuali.

     

    Inoltre, delle tre più importanti direttrici di Vogue degli anni recenti, Anna è l’unica che continua a lavorare. Franca Sozzani è morta nel dicembre del 2016, Alexandra Shulman, ex direttore dell’edizione britannica, ha lasciato a gennaio 2017.

     

    HILLARY CLINTON ANNA WINTOUR  HILLARY CLINTON ANNA WINTOUR

    L’altra domanda che è lecito porsi è: cosa farà la Wintour una volta lasciata la direzione? Si darà alla politica? Di un suo interessamento alla cosa pubblica si  vocifera dai tempi dell’amministrazione Obama, quando la vicinanza di Wintour all’allora first lady aveva causato non poche speculazioni, prima silenziate e poi riemerse durante la campagna elettorale di Hillary Clinton.

     

    Ma nella sua carriera al potere, Wintour ha sempre stupito, combattuto ed è sopravvissuta agli altri giornali, a internet, alle critiche, alle scelte, ai social. Ha adattato se stessa e il suo giornale ai tempi e alle cultura. Una longevità impossibile da raggiungere senza una grande combinazione tra volontà, fortuna e caso. Insomma, davvero Wintour andrà in pensione? E se succederà, quando lo farà?

    ANNA WINTOUR CON OLIVER THEYSKENS, JACK MCCOLLOUGH E LA FIGLIA BEE SHAFFER ANNA WINTOUR CON OLIVER THEYSKENS, JACK MCCOLLOUGH E LA FIGLIA BEE SHAFFER

    ANNA WINTOUR 2  ANNA WINTOUR 2ANNA WINTOUR BEE SHAFFER  ANNA WINTOUR BEE SHAFFERANNA WINTOUR E LA FIGLIA ALLO SHOW DI OSCAR DE LA RENTA NEL 2009  ANNA WINTOUR E LA FIGLIA ALLO SHOW DI OSCAR DE LA RENTA NEL 2009RAVASI DONATELLA VERSACE ANNA WINTOUR  RAVASI DONATELLA VERSACE ANNA WINTOURANNA WINTOUR ALLA SETTIMANA DELLA MODA DI MILANO  ANNA WINTOUR ALLA SETTIMANA DELLA MODA DI MILANOANNA WINTOUR CON BEE SHAFFER LA FIGLIAANNA WINTOUR CON BEE SHAFFER LA FIGLIAANNA WINTOUR RICEVE IL TITOLO DI DAMA DALLA REGINA ELISABETTA  ANNA WINTOUR RICEVE IL TITOLO DI DAMA DALLA REGINA ELISABETTAANNA WINTUR DIVENTA UNA DAMA  ANNA WINTUR DIVENTA UNA DAMALA REGINA ELISABETTA E ANNA WINTOUR 4  LA REGINA ELISABETTA E ANNA WINTOUR 4ANNA WINTOUR RICEVE IL TITOLO DI DAMA DALLA REGINA ELISABETTA  ANNA WINTOUR RICEVE IL TITOLO DI DAMA DALLA REGINA ELISABETTAANNA WINTOUR RICEVE IL TITOLO DI DAMA DALLA REGINA ELISABETTA  ANNA WINTOUR RICEVE IL TITOLO DI DAMA DALLA REGINA ELISABETTA

     

     

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