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    L'ANANAS BRUCIA I GRASSI, LO ZUCCHERO DI CANNA È MIGLIORE DI QUELLO RAFFINATO? TUTTE LE BUFALE CHE CI BEVIAMO: LA COLDIRETTI SMONTA LE 'FAKE NEWS' DELL'ALIMENTAZIONE - IL KAMUT UN CEREALE ANTICO? MADDECHÉ! CARLO PETRINI ATTACCA I 'SUPERFOOD' - RASPELLI: SAPETE CHE LA BRESAOLA DELLA VALTELLINA A INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA PUÒ ESSERE FATTA CON COSCE DI ZEBÙ DAL SUD AMERICA? E LO SPECK IGP...


     
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    1. QUANTE «BUFALE» A TAVOLA DAL LATTE ALL' ANANAS CI BEVIAMO (QUASI) TUTTO

    Andrea Cuomo per 'il Giornale'

     

    Ce le danno a bere. E anche a mangiare. Ci dicono cose sui cibi che spostano i consumi, che riempiono o svuotano i nostri carrelli ma che non sempre corrispondono a verità. Demonizzano un ingrediente, attribuiscono a un altro proprietà che non esistono e in questo modo cambiano la nostra dieta e un po' anche la nostra vita, mettendo a volte addirittura in pericolo la nostra salute, spesso minando intere filiere produttive.

    COLDIRETTI ROMA STREET FOOD COLDIRETTI ROMA STREET FOOD

     

    Sono le fake news del cibo, le notizie che colpiscono ma che nessuno si preoccupa di verificare: a volte leggende che si tramandano, a volte credenze popolari quasi innocue, altre volte campagne di demonizzazione che partono da parziali verità e si trasformano in una caccia all' untore. Accade ad esempio all' olio di palma, il grasso vegetale molto utilizzato dall' industria alimentare, che è stato quasi «bannato» dai supermercati perché accusato di una serie di nefandezze ai danni di salute e ambiente che in realtà sono tutt' altro che univocamente riconosciute dalla comunità scientifica internazionale.

    BUFALE WEB ANANAS BUFALE WEB ANANAS

     

    Ma senza arrivare a tali campagne di controinformazione, spesso inconsapevolmente per pigrizia, ignoranza, credulità abbocchiamo a tranelli comunicativi piuttosto clamorosi. Coldiretti e l' Osservatorio sulla criminalità nell' agricoltura si sono divertiti (si fa per dire) a classificare le dieci food fake news più diffuse. Eccole.

     

    1. Il latte fa male.

    La tesi è: il latte va assunto solo da piccoli, gli altri animali non lo bevono da adulti. Ma visto che il latte di mucca, capra e pecora fa parte della nostra dieta da millenni, il nostro genoma si è modificato per produrre l' enzima che scinde il lattosio.

     

    2. L' ananas brucia i grassi.

    Non c' è una sola ricerca che avvalori questa cosa. Una proprietà simile ce l' ha la bromelina, una sostanza contenuta nel gambo del frutto, che nessuno si sogna di mangiare.

    la cina vieta di mangiare banane in modo erotico la cina vieta di mangiare banane in modo erotico

     

    3. Il kamut è un cereale antico. Una vera bufala. Altro che «grano dei Faraoni». Si tratta di un marchio commerciale privato americano con cui viene venduto un grano non particolarmente pregiato.

    Quindi nessun miracolo.

     

    4. Mangiare carne fa male.

    Non c' è uno studio che provi questa cosa, anzi la carne è ricca di nutrienti che se non vengono assunti possono provocare danni alla salute. Certo, l' importante è non esagerare.

     

    5. Le banane sono ricche di potassio. Lo sono, ma ne hanno molto meno di spinaci, rucola, cavolini e anche del kiwi, tutti alimenti con minore apporto calorico.

     

    6. I grassi vanno eliminati dalla dieta. E invece devono rappresentare tra i 25 e il 30 per cento delle nostre calorie giornaliere.

     

    zucchero in una lattina zucchero in una lattina

    7. Chi è intollerante al lattosio deve evitare i formaggi.

    In genere gli intolleranti al lattosio posso tollerare fino a 125 ml di latte al giorno. E comunque nei formaggi stagionati il lattosio tende a scomparire.

     

    8. Lo zucchero di canna è meglio di quello bianco. Le caratteristiche nutrizionali sono le stesse, quindi chi pensa di tutelare la sua salute mettendo nel caffè la bustina marroncina si illude.

     

    9. I prodotti Ue rispettano tutti le stesse regole. Spesso le regole europee sono meno rigorose di quelle italiane. Un esempio? Da noi non si può produrre pasta con il grano tenero. E non si possono fare i formaggi con la polvere di latte.

     

    10. I prodotti del contadino non sono controllati. Tutti i prodotti alimentari in vendiota nel nostro Paese devono rispettare gli stessi standard, anche quelli venduti nel farmer market.

     

     

    2.DIETRO CASA GLI ALIMENTI DEL BENESSERE

    Carlo Petrini, fondatore di Slowfood, per www.lastampa.it

     

    Che si tratti di bacche dall’estremo Oriente, di cereali centroamericani cresciuti in montagna o di radici provenienti dal Corno d’Africa, è innegabile che quelli che oggi si chiamano comunemente «superfood» abbiano un certo fascino. Basta leggere una qualunque rivista di costume per scoprire un nuovo prodotto dalle proprietà curative o preventive uniche. 

     

    O per intercettare l’ultimo ortaggio che «fa perdere peso» in fretta e in salute.

    CARLO PETRINI CARLO PETRINI

    Che esistano cibi che hanno particolari proprietà nutrizionali in grado di aiutarci a stare meglio è indubbio, e tuttavia oggi, anche a causa del proliferare di un’informazione spesso difficile da verificare e da filtrare come quella online, il rischio che si corre è quello di essere in balia di «costruttori» di tendenze, a volte più attenti alla salute delle proprie tasche che alla nostra.

     

    Accade dunque che faccia decisamente più rumore la «scoperta» di un «superfood» che non l’attenzione alle nostre pratiche di alimentazione quotidiana, per cui non manchiamo di avere un barattolo di bacche di Goji sulla credenza per fare colazione mentre, allo stesso tempo, ci dimentichiamo che marzo non è il mese giusto per mangiare i pomodori o che le fragole a novembre in Italia non maturano nemmeno sul camino del salotto.

     

    Se non c’è nulla di più affascinante che scoprire la biodiversità del mondo, conoscerla e adottarla (anche nelle nostre diete), dobbiamo dunque essere sempre più consapevoli nei nostri comportamenti di tutti i giorni.

     

    Perché un cibo, quand’è di stagione e locale, quando ha fatto poca strada per arrivare sulle nostre tavole, non solo è più buono, ma è anche decisamente più sano, perché è stato raccolto più maturo, perché non ha subito stress, perché non è stato a lungo stoccato in un frigo o in un magazzino. Scopriremo allora che i «superfood» sono anche dietro casa e che magari, oltre che a farci meglio, fanno anche bene all’economia delle comunità in cui viviamo.

     

    QUINOA QUINOA

     

    3.RESTA L' AMARO IN BOCCA

    Edoardo Raspelli per 'Il Giorno - La Nazione - Il Resto del Carlino'

     

     

    Tutto e il contrario di tutto: le uova fanno male/le uova fanno bene; il vino nuoce alla salute/il vino fa bene alla salute; lo zucchero fa male/lo zucchero fa bene; il sale alza la pressione/il sale non alza la pressione Si potrebbe continuare all' infinito; la salute è come la formazione della Nazionale di calcio: tutti vogliono dare pareri. Il cibo è diventato discorso da bar, da negozi di parrucchiere (senza voler offendere).

     

    Negli ultimi tempi, la modernità, la tecnologia, il progresso (?!) hanno aumentato a dismisura la confusione, gli allarmi, gli errori. Prima, se dicevi una bestialità, la cosa si fermava lì. Ora, con i social, con Internet, qualunque immagine, qualunque cretinata, qualunque delitto in diretta fa il giro del mondo.

    edoardo raspelli edoardo raspelli

     

    Alle sciocchezze non abboccano più mille persone in un mese, magari divise da migliaia di chilometri, ma milioni in pochi secondi, e dovunque. Forse tutta questa valanga di notizie e di commenti anche a sproposito lascia il tempo che trovano; forse tutto questo può scivolare nella nostra indifferenza, ma di sicuro lascia l' amaro in bocca e una pressante, sempre più grave indecisione. Sarà vero? Sarà falso?

     

    Tutto diventa possibile, probabile, non sicuro Certo, la casalinga di Voghera dice che è questione di buon senso, ma chi ce l' ha il buon senso al giorno d' oggi? Certo, ci vogliono polizia e carabinieri, come nell' evento organizzato dalla Coldiretti, ma occorre anche che noi consumatori ci informiamo di più, che leggiamo le etichette.

    edoardo raspelli 9 edoardo raspelli 9

     

    Chi lo sa che la Bresaola della Valtellina a Indicazione geografica protetta può e viene fatta con cosce di zebù che arrivano dal sud America (anche lo zebù, come il bocerco o l' anoa sono bovini). Chi lo sa che un altro celebre prodotto sempre Igp come lo Speck dell' Alto Adige può e viene fatto con maiali che possono essere allevati in tutta Europa?

    Saranno buoni i maiali tedeschi ma io preferisco quelli di casa nostra o comunque sapere che cosa si sta adoperando.

     

     

     

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