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    MARK, BECCATI STO WÜRSTELONE – L’ANTITRUST TEDESCA IMPONE A FACEBOOK DI CHIEDERE IL CONSENSO AGLI UTENTI PER POTER COMBINARE I DATI DI WHATSAPP E INSTAGRAM – “ABUSA DELLA SUA POSIZIONE DOMINANTE. IN FUTURO NON SARÀ PIÙ POSSIBILE COSTRINGERE GLI ISCRITTI AD ACCONSENTIRE A UNA RACCOLTA DI DATI PRATICAMENTE SENZA RESTRIZIONI E ALL’ASSEGNAZIONE DI DATI PRESI DA ALTRE FONTI”


     
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    R.Mi. per www.ilsole24ore.com

     

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    Facebook potrà «combinare» i dati di WhatsApp e di Instagram in Germania soltanto con il consenso esplicito degli utenti. La pratica di mettere insieme informazioni provenienti da molteplici fonti e app per profilare i propri iscritti è stata messa in discussione e sottoposta a restrizioni estese da una decisione dell’antitrust tedesco che accusa Facebook di abusare della propria posizione dominante.

     

    andreas mundt presidente antitrust tedesca 3 andreas mundt presidente antitrust tedesca 3

    La decisione non è immediatamente operativa e la società avrà un mese di tempo per proporre appello. Il social network ha già detto che lo farà. «Non siamo d’accordo - è stato il commento della società - il Bundeskartellamt sottostima la notevole competizione che affrontiamo in Germania e interpreta male la nostra osservanza delle regole stabilite dal GDPR». Per Andreas Mundt, a capo dell’Antitrust, «in futuro a Facebook non sarà più possibile costringere di fatto i propri iscritti ad acconsentire a una raccolta di dati praticamente senza restrizioni e all’assegnazione di dati presi da altre fonti sul loro account».

     

    IL DECLINO DELL'IMPERO DI FACEBOOK IL DECLINO DELL'IMPERO DI FACEBOOK

    La decisione era attesa anche perché il presidente Mundt aveva preannunciato già la scorsa primavera di vedere elementi di abuso. Si tratta delle conclusioni, dirompenti se verranno confermate in appello, di un’inchiesta durata tre anni sulle “lacune” nella tutela della privacy che hanno portato, tra l’altro, alla diffusione non autorizzata dei dati di decine di migliaia di utenti. Il social network era inoltre finito sotto osservazione, anche in Germania, per l’utilizzo massiccio di pubblicità da parte di siti stranieri al fine di influenzare le elezioni negli Stati Uniti.

     

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    L’Antitrust tedesco ha messo nel mirino in particolare la mdoalità in cui Facebook acquisisce i dati da app di terze parti - incluse le sue WhatsApp e Instagram - e quello nel quale traccia l’attività online di utenti che non sono suoi iscritti. Per esempio inserendo nei siti pulsanti di “like” o di anche laddove non è chiara la presenza di Facebook all’interno del sito web.

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    Se la decisione verrà confermata per Facebook sarà necessario acquisire un consenso esplicito alla raccolta dei dati. Qualora non venga dato, la società dovrà rivedere tutta la sua raccolta dati entro 12 mesi.

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