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    WILDE LOVE - CONDANNATO AL CARCERE PER SODOMIA E PROSTITUZIONE OMOSESSUALE, OSCAR WILDE SCRISSE UN’APPASSIONATA LETTERA D’AMORE A ALFRED DOUGLAS: “DEVO CONTINUARE A VIVERE SOLO PER INCONTRARTI DI NUOVO. IL TUO AMORE HA ALI LARGHE ED È FORTE”


     
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    1. OSCAR WILDE SCRIVE DALLA PRIGIONE ALL'ADORATO ALFRED DOUGLAS

    Da “il Giornale”

     

    OSCAR WILDE E ALFRED DOUGALS OSCAR WILDE E ALFRED DOUGALS

    La tormentata storia che lega Oscar Wilde (1854 - 1900), scrittore, poeta e drammaturgo britannico, al giovane scrittore e poeta Alfred Douglas, soprannominato «Bosie», iniziò nel 1891, quando Wilde intervenne in aiuto del giovane implicato in un tentativo di ricatto. Da quello stesso anno i due iniziarono a frequentarsi e divennero amanti, tra burrascosi e brevi litigi e appassionate riconciliazioni. La vita sregolata di «Bosie» trascinò però Wilde in un giro di prostituzione che ne segnerà l'amara fine.

     

    Nel 1895 Wilde venne infatti condannato a due anni di lavori forzati a seguito di un processo che scandalizzò l'opinione pubblica, per prostituzione omosessuale e sodomia. La lettera di Wilde che qui pubblichiamo (tratta dal volume Lettere d' amore di uomini e donne straordinari, Piano B Edizioni) è scritta dal carcere, e testimonia dell' amore che, tra alti e bassi, il drammaturgo nutrì sempre per Douglas.

    Oscar Wilde Oscar Wilde

     

    2. «IO DEVO CONTINUARE A VIVERE SOLO PER INCONTRARTI DI NUOVO»

    Lettera di Oscar Wilde a Alfred Douglas ripresa da “il Giornale”

     

    Mio carissimo ragazzo, questa lettera è per rassicurarti del mio immortale, eterno amore per te. Domani tutto sarà finito. Se la prigione e il disonore saranno il mio destino, pensa che il mio amore per te e quest' idea, questa convinzione ancor più che divina, che tu mi contraccambi, mi sosterrà nella mia infelicità e mi renderà capace, spero, di sopportare il dolore più pazientemente. Perché la speranza, o meglio la certezza, d' incontrarti di nuovo da qualche parte, è lo scopo e l' incoraggiamento della mia vita di ora! Devo continuare a vivere per questo.

     

    Alfred Douglas Alfred Douglas

    Il caro... è venuto a trovarmi oggi. Gli ho dato diversi messaggi per te. Mi ha detto una cosa che mi ha rassicurato: mia madre non avrà mai bisogno di nulla. Ho sempre provveduto alla sua sussistenza e l' idea che potesse soffrire di qualche privazione mi rendeva infelice. Quanto a te (grazioso ragazzo dal cuore di Cristo), ti prego, appena avrai fatto tutto quello che puoi, parti per l' Italia e ritrova la tua tranquillità e scrivi quelle poesie che solo tu sai con quella tua grazia unica.

     

    Non esporti in Inghilterra, per nessun motivo. Se un giorno, a Corfù o in qualche altra isola incantata, ci fosse una piccola casa dove vivere insieme! La vita sarebbe più dolce che mai. Il tuo amore ha ali larghe ed è forte, il tuo amore giunge a me attraverso le sbarre della prigione e mi conforta, il tuo amore è la luce che illumina le mie ore.

     

    Coloro che non sanno cos' è l' amore, scriveranno, lo so, se il destino ci sarà avverso, che io ho avuto una cattiva influenza sulla tua vita. Se lo scriveranno, tu dovrai scrivere a tua volta che non è così. Il nostro amore è stato sempre bello e nobile, e se io sono stato la vittima di una terribile tragedia, è perché la natura di questo amore non è stata compresa. Nella lettera di questa mattina dici una cosa che mi dà coraggio. Devo ricordarla.

     

    Alfred Douglas Alfred Douglas

    Scrivi che è mio dovere, nei tuoi confronti e nei miei, vivere nonostante tutto. Credo che sia vero. Proverò a farlo. Voglio che tu tenga il signor Humphreys informato sui tuoi movimenti, così quando verrà potrà dirmi cosa stai facendo. Credo che gli avvocati possano vedere i prigionieri abbastanza spesso. Così potrò comunicare con te.

     

    Sono così felice che tu te ne sia andato! So quanto deve esserti costato. Ma sarebbe stata un' agonia per me saperti in Inghilterra, quando il tuo nome sarà menzionato in tribunale.

    Spero che tu abbia copie di tutti i miei libri, le mie sono state vendute. Tendo le mie mani a te. Possa io vivere per toccare le tue mani e i tuoi capelli. Penso che il tuo amore veglierà sulla mia vita.

     

    Se dovessi morire voglio che tu viva un' esistenza tranquilla, e serena da qualche parte, circondato da fiori, libri, dipinti e tanto lavoro. Cerca di farti sentire presto. Ti sto scrivendo questa lettera in mezzo a una grande sofferenza; questa lunghissima giornata in tribunale mi ha reso esausto. Carissimo ragazzo, dolcissimo fra tutti gli uomini, il più amato e adorabile. Oh aspettami! Aspettami! Sono ora, come sempre da quando ci siamo incontrati, con immortale amore devotamente tuo, Oscar.

     

    3. CARO AMICO, PER ME NON È POSSIBILE VIVERE DI RICORDI

    Alfonso Signorini risponde alla lettera di Oscar Wilde a Alfred Douglas su “il Giornale”

     

    alfonso signorini alfonso signorini

    Mio adorato amico, Dio sa quanto mi pesi usare questo nome con te, con cui ho diviso le ore più dolci della mia vita, ma la tua forzata assenza ha dissipato le nubi e ora mi è tutto più chiaro. La verità è che l'amore eterno non esiste. Sono un' anima ingrata, lo so: ti dico questo mentre a tenerti in vita in questi giorni è proprio il ricordo di quanto abbiamo vissuto, di quelle ore, di quei momenti che siamo riusciti a strappare alle convenzioni che ci tengono prigionieri da quando siamo nati.

     

    Le nostre mani che si sono sfiorate, le nostre labbra che si sono cercate in baci rubati e dolcissimi, quel piacere proibito che sognavamo di nascosto da una vita e che abbiamo vissuto fino in fondo oggi per me sono solo un ricordo sbiadito, privo di sapore.

    Ma possiamo vivere di ricordi? Possiamo legarci per sempre a una persona, a un' anima, nell' illusione di continuare a vivere con lei i nostri desideri, i nostri aneliti segreti? No. Questa è la risposta cruda e crudele che mi sono dato.

     

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    Oscar, te lo dico con l' anima in pena, ma io non ti amo. Forse non ti ho mai amato. A farmi innamorare di te è stata l' idea di quell'Amore che tu stesso incarnavi. Ma che ho ricercato altrove, non appena la vita ci ha separati. Trai profitto da questa lontananza, non pensare più a me come a un'Anima devota, ma guardami per quello che sono.

     

    Ora che ho trovato il coraggio, anche grazie a te, di non nascondermi più, di non reprimere più i palpiti del mio cuore, voglio godere appieno di tutto quello di cui per una vita intera mi sono privato. Voglio cogliere altri frutti, mordere nuove esperienze, assaporare il calore di braccia forti, rispecchiarmi in altri occhi. Voglio vivere la passione, bruciarmi le ali, addormentarmi spossato e felice per avere vissuto.

     

    No, il ricordo non mi basta, non a questa età. Ora sono in Grecia, ho portato in valigia qualche tuo libro, che mi ha tenuto compagnia durante un viaggio lunghissimo ed estenuante. Ma che ho subito lasciato sul mio tavolo di lavoro non appena sono arrivato a destinazione.

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    Ho spalancato le serrande di questa piccola, adorabile casa di tufo bianco che si affaccia sul mare e ho lasciato che il calore del sole, il profumo del mare accarezzassero la mia pelle e il mio cuore. Sono corso giù, per le strade del villaggio, ho incrociato sguardi, ammirato corpi che hanno improvvisamente cancellato il tuo ricordo, le tue parole più affettuose, perfino le pagine più belle che il tuo genio mi ha regalato.

     

    Lo so amico mio, in questo momento ti apparirò la più crudele delle creature. Ma apprezza la mia sincerità. Lasciami volare, non incatenarmi a un passato che non può più ritornare. I fiori, i libri, i dipinti, la musica di cui mi parli non basterebbero a soddisfare le mie brame di vita. Sono compagni fedeli, lo so, soprattutto nelle ore solitarie. Ma per me, adorato Oscar, quelle ore sono ancora lontane. Il calore dei ricordi mi riscalderà quando non avrò più il coraggio - o la voglia - di vivere senza rimpianti.

    Alfred Douglas.

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