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Claudio Cartaldo per www.ilgiornale.it
Un dossier fa tremare la Chiesa. Parla di preti omosessuali, condotte peccaminose, chat erotiche e incontri segreti. E ancora sesso di gruppo, videochiamate sessuali prima o dopo le messe e i funerali. Circa 1000 screenshot di chat realizziati da Francesco Mangiacapra, l'escort napoletano che in passato ha rivelato la storia di "don euro". Per Mangiacarta, come scrive oggi il Fatto Quotidiano che pubblica alcune delle conversazioni erotiche tra uomini di Dio, all'interno della Chiesa sarebbe potentissima quella che lui definisce "una lobby gay".
Nel dossier è contenuto un lungo elenco con 50 nomi (e parrocchie dove operano) di preti, monsignori e frati. Tutti accusati di scambiarsi messaggi osè su Facebook, Telegram e Gridr oppure di frequantare locali omosessuali e realizzare sesso di gruppo.
Il Fatto oggi riporta alcune delle chat intercorse da alcuni parroci e fraticelli. Monsignor F., per esempio, si sarebbe spacciato per un diplomatico e che ricaricando Postepay di aitanti ragazzi passerebbe con loro alcune giornate in compagnia. C'è anche don M., che invece dalla sua parrocchia in Basilicata arrivano fino in calabria per far "sesso non protetto" sotto l'effetto di alcol in alcune discoteche gay.
E tra seminaristi di Roma che si fanno selfie con la Madonna e il crocifisso alle spalle, si passa a dialoghi surreali tra due futuri preti: "E la sega? Quando la facciamo?", dice il primo. "Ora sono agli esercizi spirituali", risponde l'altro. "E quando?", lo incalza il primo. "Poi vediamo un po'".
Non è tutto. Il Fatto riporta anche la storia di don G,., prete in provincia di Matera, a quanto pare grande appassionato di festini. Dopo avergli inviato una foto, don G. scrive: "Visto che bel regalo?" Il seminarista gli risponde: "Il più bello. Mmmmm". E dopo essersi scambiati virtuali effusioni sognando possibili incontri "dal vivo", organizzano un piano per far sesso senza essere visti. "Eh, se fossi solo. Ma un altro po' di pazienza. Poi io avrò la stanza ai piani superiori, quindi puoi venire quando vuoi", scrive don G.. Che in un'altra chat scrive al seminarista: "Ho delle novità. Giovedì pomeriggio te ne vieni con me per un'ordinazione diaconale e poi ce ne andiamo da amico prete cazzuto e porco lì vicino. E rientriamo la mattina in ora per la messa".
Se non bastassero i preti, ci sarebbero anche i frati in questo scandalo sessuale. Padre E. prega in un convento della Puglia ma, a quanto pare, non si limita alle orazioni. In una chat un prete ortodosso gli invia la foto di un pene in erezione: "Intendevo quando posso scoparti", chiede padre E. L'interlocutore risponde e il frate lo invita ad andarlo a trovare: "Abbiamo una struttura privata. (...) Un eremo nella foresta. Le chiavi le ho solo io". "Scopi pure nel convento?", chiede il prete ortodosso. "Se non c' è nessuno", risponde il frate.
Dall'articolo di Luigi Franco per ''Il Fatto Quotidiano''
(...) Don F., responsabile di una parrocchia nell' arcidiocesi di Salerno, che stuzzica il suo interlocutore: "Un bicchiere di vino, magari qualcosa di dolce".
Altro: Una banana magari o no?
Don F.: Un babbà.
A.: Con crema bianca.
(...)
Don C., parroco in un paese di meno di 2000 abitanti in Calabria, è in chat con un seminarista.
Don C.: Tu hai Skype?
Seminarista: Sì.
Don C.: Se vuoi ci facciamo sega in cam che poi devo scappare che ho un funerale.
S.: Adesso?
Don C.: Sì tra 5 minuti.
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