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    L’OPZIONE NUCLEARE DI BOLLORÉ IN TIM: FAR DIMETTERE IN BLOCCO IL CDA PER FERMARE L’AVANZATA DEL FONDO ELLIOTT - COSI' DECADREBBE LA MOZIONE DEGLI AMERICANI CHE CHIEDE LA RIMOZIONE DEI CONSIGLIERI ESPRESSI DAI FRANCESI. CERTO, DOVREBBERO ESSERE COINVOLTI ANCHE I CONSIGLIERI COSIDDETTI ‘INDIPENDENTI’ - BLACKROCK SAREBBE GIÀ DALLA PARTE DI ELLIOTT


     
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    vincent bollore vincent bollore

    Rosario Dimito per ‘Il Messaggero

     

    Mentre parte il conto alla rovescia per le mosse su Tim del fondo americano Elliott, Vivendi studia la controffensiva e prova a prendere in contropiede l'hedge fund guidato da Paul Singer: tra le altre ipotesi, la media company transalpina starebbe infatti valutando di giocare d'anticipo facendo decadere in toto l'attuale consiglio di amministrazione, nominato lo scorso maggio. Questa carta potrebbe essere giocata a metà aprile visto che entro il 13 vanno depositate le azioni per l'assemblea e la geografia degli schieramenti sarà più chiara.

     

    AMOS GENISH1 AMOS GENISH1

    Secondo alcune fonti finanziarie contattate dal Messaggero, gli avvocati Claudio Tesauro dello Studio BonelliErede e Filippo Modulo dello Studio Chiomenti starebbero studiando insieme al ceo di Vivendi nonché presidente di Tim, Arnaud de Puyfontaine, la possibilità di far dimettere otto consiglieri (de Puyfontaine stesso, Genish, Philippe, Crepin, Herzog, Antonini, Moretti, Jones) su 15 per far quindi decadere l'intero cda dell'ex incumbent. La mossa avrebbe un duplice effetto: da un lato spiazzerebbe Elliott, la cui mozione per rimuovere i consiglieri esecutivi espressi da Vivendi decadrebbe, dall'altro consentirebbe di prendere tempo e dividere le minoranze.

     

    Nello scenario in cui al rinnovo del cda vincesse Elliott, Vivendi potrebbe schierare nelle minoranze i suoi vertici, creando non pochi problemi all'eventuale nuovo management: qualora invece Vivendi prevalesse, a quel punto gli scranni riservati alle minoranze sarebbero divisi fra Elliott e Assogestioni. Probabilmente, è uno dei ragionamenti, due avversari separati hanno minore forza di uno compatto.

     

    LA POSTA IN GIOCO

    paul singer fondo elliott paul singer fondo elliott

    L'ipotesi di decadenza avverrebbe, come detto, attraverso le dimissioni della maggioranza del cda, ovvero i consiglieri più strettamente vicini al finanziere bretone Vincent Bolloré, che dal quartier generale che porta il suo nome segue con molta attenzione e una certa apprensione le vicende italiane. L'eventuale conquista da parte di Elliott di una maggioranza consiliare farebbe probabilmente venir meno il premio di controllo implicito nelle valutazioni di libro, con conseguente potenziale rischio di doversvalutare l'investimento.

     

     Intanto, come si diceva, il conto alla rovescia per conoscere la prima mossa di Elliott è partito: con un avviso a pagamento pubblicato ieri sul Financial Times e la pubblicazione sul sito della società, Tim ha infatti formalizzato la convocazione dell'assemblea dei soci per il 24 aprile. Come esplicitato nello stesso avviso, c'è tempo 10 giorni (quindi entro il 20 marzo) per integrare l'ordine del giorno con la revoca degli amministratori indicati da Vivendi.

     

    BlackRock BlackRock

    L'eventuale richiesta dovrà essere accompagnata da una relazione che ne indichi le motivazioni e non si esclude che Elliott possa condividere preventivamente il proprio piano per Tim anche con la Consob. A quel punto il passo tecnico successivo sarebbe la presentazione della lista di manager di elevato standing: la scadenza dei termini è di 30 giorni prima dell'assise e quindi il 25 marzo. Dopodiché scatterebbero le manovre per coagulare consenso intorno a rispettivi schieramenti. Elliott avrebbe già dalla sua non solo i grandi fondi speculativi, ma anche colossi come BlackRock che da sola detiene quasi il 5% del capitale dell'ex incumbent.

    fulvio conti fulvio conti

     

    Quanto alla lista, a parte Fulvio Conti destinato alla presidenza e Paolo Dal Pino al timone, è possibile sorgano alcune novità perché negli ultimi giorni molti nomi blasonati di italiani che ricoprono incarichi all'estero si sarebbero fatti avanti. Ma la mossa di Vivendi potrebbe sparigliare ulteriormente le carte di una vicenda che, in ogni caso, è difficile che abbia termine il 24 aprile.

    PAOLO DAL PINO PAOLO DAL PINO

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