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    LA CASSA FA TIM TIM - CDP PRONTA A SALIRE FINO AL 10% DI TIM, CHE OGGI ZOMPA IN BORSA (+6%). PALERMO AFFIANCA ELLIOTT NELLA DISFIDA CONTRO VIVENDI IN VISTA DELL'ASSEMBLEA. L'OBIETTIVO FINALE È LA SINERGIA CON OPEN FIBER, PARTECIPATA AL 50% DA CDP - BORGHI BRINDA ALL'INVESTIMENTO: ''IN PASSATO SONO STATI FATTI DEGLI INVESTIMENTI COMPRANDO LE COSE DEGLI AMICI. LA TELECOM NON È DI NESSUN AMICO''


     
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    1. TIM: CORRE IN BORSA (+6%) CON CDP IN RAFFORZAMENTO

     (ANSA) - Tim corre in Borsa con il titolo che avanza del 6% a 0,513 euro, dopo la decisione di Cassa Depositi e Prestiti di rafforzare la propria quota nel capitale della società, e l'ipotesi che possa arrivare fino al 10%.

     

     

    1. TIM:BORGHI, BENE INVESTIMENTO CDP, FACCIAMO NOSTRI INTERESSI

     (ANSA) - Il presidente della Commissione bilancio alla Camera e responsabile economico della Lega, Claudio Borghi, giudica positivamente la volontà della Cdp di aumentare la sua quota in Tim, con una posizione che probabilmente non allineata alle strategie dell'azionista francese, Vivendi.

     

    FABRIZIO PALERMO FABRIZIO PALERMO

    "Sono sempre abbastanza contento quando si fanno degli investimenti fatti bene da parte dello Stato - ha commentato a margine di un convegno della Cisl sull'Europa -. In passato sono stati fatti degli investimenti comprando le cose degli amici. La Telecom non è di nessun amico. I francesi di Vivendi, che sulla rete hanno una visione diversa rispetto a Elliott e al governo? "I francesi - ha detto - fanno i loro interessi e noi facciamo i nostri".

     

     

    1. CDP PRONTA A SALIRE AL 10% DI TIM

    Rosario Dimito per ''Il Messaggero''

     

    La Cassa Depositi e Prestiti si rafforza nel capitale di Tim, dove punta a salire fino al 10%.

    «Cdp è a favore della rete unica» delle tlc e «auspichiamo che gli operatori collaborino fra loro», ha detto Fabrizio Palermo, interpellato sabato 2 febbraio a margine del Congresso Assiom Forex. Ieri sera il cda straordinario durato un paio d' ore «ha deliberato l' autorizzazione all' acquisto di ulteriori azioni di Telecom Italia (Tim)». L' ascesa è programmata nell' arco di 12 mesi, di fatto dando seguito a quella dichiarazione. Il cda ha altresì deciso di avviare un programma per garantire bond emessi da istituti cinesi fino a 5 miliardi di yuan, allo scopo di supportare l' export di pmi italiane verso i mercati orientali.

    fabrizio palermo fabrizio palermo

     

    La nota diffusa al termine del consiglio presieduto da Massimo Tononi non indica la nuova méta azionaria in Tim, ma dall' esposizione fatta da Palermo al cda si intuisce che l' obiettivo è passare dall' attuale 4,9 al 10% di Tim. Cdp ha in carico le azioni a 64 cent e ai prezzi attuali sta perdendo 120 milioni sul fair value di 478 milioni a cui è iscritti la quota. Sulla base della capitalizzazione di Borsa di Tim (ieri 9,8 miliardi), l' esborso sarebbe di 490 milioni. Il board era al gran completo: unica assente Fabrizia Lapecorella, capo del dipartimento finanza del Mef. La decisione è stata presa all' unanimità dei presenti, quindi anche con il voto di Alessandro Rivera, dg del Tesoro oltre dei rappresentanti delle fondazioni.

    LUIGI GUBITOSI LUIGI GUBITOSI

     

    L' INFLUENZA SUL NEGOZIATO

    Cdp spiega che «tale investimento si pone in una logica di continuità con gli obiettivi strategici sottesi all' ingresso nel capitale di Tim deliberato dal cda de del 5 aprile 2018». Quella delibera di acquistare fino al 5% fu giustificata così: «a supporto delle infrastrutture strategiche nazionali e rappresentare un sostegno al percorso di sviluppo e di creazione di valore, avviato dalla società in un settore di primario interesse per il Paese». Adesso si ribadisce la stessa strategia con una posizione copia-e-incolla.

    In questi 10 mesi, però, lo scenario è cambiato. Quel 5% fu utilizzato all' assemblea del 4 maggio che rinnovò il cda Tim per appoggiare la lista di Elliott contro quella di Vivendi, ma le dispute sulla rete erano oggetto di scontri fra il fondo Usa e Parigi.

     

    open fiber open fiber

    Ora difficilmente per il 29 marzo, quando si terrà la nuova assise per votare la revoca di cinque consiglieri chiesta da Vivendi, la quota di Cassa sia cresciuta in modo da influenzare l' esito della contesa. Ma il rafforzamento annunciato vuole dare una spinta a favore dell' unificazione della rete che è al centro del tavolo aperto fra Tim e Open Fiber, di cui Cdp detiene il 50%, in tandem con Enel che ha il restante 50%.

     

    ALESSANDRO RIVERA ALESSANDRO RIVERA

    I soci di Open Fiber hanno aumentato la loro presa sulla trattativa e vogliono essere messi al corrente delle evoluzioni. Qualche giorno fa si sarebbe tenuta una nuova riunione fra le delegazioni di Tim e di Open Fiber, con scambio di carte e prime valutazioni. Tim è affiancato da Rothschild e Vitale & Co, Enel da Mediobanca, la joint venture da Unicredit e JpMorgan, sembra che Cdp possa rivolgersi a Citi.

     

    Secondo fonti bancarie, dalle preliminari analisi risulta che la creazione di una rete unica possa fruttare circa 500 milioni di sinergie in pochi anni. Piuttosto c' è da definire il percorso per arrivare a un' unica infrastruttura: in casa Tim, Luigi Gubitosi non avrebbe ancora sposato una opzione precisa e resta aperta l' ipotesi di procedere con uno scorporo al contrario. Questa strada potrebbe essere facilitata e gradita dalla crescita del peso di Cdp.

    Per giovedì 21, quando Tim presenterà il suo piano, le carte dovranno essere scoperte.

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