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    LA CIA NON AMA GLI AMICI DI RENZI – NEL MIRINO IL RAPPORTO DI MARCO CARRAI, A CUI RENZI VORREBBE FAR AVERE UNA CONSULENZA COI SERVIZI SEGRETI, CON MICHAEL LEDEEN, GIA' ACCUSATO DI AVERE LEGAMI CON LA P2, E ORA SAREBBE DIVENTATO UNA "SPIA DI ISRAELE"


     
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    Sergio Rame per Il Giornale

     

    L'uomo chiave, secondo le carte della Cia, è Michael Ledeen. Un personaggio noto alle cronache italiane già ai tempi della "crisi di Sigonella", vicino al presidente Ronald Reagan.

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    Per la Cia Ledeen sarebbe diventato una "spia di Israele". Un'accusa che lo ha fatto allontanare da Washington e che, stando alle carte pubblicate oggi dal Fatto Quotidiano, rischia ora di imbarazzare Marco Carrai, a cui Matteo Renzi vorrebbe far avere una consulenza col Dis, l'organismo di coordinamento dei servizi segreti.

     

    Sull'americano, che in passato era stato accusato di avere legami con la P2, c'è infatti un'inchiesta del Pentagono che potrebbe mettere in serio imbarazzo gli 007 italiani e Palazzo Chigi.

     

    Il capo dello Stato Sergio Mattarella lo ha già fermato una volta. Ma Renzi insiste: vuole Carrai a Palazzo Chigi, a tutti i costi. Tanto che, dopo aver incassato un "no" quando ha provato a piazzarlo a capo della cyber securuty, ora sta cercando di trovargli una poltrona al Dis. Ma le amicizie d'Oltreoceano rischiano di complicare la partita.

     

    Michael Ledeen Michael Ledeen

    Anche perché queste amicizie, che secondo la Cia hanno a che fare con le spie del Mossad, tirano in ballo lo stesso Renzi. Come ricostruisce il Fatto Quotidiano, infatti, nel 2006 la Provincia di Firenze paga a Ledeen un viaggio nel capoluogo toscano. È qui che i due si conoscono. Un paio d'anni dopo Renzi vola in America per vederlo di nuovo.

     

    SALONE DELLA SEDE DELLA CIA A LANGLEY SALONE DELLA SEDE DELLA CIA A LANGLEY

    Il link tra Ledeen e Renzi resta comunque Carrai che intrattiene buoni rapporti pure con Noar Gilon, dal 2012 ambasciatore d'Israele. Non è infatti un mistero che Carrai abbia profondi interessi a Tel Aviv dove, come rivela il Fatto Quotidiano, "sono presenti due società a lui riconducibili con soci pesanti in Israele come Jonathan Pacifici e Reuven Ulmansky, veterano della Nsa, ex Unità 8200, dell'Israel Defence Force".

     

    Ledeen è da tempo sotto gli obiettivi del Pentagono. Almeno da quando conosce Gilon all'American Israeli Public Affair Committee (Aipac). I loro rapporti sarebbero emersi in una recente inchiesta che ha portato alla luce un flusso illegale di informazioni riservate al Mossad e che ha portato alla condanna di Lawrence Franklin, analista dell'ex sottosegretario alla Difesa Douglas Feith, a 12 anni di carcere.

     

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    I legami, però, sono tutti da accertare. E molto spesso si perdono nella nebbia dei servizi di intelligence. Tanto che lo stesso Gilon mette in guardia dal seguire certe piste: "L'intera inchiesta si basa su frammenti di informazione e su una distorta interpretazione di fatti non corretti. È tutto parte di una teoria del complotto che non merita alcuna seria considerazione".

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