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    VAFFAN-GOOGLE! - LA COMMISSIONE EUROPEA STANGA IL MOTORE DI RICERCA CON UNA MULTA DA 2,42 MILIARDI DI EURO (LA PIU' ALTA IN UE): IL GRUPPO HA ABUSATO DELLA SUA POSIZIONE DOMINANTE PER I SERVIZI DI SHOPPING ONLINE, IMPONENDO ANDROID E ORIENTANDO LE SCELTE DEGLI UTENTI - NON FINISCE QUI: SUL COLOSSO DI MOUNTAIN VIEW SONO APERTI ALTRI DUE DOSSIER


     
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    Ue: multa record per Google, dovrà pagare 2,42 mld 
    Abuso posizione dominante a vantaggio del suo servizio shopping 

    (ANSA) - La Commissione Ue ha deciso di imporre a Google una multa record da 2,42 miliardi di euro, la più alta mai comminata dalla Ue, perché ha abusato della sua posizione dominante nel campo dei motori di ricerca, dando un vantaggio illegale al suo servizio di comparazione degli acquisti. L'azienda ha ora 90 giorni per mettere fine alla pratica, oppure dovrà affrontare una nuova ammenda: fino al 5% del fatturato giornaliero di Alphabet.

     

    Emanuele Bonini per “la Stampa”

     

    il palazzo della commissione europea a bruxelles il palazzo della commissione europea a bruxelles

    Maxi multa in arrivo per Google. L' Unione europea è pronta a colpire l' azienda americana per abuso di posizione dominante attraverso i suoi servizi shopping su Internet. Una decisione è attesa in queste ore, con il commissario per la Concorrenza, Margrethe Vestager, che potrebbe annunciarla già oggi senza dover attendere la riunione del collegio dei commissari prevista domani.

     

    Il colosso americano del web rischia una sanzione fino al 10% del fatturato mondiale, che nel 2016 è stato attorno ai 90 miliardi di dollari. Vuol dire che la condotta sleale per gli acquisti quasi certamente determinerà un' ammenda di un miliardo di euro, e non è che l'inizio dato che i dossier aperti a carico dell' azienda Mountain View sono tre.

     

    Vestager Vestager

    La Commissione europea ha da tempo deciso di vederci chiaro sull' attività di Google, avviando tre diverse indagini, tutte per presunto abuso di posizione dominate.

    Bruxelles teme che l' azienda imponga l'utilizzo del sistema operativo Android per smartphone obbligando l' uso di programmi e applicazioni collegati, crei ostacoli per gli operatori dei siti nella pubblicazione di annunci sui propri spazi in concorrenza con il business pubblicitario, e favorisca sistematicamente i propri prodotti di acquisto comparativo nei risultati delle ricerche generiche. È su quest' ultimo caso che l' Ue è pronta a pronunciarsi.

     

    sede google mountain view sede google mountain view

    Gli accertamenti vanno avanti ormai da sette anni, dal 2010. L' Antitrust comunitario è convinto che Google indirizzi le scelte degli utenti mostrando solo alcuni risultati o comunque dando loro una rilevanza «pilotata» da altri fattori, restringendo la concorrenza e danneggiando i venditori rivali di beni e servizi.

     

    Nulla di tutto ciò, considerando anche che i consumatori ormai scelgono autonomamente e senza fermarsi sul primo sito o motore di ricerca: così si è difesa Google nei mesi scorsi, a quanto pare senza risultati. La stangata è data per certa, manca solo la comunicazione ufficiale.

     

    SERGEY BRIN CON I GOOGLE GLASS SERGEY BRIN CON I GOOGLE GLASS

    Non è la prima volta che la Commissione europea colpisce i giganti della Silicon Valley: l' estate scorsa è stato chiesto ad Apple il pagamento di 13 miliardi di euro alle casse dell' Irlanda. Non si trattò di una multa vera e propria, quanto dell' ingiunzione di pagamento di tasse non pagate. Adesso la decisione cambia nella natura, non nella sostanza, perché Google ha già fatto sapere di essere pronta a opporsi alle decisioni dell' Ue, avviando i contenziosi in sede legale.

     

    SILICON VALLEY SILICON VALLEY

    Questo significa far slittare i tempi di applicazione delle decisioni dell' esecutivo comunitario, innescando anche un braccio di ferro politico. La decisione di Bruxelles rischia di inasprire ulteriormente i toni di un confronto che tra Unione europea e Stati Uniti è divenuto sempre più teso in materia commerciale. Due anni fa l' allora presidente Usa Barack Obama accusò l' Ue di protezionismo facendo quadrato attorno a Google. C' è quindi da scommettere che il suo successore a Washington, Donald Trump, che già ha minacciato dazi ai prodotti europei, non resterà indifferente.

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