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    BREXIT: LA COZZA DI FERRO HA PERSO IL TOCCO MAGICO, PROVA A CONCEDERE APERTURE AI CITTADINI UE IN GRAN BRETAGNA E QUEL CONIGLIO MANNARO DI JUNCKER LA PRENDE A SGANASSONI: ''INSUFFICIENTE L’OFFERTA DI 5 ANNI DI GARANZIE PER I RESIDENTI EUROPEI''. LEI SI DIFENDE: “NON VOGLIAMO DIVIDERE LE FAMIGLIE” 


     
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    Da la Repubblica

     

    MAY JUNCKER MAY JUNCKER

    "Quello sui diritti dei cittadini europei è solo un primo passo, ma non è sufficiente". L'offerta avanzata dalla premier inglese Theresa May non ha convinto Jean Claude Juncker, il presidente della Commissione europea, che probabilmente, più che un’apertura, l'ha vista come un tentativo di scambio. Ieri la leader dei Tory aveva annunciato che gli oltre tre milioni di cittadini europei che vivono nel Regno Unito potranno rimanere nel Paese, godendo dei loro diritti, anche dopo la Brexit. Ma l'impegno è stato assunto a una condizione: non dovrà essere la Corte di Giustizia europea a tutelare i loro diritti.

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    Ed è proprio la competenza giuridica sui cittadini europei il vero nodo della questione, quello che potrebbe portare alla discussione. Il programma della May prevede, in totale disaccordo con quanto chiesto dai ventisette, che i residenti originari dei Paesi membri siano soggetti alla legge europea sino a che il Regno Unito non sarà uscito. Poi, quando la Brexit sarà effettiva, saranno giudicati solo dai "rispettabilissimi tribunali" inglesi.

     

    "Voglio rassicurare tutti i cittadini che vivono nel Regno Unito, che hanno una casa e si sono costruiti una vita, che non dovranno andarsene, che non vogliamo famiglie divise", ha detto May prima di chiedere reciprocità per i cittadini britannici che vivono nell'Unione. Quanto al fatto, invece, che la proposta del Regno Unito non corrisponda appieno alla posizione negoziale dell'Ue a 27, May ha spiegato che la discussione sui dettagli "sarà parte del processo negoziale". Ovvero: se ne parlerà lunedì.

     

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    Intanto dentro e fuori Bruxelles già si discute. Dopo Juncker a parlare è stato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk: "rischia di peggiorare la vita dei cittadini europei". A reagire con freddezza anche è stata anche Angela Merkel. La cancelliera tedesca, dopo aver ribadito che il Consiglio "non è summit per discutere dei negoziati su Brexit", ha detto che "si tratta di un buon inizio. Ma bisogna vedere meglio alcune questioni". E se per Juncker la proposta è "insufficiente", per altri, come il premier belga Charles Michel, "è ancora troppo presto per fare una valutazione, bisognerà vedere i dettagli tecnici".

     

    Critiche anche sul fronte interno, in Gran Bretagna, dove la May già è in difficoltà. Per il laburista Keir Starmer, ministro per la Brexit ombra, è "troppo poco e in ritardo" quanto proposto dal primo ministro Tory che "sta trattanto la questione come merce di scambio" nelle trattative.

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    A rincarare la dose è stato poi il sindaco di Londra, il laburista Sadiq Khan, secondo cui la proposta avrebbe una serie di lacune e non arriva a garantire in pieno i diritti di tutti gli immigrati Ue. Su Facebook Khan ha scritto: "È inaccettabile che il primo ministro tratti i cittadini europei che vivono qui e contribuiscono alla nostra economia e società come moneta di scambio. May dovrebbe abbandonare l'approccio da hard Brexit per assicurarsi un accordo sulla Brexit che protegga posti di lavoro, investimenti e prosperità".

     

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    Stesse valutazioni da parte del leader uscente dei Liberal Democratici, Tim Farron, per il quale restano troppe domande cui May non ha ancora risposto e una serie di termini della proposta, a partire dalla scadenza ultima dopo la quale non è più possibile richiedere il diritto di residenza, che non sono state chiarite.

     

    Tuttavia, critiche o meno, la May va avanti e per il momento ha ribadito: "La mia offerta è giusta e molto seria".

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