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    LA FINE INGLORIOSA DELL’‘UNITÀ’ - IL TRIBUNALE RIGETTA IL RICORSO PER CONDOTTA ANTISINDACALE PROMOSSO DALLA FNSI CONTRO LA SOCIETÀ DEI PESSINA: ‘LA LIBERTÀ DI ATTIVITÀ SINDACALE NON È STATA PREGIUDICATA, NESSUNA VIOLAZIONE DEI DIRITTI SINDACALI’


     
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    maria elena boschi unita maria elena boschi unita

    COMUNICATO STAMPA

     

    Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Roma ha rigettato il ricorso promosso dalla Federazione Nazionale della Stampa, attraverso il proprio organo locale, Associazione Stampa Romana, contro la società editrice de l’Unità per far accertare una serie di presunti comportamenti antisindacali perpetrati a danno dei giornalisti. Tale iniziativa del sindacato era stata preceduta da grande battage mediatico e perfino da una conferenza stampa presso la Camera dei Deputati.

     

    Il Giudice ha stabilito che da parte della società che fa capo a Guido Stefanelli e Massimo Pessina non è stata posta in essere alcun tipo di turbativa dell’attività sindacale e/o violazione delle prerogative dei giornalisti. L’Unità srl, pertanto, riserva di tutelarsi nelle sedi opportune per la diffamazione subita. Inoltre, fatto inedito, l’FNSI è stata persino condannata a pagare le spese legali del procedimento.

     

    Come ha scritto il Giudice nella sentenza: “La libertà di attività sindacale non è stata pregiudicata nel caso di specie in quanto non si è concretizzata alcuna violazione dei diritti sindacali, diritti che il Comitato di Redazione, forte anche dello strumento della stampa del quale può liberamente disporre, può quotidianamente esercitare legittimamente senza alcuna limitazione”.

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