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    ANGELINO DI TRAVERSO - LA LEGGE SUL BIOTESTAMENTO PASSA ALLA CAMERA MA AL SENATO I NUMERI SONO IN BILICO - IL CENTRODESTRA E IL GRUPPO DI ALFANO SONO PRONTI A DARE BATTAGLIA: “QUESTO TESTO È L'ANTICAMERA DELL' EUTANASIA” - L'OK DEFINITIVO DIPENDERA’ DAL M5S: CONFERMA IL SÌ O SI SFILA?


     
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    Amedeo La Mattina per “la Stampa”

     

    ALFANO GENTILONI ALFANO GENTILONI

    Con 326 sì la legge sul biotestamento è stato approvata ieri dalla Camera. Hanno votato a favore Pd, Democratici-progressisti, Sinistra italiana e 5 Stelle. Una maggioranza trasversale e inedita. Ma il provvedimento non avrà vita facile al Senato. Il centrodestra e Alternativa popolare, il gruppo di Angelino Alfano, sono pronti a dare battaglia contro quello che definiscono «l' anticamera dell' eutanasia». «Sommergeremo di emendamenti la commissione», sostengono i centristi di Ap. Faranno di tutto per affossare la legge, magari confidando sui senatori cattolici del Pd.

    BIOTESTAMENTO BIOTESTAMENTO

     

    Non sembra però che la sponda per neutralizzare il ddl possa venire da questo versante.

    «Piuttosto - spiega Emilia De Biasi, presidente della commissione Sanità - capiremo presto se i 5 Stelle adotteranno al Senato lo stesso comportamento che hanno avuto i loro colleghi a Montecitorio. Non è la prima volta che c è un loro voto difforme nel passaggio da un ramo all' altro del Parlamento. Comunque - aggiunge De Biasi - io metterò subito il disegno di legge in discussione, senza perdite di tempo».

     

    MARCO CAPPATO MARCO CAPPATO

    Per una immediata discussione al Senato è l' associazione Luca Coscioni che chiama alla mobilitazione nazionale dall' 1 al 14 maggio. Filomena Gallo e Marco Cappato parlano di «un altro passo avanti fondamentale verso il rispetto delle volontà dei pazienti, con un testo che accoglie le nostre richieste». Si preparano alla mobilitazione, in senso opposto, le associazioni cattoliche. Pronto alle barricate Mario Gandolfini, presidente del Family Day: «Da medico sono preoccupato per i passaggi che riducono la mia professione a mera esecuzione di un testamento».

     

    laura bianconi laura bianconi

    Sarà una battaglia di piazza nella quale si inseriranno logiche da campagna elettorale che diventano fortissime a fine legislatura. Alternativa popolare, ad esempio, su una questione come questa si sente svincolata dalla maggioranza di governo e cercherà visibilità per guadagnare consensi e sostegno nelle gerarchie vaticane.

     

    Le parole della capogruppo del Senato Laura Bianconi sono chiare: «Chi pensa che ci limiteremo a certificare il lavoro fatto dai colleghi deputati si sbaglia. Ed anche di molto. Su un tema che investe in maniera così profonda non soltanto i diritti delle persone, ma anche le coscienze individuali e la morale, oltre che la religione stessa, è indispensabile il confronto, il dibattito e il giusto approfondimento».

     

    beatrice lorenzin beatrice lorenzin

    Se i 5 Stelle non si sfilano, al Senato ci sarà una maggioranza per approvare definitivamente la legge. Intanto alla Camera i grillini hanno messo un punto fermo, affermando che è stato fatto «un passo fondamentale» e che ora tocca ai senatori scrivere «una pagina di storia».

     

    Si potrebbe tuttavia verificare che la maggioranza trasversale Pd-M5S su questo tema, definita da Brunetta «ideologia comunista-grillina, venga fermata da una montagna di emendamenti. Il tentativo sarà quello di portare il provvedimento su un binario morto. Bisognerà vedere poi cosa accadrà dentro Forza Italia. Alla Camera ad esempio Laura Ravetto e Stefania Prestigiacomo hanno votato con il Pd e i 5 Stelle. Il gruppo di azzurro ha lasciato libertà di coscienza.

     

    laura boldrini dimartedi laura boldrini dimartedi

    Il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin si augura che al Senato vengano apportati dei «miglioramenti», che lei intende nel senso di restrizione della normativa. Il presidente della Camera Laura Boldrini invece considera il voto di ieri «un passo in avanti della cultura dei diritti». Boldrini osserva che a nessuno può sfuggire la delicatezza e la complessità della questione: «Ma la risposta non poteva più essere il silenzio distratto e imbarazzato che per troppo tempo il Parlamento ha riservato a questi temi. Un silenzio che avrebbe continuato a lasciare soli i malati, le loro famiglie, gli operatori sanitari».

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