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    LA MELINA DEL GOVERNO PER OFFRIRE ALITALIA A LUFTHANSA SOTTO ELEZIONI: SPUNTA IL RITORNO DELLO STATO NELLA COMPAGNIA (VIA CDP) - A BREVE LA “TRATTATIVA IN ESCLUSIVA”. I TEDESCHI VOGLIONO LASCIARE A TERRA GLI AEREI DEL CORTO RAGGIO E TRASFERIRE I PILOTI AD “AIR DOLOMITI” – RISCHIANO IL POSTO 2 MILA DIPENDENTI SU 8.400 


     
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    Nicola Lillo per la Stampa

     

    bagagli alitalia bagagli alitalia

    «Alla fine della settimana o all' inizio della prossima» Alitalia potrebbe avviare una negoziazione in esclusiva per la cessione del gruppo, spiega il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda. A trattare con i commissari straordinari e il governo ci sarà con ogni probabilità Lufthansa. Easyjet e il fondo di investimento Cerberus, gli altri due interessati alla parte volo dell' ex compagnia di bandiera, hanno dunque ancora pochi giorni per avanzare un' offerta migliore e più solida rispetto a quella dei tedeschi. Pare difficile però che nel giro di poche ore la «low cost» e il fondo americano possano stravolgere la linea sin qui tenuta.

     

    LUFTANSA LUFTANSA

    Il governo e i tre commissari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari vogliono fare in fretta e aprire una trattativa nel giro di pochi giorni, di sicuro entro la fine del mese. Con le elezioni alle porte c' è il rischio che l' affare possa saltare. Il prossimo governo potrebbe infatti avere visioni diverse rispetto a quelle portate avanti fino ad ora. Di conseguenza l' obiettivo è di arrivare alla firma di un accordo, il cosiddetto «signing», a ridosso delle elezioni del 4 marzo.

     

    questo modo sarebbe possibile siglare un' intesa con alcune garanzie, per blindare la cessione indipendentemente da chi sarà a Palazzo Chigi. Poi servirebbero altri mesi per arrivare al definitivo «closing»: durante questo periodo sarà necessario avere il via libera dell' Antitrust europeo e quello ancor più delicato dei sindacati. Un percorso tuttavia particolarmente accidentato.

     

    handling alitalia handling alitalia

    La negoziazione in esclusiva «riguarderà esuberi, costi per lo Stato e ovviamente la validità del progetto industriale dal punto di vista delle connessioni aeree», spiega Calenda. La cifra di vendita è in realtà uno dei temi minori: i tedeschi vorrebbero offrire 300 milioni, mentre l' esecutivo si aspetta qualcosa in più. Maggiore attenzione viene posta invece sui posti di lavoro a rischio e sulla strategia industriale di lungo periodo.

     

    Gli esuberi che verranno richiesti dai tedeschi potrebbero aggirarsi intorno ai duemila (su 8400 dipendenti), un numero di fatto poco superiore a quello proposto lo scorso aprile da Etihad e respinto dai lavoratori col referendum che ha poi portato la compagnia in amministrazione straordinaria. Secondo alcune indiscrezioni gli esuberi potrebbero interessare circa 150 piloti, 400 assistenti di volo e parte del personale di terra, tra uffici e commerciale.

     

    ALITALIA ALITALIA

    Sul tema delle rotte invece è possibile che Lufthansa lasci a terra i circa 20 Embraer 190 di Cityliner (la sussidiaria di Alitalia), riproteggendo i piloti in Air Dolomiti, controllata dai tedeschi. Potrebbero inoltre essere eliminate le rotte a lungo raggio in perdita e quelle meno remunerative, diminuendo la flotta. La manutenzione invece verrà tenuta e inserita nel colosso del settore Lufthansa Technik.

     

    PILOTI LUFTANSA PILOTI LUFTANSA

    La compagnia aerea con base a Colonia è convinta dell' investimento, ma ci sono ancora alcuni punti importanti da chiarire e non è quindi certo che si riesca a raggiungere l' obiettivo del governo, firmare cioè l' intesa in breve tempo. Intanto ieri Lufthansa ha annunciato di voler assumere quest' anno oltre 8 mila persone, dopo le 3 mila del 2017. Con la partita ancora aperta su Alitalia, il gruppo tedesco - di cui fanno parte anche Eurowings, Swiss, Brussels e Austrian Airlines - potrebbe rafforzare ancora di più la sua leadership in Europa.

     

     

    IPOTESI CDP

    Scrive Lucio Cillis su la Repubblica:

     

    (…) Tra le ipotesi che iniziano a farsi largo, prende quota quella di un "ritorno al futuro", con lo Stato ben piantato nella nuova società. L' idea è quella di una newco che contenga al suo interno l' acquirente (Lufthansa resta la favorita) e una presenza non simbolica del ministero dell' Economia attraverso una delle sue controllate.

     

    Un percorso simile a quello dell' Ilva, con Cassa depositi e prestiti coinvolta nei panni di investitore.

    CARLO CALENDA PIER CARLO PADOAN CARLO CALENDA PIER CARLO PADOAN

    Un' arma in più visto che nel caso di Alitalia, il ministero avrebbe un cane da guardia pronto a stoppare eventuali fughe in avanti del socio industriale.

     

    Il timore, sottolineato più volte dal ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, è infatti quello di un progressivo smarcamento di Lufthansa dai nostri scali, a favore dei collegamenti intercontinentali dalla Germania. Un film già visto ai tempi dell' alleanza con Air France- Klm.

     

     

    DELRIO DELRIO

     

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