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    HAI CAPITO LA LIBERA GERMANIA: CHI TOCCA LA MERKEL, KAPUTT! – LA CANCELLIERA RIMUOVE IL CAPO DELL’INTELLIGENCE MAASSEN E LO METTE A FARE IL SOTTOSEGRETARIO DI SEEHOFER, IL MINISTRO DELL'INTERNO CHE LO HA SEMPRE SOSTENUTO – MAASSEN AVEVA AVEVA DETTO CHE I VIDEO SUI NEONAZISTI DI CHEMNITZ POTEVANO ESSERE FALSI, PROPRIO DOPO CHE ANGELONA LI AVEVA USATI A SCOPO POLITICO – LA STRATEGIA PER ISOLARE IL MINISTRO


     
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    hans georg maassen hans georg maassen

    1 – GERMANIA: CAPO 007 SARÀ TRASFERITO AD ALTRO INCARICO

    (ANSA) - Il capo dei Servizi di sicurezza interna tedesco Hans-Georg Maassen sarà trasferito a un altro incarico e diventerà segretario di Stato al ministero dell'Interno: lo ha reso noto il governo al termine del vertice di coalizione cui hanno preso parte la cancelliera tedesca Angela Merkel, il suo ministro dell'Interno e presidente della Csu Horst Seehofer e la presidente del Spd, Andrea Nahles.

     

    2 – GERMANIA, “DIE WELT”, CANCELLIERE MERKEL HA DECISO DI DESTITUIRE DIRETTORE SERVIZI SEGRETI INTERNI

     

    horst seehofer angela merkel horst seehofer angela merkel

    (Agenzia Nova) - Il cancelliere tedesco Angela Merkel avrebbe già deciso di destituire Hans-Georg Maassen dall'incarico di presidente dell'Ufficio federale per la protezione della Costituzione (Bfv), i servizi segreti interni della Germania.

     

    È quanto scrive il quotidiano tedesco “Die Welt” mentre si attende per questa sera la decisione sul futuro di Maassen che verrà presa nell'incontro tra i leader dei tre partiti della Grande coalizione al governo in Germania da marzo scorso: il cancelliere Merkel per l'Unione cristiano-democratica (Cdu), il ministro dell'Interno Horst Seehofer per l'Unione cristiano-sociale (Csu), e Andrea Nahles per il Partito socialdemocratico (Spd).

    hans georg maassen e angela merkel hans georg maassen e angela merkel

     

    Dalla fine di agosto scorso, a seguito di una manifestazione dell'estrema destra a Chemnitz in Sassonia, il presidente del Bfv è al centro di un intenso dibattito politico che potrebbe minacciare la tenuta della Grane coalizione.

     

    Per “Die Welt”, Merkel avrebbe già deciso di destituire Maassen perché “mantenerlo nell'incarico sarebbe ormai impossibile” in quanto il presidente del Bfv è “intervenuto troppo in profondità in questioni politiche di ordine quotidiano”, mancando di imparzialità. Tuttavia, la decisione definita su Maassen spetta al ministro dell'Interno Seehofer, che ha più volte ribadito il proprio sostegno al presidente del Bfv, pur definendo la questine “sensibile”.

     

    Andrea Nahles 2 Andrea Nahles 2

    Alle origini del dibattito su Maassen vi è la morte di un cittadino tedesco durante una rissa avvenuta a Chemnitz nella notte tra il 25 e il 26 agosto scorso. L'iscrizione di due immigrati, un iracheno e un siriano, nel registro degli indagati per la morte del 35enne ha provocato la mobilitazione dell'estrema destra, in un clima descritto dalla stampa tedesca come caccia allo straniero.

     

    A seguito della morte del 35enne, a Chemnitz sono state organizzate manifestazioni di protesta, cui hanno preso parte anche estremisti di destra, tra saluti hitleriani e slogan xenofobi. La dimostrazione è sfociata in disordini tra militanti di estrema destra e gruppi della sinistra radicale. La polizia è intervenuta per sedare gli scontri, in cui diversi dimostranti e agenti di sicurezza sono rimasti feriti. Numerosi manifestanti sono stati fermati e denunciati.

    HORST SEEHOFER ANGELA MERKEL HORST SEEHOFER ANGELA MERKEL

     

    A soffiare sul fuoco già prima che a Chemnitz scoppiassero i disordini era stato il partito di destra Alternativa per la Germania (Afd), all'opposizione nel Bundestag, il parlamento federale tedesco. Diversi esponenti della formazione, che raccoglie consensi anche tra ambienti della destra radicale, hanno infatti invitato i cittadini tedeschi a mobilitarsi e reagire autonomamente contro quelli che Afd denuncia come i pericoli dell'immigrazione, resi ancor più gravi da una risposta del governo giudicata assente o insufficiente. L'esecutivo del cancelliere Merkel ha risposto con una netta condanna della xenofobia, al contempo affermando la propria comprensione per le preoccupazioni della cittadinanza legate alla questione migratoria. Tuttavia, il dibattito su Chemnitz e sul ritorno dell'estremismo di destra è stato ulteriormente complicato da Maassen.

     

    hans georg maassen e angela merkel hans georg maassen e angela merkel

    Il presidente del Bfv ha infatti negato che a Chemnitz i manifestanti di destra avessero scatenato una caccia allo straniero, ha incontrato esponenti di Afd comunicando loro informazioni riservate e ha reso alcune dichiarazioni giudicate vicine alle posizioni di Alternativa per la Germania e contrarie alla condanna della xenofobia espressa da Merkel e dal governo tedesco. La La Spd ha quindi accusato Maassen di aver mancato di imparzialità nei fatti di Chemnitz, chiedendone le dimissioni. L'iniziativa dell'Spd è stata appoggiata dal Partito liberaldemocratico (Fdp) e dai Verdi, all'opposizione nel Bundestag. Seehofer ha, invece, ribadito il proprio sostegno al presidente del Bfv.

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    Per discutere di Maassen e della sua eventuale destituzione, Merkel, Seehofer e Nahles si sono incontrati a Berlino il 13 settembre scorso. La riunione è stata definita dalla stampa tedesca “critica” per la tenuta della Grande coalizione.

     

     Il contenuto di colloqui non è stato reso noto, ma l'agenzia di stampa tedesca “Dpa” ha definito l'incontro, durato 90 minuti, “positivo e serio” con l'obiettivo di “continuare a lavorare insieme come coalizione” condiviso da Merkel, Seehofer e Nahles. Al termine dell'incontro tra i leader dei partiti di governo, la decisione sul futuro di Maassen è stata programmata per oggi. Nei giorni scorsi, Merkel ha dichiarato che la Grande coalizione “non scoppierà” a causa del presidente del Bfv. Merkel avrebbe quindi deciso di destituire Maassen e starebbe già vagliando i suoi possibili successori alla presidenza del Bfv.

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    Tuttavia, la decisione definitiva su Maassen spetta al ministro dell'Interno Seehofer che, pur definendo “sensibile” la questione, continua a ribadire il proprio sostegno al presidente del Bfv. Se il leader della Csu mantenesse tale posizione, secondo la stampa tedesca Merkel potrebbe proporre al presidente federale Frank-Walter Steinmeier di revocare l'incarico di ministro dell'Interno a Seehofer.

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