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    LA RAI DI TUTTO DI PIU’ - CAOS SUI NUMERI DEL CANONE IN BOLLETTA - C’E’ ARIA DI TESORETTO, POTREBBE ARRIVARE A MEZZO MILIARDO IN PIU’ - MA GIRA VOCE ANCHE DI UN’EVASIONE DEL 50%, ALLORA IL FLOP SAREBBE DA 300 MILIONI


     
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    Fabio Savelli per “Corriere della Sera”

     

    Gli operatori elettrici parlano di un’evasione intorno al 50%, stima di recente smentita dal ministero dello Sviluppo. Il «Fatto Quotidiano» sostiene che mancherebbero all’appello circa 300 milioni rispetto al gettito previsto dalla legge di Stabilità 2016: 1, 74 miliardi di euro.

     

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    Uno studio di Slc Cgil ipotizza persino che lo scontrino per l’erario potrebbe essere persino più basso di quello del 2013 a causa di dichiarazioni di esenzione in mancanza della tv (sarebbero già oltre 1,2 milioni) e over 75 esenti di diritto (300mila persone).

     

    A cui aggiungere gli utenti morosi (secondo le compagnie elettriche sarebbero circa il 4% ma sembra una stima per difetto perché non conteggia quello che hanno la domiciliazione bancaria della bolletta che avrebbero potuto segnalare al loro istituto di scorporare la voce del canone perché non in possesso dell’apparecchio televisivo).

     

    La rilevazione dei dati

     

    È ancora complicato calcolare l’ammontare dei ricavi da canone di abbonamento, vista la grande quantità di operatori coinvolti e i loro ritardi nella comunicazione dei dati.

     

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    L’ipotesi originaria è che gli utenti coinvolti sarebbero stati circa 22 milioni. Coloro che hanno un contratto con le aziende erogatrici di elettricità domestica come prima casa, che hanno l’onere di pagare la tassa di possesso esplicitamente segnalata in bolletta (l’acconto è stato segnalato nella fattura di luglio ed equivale a 70 euro).

     

    Secondo il sindacato di Corso Italia, il gettito potrebbe essere più basso, anche se la direttrice dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi ha fatto sapere che sarebbe «ottimo» l’andamento degli incassi dopo i primi dati dei gestori elettrici.

     

    Rispetto alla cifra di un miliardo e settecento milioni circa totalizzata dal canone negli ultimi anni, per il debutto della formula di pagamento nella bolletta elettrica le previsioni parlano di gettito aggiuntivo approssimabile intorno ai 500 milioni di euro.

     

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    Questo eventuale tesoretto dovrebbe essere destinato per il 60% alla Rai, e il rimanente 40% al fondo di riduzione fiscale per la tassa sulla prima casa. Dall’anno prossimo l’eventuale quota di maggior gettito da destinare alla Rai si fermerà al 50%. Dagli incassi eccedenti rispetto agli anni precedenti si attingeranno fino a cento milioni di euro per il periodo 2016-2018 da destinare all’editoria e alle Tv locali secondo una legge di settore appena approvata in Senato.

     

    I calcoli sull’extra-gettito

     

    Il costo del canone Rai è di 100 euro a cui vanno sottratti 4,13 euro (il 4,13% di tassa di concessione), pertanto per ogni canone riscosso a Rai vengono 95,87 euro. La legge di stabilità 2016 nel capitolo destinato alle entrate prevede per il canone Rai un’entrata di 1 miliardo e 741 milioni di euro, e su questa cifra va applicata la decurtazione del 5% del capitolo delle entrate della legge di stabilità (87 milioni e 50 mila euro).

     

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    Il totale degli introiti al lordo dell’Iva va confrontato con quanto scritto nel capitolo 3836 della legge di Stabilità 2015 che assegnava alla televisione pubblica proventi da canone ordinario una cifra di 1,64 miliardi. La Cgil ha elaborato una serie di tabelle in caso di scenario base e di scenari con una morosità del 7 e del 12%. In questo ultimo caso i ricavi sarebbero praticamente gli stessi di tre anni fa.

     

     

     

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