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    UNDER-PRESSURE! COSE TURCHE ALL'OLIMPICO, IL BENEVENTO VA IN VANTAGGIO POI LA ROMA LA RIBALTA: FINISCE 5-2 CON LA DOPPIETTA DI CENGIZ UNDER CHE FIRMA ANCHE L’ASSIST PER DZEKO – A SEGNO FAZIO, PRIMO GOL PER DEFREL – DOPO 8 GARE L’INTER TORNA ALLA VITTORIA CON RETE DECISIVA DI KARAMOH: ORA E’ TERZA IN CLASSIFICA MA C'E' UN CASO BROZOVIC - LA LOTTA CHAMPIONS E’ APERTISSIMA


     
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    Andrea Pugliese per gazzetta.it

     

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    E allora ora non svegliatelo più. Perché ora che capisce e sa cosa fare, ha cambiato davvero marcia e sembra non volersi fermare più. La Roma così batte il Benevento e se torna dentro la zona Champions lo deve soprattutto a lui, Cengiz Under, capace di cambiare la partita in corsa con l'assist del 2-1 per Dzeko e la doppietta che di fatto ha chiuso il match. Prima, in verità, la Roma un po' aveva sofferto, anche perché il Benevento (passato in apertura con Guilherme) è venuto a giocarsi la gara e anche bene. Poi, alla fine, c'è spazio anche per il primo gol giallorosso di Defrel, su rigore che Dzeko ha lasciato tirare al francese.

     

    BOTTA E RISPOSTA — Di Francesco alla fine sceglie Perotti come trequartista centrale e si riaffida al 4-2-3-1 con cui a Verona, domenica scorsa, ha spezzato il digiuno di vittorie. De Zerbi, invece, si gioca la carta del baby Enrico Brignola alle spalle del guizzante Guilherme e decide di mettersi a specchio, anche lui con il 4-2-3-1. Di fatto, De Zerbi rinuncia al centravanti (Coda) e decide di giocare con tutte mezze punte o giù di lì. E la scelta gli dà ragione, perché la partenza è tutta di marca sannita:

     

    prima Viola pesca D'Alessandro a trenta metri, con Djuricic che non arriva a chiudere sul secondo palo; poi al 7' è Guilherme a bruciare l'Olimpico con un sinistro da dentro l'area che beffa Alisson (complice una deviazione di Manolas). A quel punto la Roma prende in mano il pallino del gioco, anche se poi di occasioni importanti ne arrivano davvero poche. Under prova qualche spunto in velocità, Perotti fatica da trequartista (tanto che ad inizio ripresa si va a cambiare di posizione con El Shaarawy), me i pericoli gli uomini di Di Francesco li creano soprattutto alzando la palla. Così di testa è pericoloso un paio di volte Dzeko e anche Manolas. In mezzo, sempre di testa, al 26' arriva anche il pari di Fazio, sugli sviluppi di una punizione laterale di Fazio. Poi per i giallorossi c'è anche un tiro in corsa di El Shaarawy al 40', messo in angolo da Puggioni. Più in generale il Benevento tiene bene in mezzo al campo, difendendosi 4-1-4-1, con Sandro e Viola a giocare palloni e coprire le linee di passaggio.

    di francesco di francesco

     

    SPEEDY CENGIZ — La ripresa si apre con la Roma alla caccia del gol-vittoria e il Benevento a giocare palloni per cercare la ripartenza letale. Dopo 11' di gioco Di Francesco si gioca la carta Defrel, che va a fare il trequartista con Perotti spostato già dal via del secondo tempo in fascia. A fare la differenza, però, è ancora il baby turco Under. Prima al 14' da destra accelera, salta Letizia, e regala a Dzeko un pallone comodo comodo, solo da mettere in rete di testa, per il 2-1; poi al 17' va a rimorchio di Perotti e di piatto infila in corsa la palla del 3-1. Non basta, però, perché Under non è sazio e al 31' inventa un gol con sinistro a giro dal limite che strappa applausi.

     

    Pronti via, si riparte e stavolta è il Benevento a insaccare il pallone con il baby Brignola, bravo di piatto a mettere dentro una assist in corsa di Lombardi. Prima, invece, ad andare vicino al gol era stato Defrel, bravo ad addomesticare di petto un bel pallone ed a calciare bene in diagonale, con Sandro a salvare su una traiettoria che sembrava già gol. Prima del fischio finale arriva anche il gol di Defrel, su rigore concesso per fallo di mano di Djimsiti su cross basso di Dzeko. Il bosniaco lascia tirare al francese, che di giustezza non sbaglia. La Roma sale al quarto posto, supera la Lazio nella corsa alla Champions e tira un bel sospiro di sollievo. Per il Benevento, invece, una bella prestazione, che fa il paio con quella di sette giorni fa con il Napoli e che lascia ancora aperto un bagliore di speranza per il sogno-salvezza.

     

    karamoh karamoh

     

    INTER-BOLOGNA 2-1

     

    Matteo Brega per gazzetta.it

     

    L'Inter torna a vincere in campionato dopo oltre due mesi (e otto gare senza vittorie) battendo 2-1 il Bologna al Meazza. Decidono i gol di Eder e Karamoh inframmezzati dal pareggio di Palacio. I nerazzurri, nonostante il periodo negativo, si ritrovano al terzo posto. Bologna generoso che chiude in nove per le espulsioni di Mbaye e Masina.

     

    NOVITÀ — Luciano Spalletti lo aveva annunciato in conferenza: abbiamo lavorato su qualche novità. Questa novità ha un nome e un cognome, si tratta di Yann Karamoh. Esordio da titolare in campionato per il francese arrivato in estate dal Caen. A fargli posto, nel 4-3-1-2 di partenza, è Antonio Candreva. Punta centrale Eder ancora al posto di Mauro Icardi, infortunato e presente allo stadio (ha atteso i compagni alla fine del riscaldamento per dare un "cinque" a tutti). Roberto Donadoni replica con un 4-3-3 in cui Rodrigo Palacio è il terminale e Federico Di Francesco e Riccardo Orsolini i paggetti esterni.

    spalletti brozovic spalletti brozovic

     

    BOTTA E RISPOSTA — Dopo 2' l'Inter passa. Karamoh lungo la verticale per Brozovic, cross per Eder che in spaccata anticipa Gonzalez e insacca. Secondo gol consecutivo per l'ex sampdoriano dopo quello di sabato scorso contro il Crotone. L'Inter parte con il 4-3-1-2 ma muta in continuazione. Brozovic lo si trova da trequartista, Perisic da interno di centrocampo e Karamoh molto vicino a Eder. Insomma, una creatura malleabile nei primi minuti di gara. All'11' il cross di Cancelo trova la testa di Brozovic che spara fuori. Interessante la trovata di Spalletti che evidentemente chiede a Marcelo di trasformarsi in una sorta di centravanti ombra quando i suoi attaccano con Eder che scivola verso sinistra.

     

    La reazione del Bologna si fa attendere fino al 23' quando Masina dalla sinistra trova la testa di Palacio: girata e volo di Handanovic a respingere. Miranda al 25' regala il pareggio al Bologna svirgolando il rinvio e lanciando Palacio in profondità. L'argentino controlla e calcia perfettamente sull'angolo opposto. Invece che scatenare la rabbia nerazzurra, il pubblico applaude l'ex con commovente riconoscenza per quello che ha fatto con la maglia interista. Il ritmo della squadra di Spalletti si abbassa man mano che passa il tempo e nemmeno il regalo di Gonzalez in fase di impostazione la rianima. Il difensore del Bologna lascia la palla a Perisic che sceglie di calciare subito in porta, ma è un destro debole sul quale Mirante non ha problemi.

     

    LUCIANO SPALLETTI LUCIANO SPALLETTI

    FISCHI E GOL — Si ricomincia con Lisandro Lopez al posto di Miranda in mezzo alla difesa. Il brasiliano, da una prima analisi dello staff medico, lamenta un risentimento muscolare all'adduttore della coscia sinistra. Inter vicino al nuovo vantaggio dopo 3'. Corner di Brozovic, Vecino prolunga di testa, poi prima D'Ambrosio poi Skriniar falliscono due opportunità dentro l'area piccola. La fiammata del 9' è un altro cioccolatino scartato male. Eder fugge a destra, crossa per Perisic che di testa spara alto. L'imprecisione, figlia dell'apprensione, non aiuta certamente l'Inter mentre il Bologna inizia a giocare con il cronometro. Spalletti inserisce Rafinha al 13' per Brozovic fischiato da tutto il Meazza.

     

    Il croato ironicamente ricambia applaudendo prima di sedersi in panchina. Rafinha si piazza sulla trequarti per offrire acqua potabile a Eder e a tutta l'Inter. Ed è uno scambio tra l'ex Barcellona e Karamoh a stappare lo stadio. L'ala francese chiude con un sinistro preciso al 18' che consente di rimettere la testa avanti. Inter in sofferenza, come Perisic che gioca con la spalla sinistra malandata e immobilizzata. Donadoni inserisce Falletti per Orsolini per ridare vitalità offensiva. L'entusiasmo prende la creatura di Spalletti. Rafinha la guida come al 21' quando esce da una foresta di avversari e mette Karamoh davanti a Mirante, bravo a respingere.

     

    spalletti spalletti

    ROSSI — Il Bologna al 23' resta in dieci: entrata da censurare di Mbaye su Rafinha, secondo giallo e conseguente rosso. Donadoni riequilibra la squadra inserendo Torosidis per Poli, mentre Spalletti inserisce Gagliardini per Karamoh. L'ex Atalanta si sistema davanti alla difesa e Rafinha si allarga a destra consentendo a Borja Valero di liberare i suoi pensieri sulla trequarti. L'ingresso di Avenatti per Di Francesco al 36' serve per giocare anche sulle palle alte.

     

    Al 39' l'arbitro Valeri interrompe il gioco e ricorre al Var per un tocco di mano in area di D'Ambrosio: dopo aver visionato le immagini decide che non è rigore. Un'altra volta l'Inter aiuta il Bologna. Inavvertitamente Gagliardini lancia in profondità Palacio, il cui tiro è respinto da Handanovic. Valeri ricorre ancora alla Var durante il recupero per valutare l'intervento di Masina su Lisandro Lopez. L'arbitro decide per l'espulsione diretta. Il Bologna chiude in 9, l'Inter chiude il periodo negativo. La vittoria per 2-1 riconsegna buonumore e terzo posto alla squadra di Spalletti.

    KARAMOH ALL INTER KARAMOH ALL INTER cengiz under cengiz under

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