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    “TI HO TROVATO CARINA E BELLA E ANCHE CON UNA BUONA TESTA PER PENSARE” - LA STORIA DELLA LUNGA AMICIZIA TRA HEMINGWAY E FERNANDA PIVANO NEL LIBRO “IO E ERNEST”: “SE C'È UN ERRORE CHE FAI, CREDO SIA ACCETTARE IL COMBATTIMENTO CON TROPPA FACILITÀ. IO NON RISPONDO MAI A UN ATTACCO. . ASPETTO CHE MUOIANO O CHE ABBIANO TORTO, O TUTTE E DUE, O A VOLTE LI UCCIDO IN SILENZIO CON UNA FRASE…”


     
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    Azzurra Noemi Barbuto per “Libero quotidiano”

     

    GUIDO GUERRERA - IO E ERNEST - PIVANO E HEMINGWAY GUIDO GUERRERA - IO E ERNEST - PIVANO E HEMINGWAY

    Pur essendo nati da un capo all' altro del mondo e persino appartenendo a generazioni diverse e distanti, le grandi persone sono destinate ad incontrarsi ed i loro destini a toccarsi e fondersi. Ed è questo ciò che è accaduto alla traduttrice, scrittrice e giornalista Fernanda Pivano e allo scrittore Ernest Hemingway, la cui tenera amicizia, che non sfociò mai in una storia di voluttuoso amore per volontà di Nanda, è raccontata con toni raffinati ed intimi dal giornalista Guido Guerrera, definito da Pivano «uno dei massimi esperti della vita e delle opere di Hemingway in Italia», nel libro Io e Ernest, Pivano - Hemingway sul filo di un amore, edito da Minerva (pp. 125, euro 12).

     

    L'io narrante è Pivano e sembra che l' opera sia stata composta da Nanda stessa non solo per lo stile, ma anche per la ricchezza di aneddoti, sensazioni ed emozioni riferiti alla vita privata dalla scrittrice, segno che tra Guerrera e Pivano ci fosse una profonda amicizia e che Nanda abbia raccontato anche più di una volta le vicende di cui il giornalista ci fa dono a Guerrera stesso, che non si è mai stancato di ascoltarla e che da quelle affascinanti narrazioni e confidenze ha tratto ispirazione, riflessioni, immagini, insegnamenti e fantasie, maturati lentamente e messi magistralmente nero su bianco in questo straordinario libro.

     

    VIAGGIO IN USA

    pivano hemingway pivano hemingway

    Fu su consiglio di Cesare Pavese, allora suo insegnate di italiano, che Nanda, appena ventenne, scoprì l'America, accostandosi alla letteratura del nuovo continente, allora vietata dal regime fascista, e pubblicando per Einaudi, oltre all' Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, anche Addio alle armi di Ernest Hemingway, traduzione che costò a Nanda l'arresto.

     

    Mussolini, infatti, odiava lo scrittore americano, il quale qualche anno prima lo aveva sbeffeggiato sul Toronto Daily Star. Ernest, colpito dal coraggio di Nanda, la quale se ne era infischiata della censura, volle conoscerla. Si incontrarono per la prima volta a Cortina, presso l'hotel Concordia. Era il 1948.

     

    «L'incontro con lui avvenne davanti ad una quindicina di invitati, fu molto commovente: Hemingway attraversò il salone da pranzo vuoto con le braccia tese e mi abbracciò forte come sapeva fare lui, comunicando un' amicizia che durò fino alla sua morte. Il 20 ottobre 1948, dopo il mio ritorno a Torino, mi scrisse: ti ho trovata carina e bella e anche con una buona testa per pensare. Se c' è un errore che fai, figlia, credo sia (in letteratura) quello di accettare il combattimento con troppa facilità. Io non rispondo mai a un attacco: non do risposta. Continuo a lavorare.

    HEMINGWAY PIVANO HEMINGWAY PIVANO

     

    Il lavoro è tutto. A volte (in letteratura) ci si arrabbia molto. Ma non rispondo mai, o meglio, ho imparato a non rispondere. Aspetto che muoiano o che abbiano torto, o tutte e due, o a volte li uccido in silenzio con una frase. Con molto affetto. Mr Papa», raccontava Pivano in Hemingway. Si sono appena conosciuti eppure Ernest sembra che sappia tutto di quella dolce ed orgogliosa ragazza. Le parla con tenerezza, preoccupato dal carattere sanguigno di lei, la chiama «figlia» e si firma «Mr Papa».

     

    HEMINGWAY PIVANO HEMINGWAY PIVANO

    Ci sono rapporti che sfuggono a qualsiasi definizione. Non si possono inserire in una categoria precisa, mandando in confusione gli esseri umani che hanno bisogno di definire ogni cosa per comprenderla e sentirsi rassicurati. Nanda per Ernest ed Ernest per Nanda sono tutto: amici, padre e figlia, innamorati, colleghi.

     

    Eppure si amano non come padre e figlia né come amanti né come amici, ma di più. Sono affinità intellettive: hanno molto a che fare con la mente, ma soprattutto con l' anima. Ecco perché questo legame non si spezza neanche davanti alla morte.

     

    OLTRE LA MORTE

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    «Non posso più bere, non posso più mangiare, non posso più andare a caccia, non posso più fare l' amore. Non posso più scrivere», aveva detto Ernest a Nanda pochi giorni prima di togliersi la vita sparandosi in bocca. La scrittrice, che pure aveva colto i segnali di questo possibile e tragico epilogo, precipitò all' improvviso nel dolore e nel vuoto lasciato da tale perdita. «Fu un' amicizia che non finì mai, perché la mia devozione continuò anche dopo la sua morte», dichiarò Pivano. Ed oggi Guerrera ci consegna il suo libro, che fa rivivere e celebra l' amore tra due anime che si conoscono e si accompagnano dall' eternità.

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