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    LA TREGUA SUI DAZI SANCITA DA TRUMP E XI JINPING FA IMPAZZIRE LE BORSE: MILANO ZOMPA (+2%), MPS SFIORA +10%. AGGIUNGI IL PREZZO DEL PETROLIO CHE TORNA A SALIRE E L’ITALIA (COME DAGO-ANTICIPATO) CHE NEGOZIA UNA RIDUZIONE DEL DEFICIT NELLA MANOVRA, E GLI INVESTITORI TORNANO A COMPRARE TITOLI DI AUTO, BANCHE E TECNOLOGIA - MOSCA E ARABIA SAUDITA ‘GESTIRANNO’ LA PRODUZIONE DI PETROLIO, MA IL QATAR USCIRÀ DALL’OPEC PER PRODURRE QUANTO GAS GLI PARE


     
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    1. BORSA: A MILANO TORNANO ACQUISTI SU BANCHE, MPS SFIORA +10%

    xi jinping xi jinping

     (ANSA) - Le banche italiane volano in Borsa con le prospettive positive sulla trattativa tra governo e Ue sulla manovra di bilancio e, più in generale, col ritorno degli acquisti sui mercati azionari dopo l'accordo Usa-Cina sui dazi (indice Ftse Mib +2%). Tra le banche vola Mps che sfiora il +10% (+9,8%) a 1,7620 euro. Il comparto risente del clima positivo della seduta che vede Piazza Affari avanzare del 2,2%. In positivo anche Banco Bpm (+5%), Banca Generali (+3%), Intesa Sanpaolo (+3,2), Bper (+2,9%), Unicredit (+2,7%) e Ubi (+2,5%).

     

     

    1. DAZI: TRUMP,CINA LI RIDURRÀ E RIMUOVERÀ SU AUTO DA USA

     (ANSA) - La Cina "ha concordato di ridurre e rimuovere i dazi sulle auto provenienti in Cina dagli Usa" che "attualmente sono al 40%". Lo scrive su Twitter il presidente americano Donald Trump, fornendo un ulteriore elemento legato verosimilmente al summit di sabato tenuto a Buenos Aires, a margine del G20, con il presidente cinese Xi Jinping, che ha sancito la tregua sui dazi di 90 giorni per definire un accordo a tutto tondo sul commercio.

     

    Quello sulle auto è stato l'ultimo fronte commerciale emerso la scorsa settimana in vista del summit tra i due leader. Il Rappresentante del Commercio americano Robert Lighthizer aveva criticato infatti la politica di Pechino sul taglio dei dazi all'import di auto al 15%, ma aggravati da un 25% quanto ai veicoli provenienti dagli Stati Uniti in risposta a una simile mossa Usa mirata a colpire il "made in China". Lighthizer, in una nota, aveva affermato di ritenere le tariffe cinesi sul settore "estremamente oltraggiose" promettendo l'esame di "tutti gli strumenti a disposizione" per pareggiare le differenti condizioni sulle importazioni di automobili tra i due Paesi.

    DONALD TRUMP XI JINPING DONALD TRUMP XI JINPING

     

     

    1. PETROLIO: QATAR LASCERÀ OPEC A GENNAIO, PUNTA SU GAS

     (ANSA) - Il Qatar ha annunciato che a gennaio lascerà l'Opec . Lo ha reso noto il ministro dell'Energia Saad al-Kaabi precisando che il Paese ha deciso di concentrarsi sulla produzione di gas. Il Qatar è l'undicesimo produttore di petrolio dell'Opec ed è il più grande esportatore al mondo di gas naturale. Fa parte dell'Opec dal 1961. Secondo quanto scrive il Financial Times la decisione segue un peggioramento dei rapporti di Doha con i suoi vicini: quattro Stati arabi - Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrain ed Egitto - hanno interrotto i rapporti commerciali con il Qatar l'anno scorso accusando l'emirato di appoggiare il terrorismo.

     

     

     

    donald trump xi jinping mar a lago donald trump xi jinping mar a lago

    1. BORSE IN RALLY SU TREGUA USA-CINA E CORSA GREGGIO. A PIAZZA AFFARI VOLA ST

    Andrea Fontana per www.ilsole24ore.com

     

    La tregua Usa-Cina sui dazi commerciali unita al balzo del petrolio e, per quanto riguarda l'Italia, alle ipotesi di una riduzione del deficit/Pil previsto per il 2019 rispetto a quanto programmato favoriscono la propensione al rischio sull'azionario spingendo le Borse europee che mostrano rialzi superiori al 2%. Piazza Affari guadagna oltre il 2% nel FTSE MIBma è Francoforte, grazie al settore auto che dovrebbe beneficiare dello stop all'aumento dei dazi tra Washington e Pechino, a guidare i rialzi (sequi qui gli indici principali).

     

    ERDOGAN TAMIM AL THANI EMIRO QATAR ERDOGAN TAMIM AL THANI EMIRO QATAR

    «Alzare la posta vicino a Natale sarebbe stato probabilmente controproducente, quindi la scelta di mantenere lo status quo attuale e posticipare l'aumento del 15% nelle tariffe sulle merci cinesi, in vista della scadenza del 1 ° gennaio, non è solo un passo positivo, ma anche un'opzione abbastanza facile da prendere - osserva Michael Hewson di CMC Markets sull'accordo Usa-Cina - La disponibilità a ritardare anche qualsiasi possibilità di includere i rimanenti 267 miliardi di dollari di beni cinesi nella rete tariffaria è stata anche interpretata come un fatto positivo temporaneo. Significa anche che i mercati dovrebbero essere in grado di mettere da parte le preoccupazioni su un'escalation commerciale fino al prossimo anno e concentrarsi invece sul conto alla rovescia per il voto parlamentare nel Regno Unito sull'accordo Brexit ottenuto dl Primo Ministro Theresa May, per il quale l'aritmetica continua a sembrare un ostacolo impegnativo, per quanto riguarda la trattativa parlamentare».

     

    Trump Qatar Trump Qatar

    Riscatto del settore auto. Tecnologici e minerari in evidenza

    In prima fila a Milano Stmicroelectronics vista la forte esposizione del settore dei semiconduttori al commercio Usa-Cina. Brillante Saipem con tutto il comparto petrolifero visto il balzo del greggio. Comparto auto in grande evidenza anche a Milano con Pirelli & C , Fiat Chrysler (oggi saranno diffuse le immatricolazioni di auto in Italia nel mese di novembre). Fuori dal Ftse Mib, giornata di avvio degli aumenti di capitale per Safilo, Banca Intermobiliare e Fila. In Europa gli acquisti premiano auto, minerari e tecnologici.

     

    Banco Bpm in luce: riassetto credito al consumo

    MPS MPS

    In prima fila a Milano soprattutto i titoli industriali sull'attesa di benefici dall'allentamento della tensione sui dazi commerciali: Cnh Industrial,Prysmian e Brembo al centro degli acquisti. Tra gli istituti di credito la migliore è Banco Bpm che venerdì sera ha annunciato il riassetto del comparto del credito al consumo con la cessione di ProFamily ad Agos, controllata da Credit Agricole e partecipata da Banco Bpm, che potrebbe essere quotata in Borsa entro due anni.

     

    Balzo petrolio su intesa Mosca-Riyad e taglio produzione in Alberta

    Balzo dei prezzi del petrolio che tornano ai massimi dal 22 novembre sull'effetto della "tregua" tra Stati Uniti e Cina nella battaglia dei dazi commerciali, dopo il summit tra i due presidenti a Buenos Aires e l'annuncio dell'intesa tra Russia e Arabia Saudita per prolungare gli accordi sul contenimento della produzione. Il Wti consegna gennaio sale di circa 2,60 dollari al barile attestandosi a 53,4 dollari, il Brent gennaio supera quota 62 dollari e si attesta a 62,11, quasi 3 dollari in più rispetto ai valori di venerdì sera.

     

    vladimir putin e mohammed bin salman 5 vladimir putin e mohammed bin salman 5

    La disponibilità di Mosca e Riyad a proseguire una gestione concordata dei livelli produttivi, per quanto non accompagnata da alcun annuncio quantitativo su nuovi tagli, apre la strada a un accordo più ampio in occasione del prossimo meeting tra i Paesi Opec e gli altri grandi produttori che si terrà a Vienna nel prossimo fine settimana. Il rally del petrolio è spinto anche dall'annuncio della provincia canadese dell'Alberta di un taglio temporaneo alla produzione di greggio di 325mila barili al giorno, pari all'8,7% della produzione, a partire da gennaio 2019. Il primo ministro, Rachel Notley, ha annunciato che la riduzione sarà soggetta a valutazioni mensili e nelle previsioni la riduzione produttiva dovrebbe diminuire nel corso dell'anno. A questi fattori al centro dell'attenzione degli operatori del mercato petrolifero, si è aggiunto poco fa l'annuncio a sorpresa del Qatar che lascerà da gennaio il cartello Opec.

     

    Sul mercato valutario, l'euro acquista posizioni sul dollaro salendo a 1,1365 da 1,1320. Cambio euro/yen a 128,95 (da 128,54) e dollaro/yen a 113,46 da 113,61. In rafforzamento la sterlina britannica sia nei confronti del dollaro sia nei confronti dell'euro.

     

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