1 - RIVOLTA AL CARA DI FOGGIA
Vincenzo Damiani per “il Messaggero”
Circondati da una cinquantina di immigrati e picchiati per impedire l'arresto di un giovane gambiano. Due poliziotti della Stradale del distaccamento di Cerignola, in provincia di Foggia, sono stati aggrediti nelle campagne di Borgo Mezzanone durante un controllo anti caporalato e contro l' immigrazione clandestina, i due agenti hanno riportato diverse ferite ma se la sono cavata con prognosi di 30 e 15 giorni.
RIVOLTA AL CARA DI FOGGIA
LA DENUNCIA
L'episodio è avvenuto sabato, ma è stato denunciato solo ieri dal sindacato di polizia Sap: secondo la ricostruzione fatta dagli agenti, la pattuglia avrebbe fermato un 26enne originario del Gambia per dei controlli di routine, infatti dopo il grave incidente stradale dello scorso agosto, che ha causato la morte di 12 braccianti agricoli, le verifiche si sono intensificate in quella zona. Il 26enne, Omar Jallow, però, alla richiesta di mostrare i documenti ha messo il piede sull' acceleratore, ha provato ad investire i due poliziotti con la sua auto ed è fuggito.
Gli agenti, a quel punto, sono risalti in macchina, lo hanno inseguito e, dopo alcuni tentativi di speronamento, sono riusciti a bloccare la sua corsa. Il migrante non si è dato per vinto e ha cercato la fuga a piedi, avvicinandosi al Centro accoglienza e richiedenti asilo (Cara) di Borgo Mezzanone.
RIVOLTA AL CARA DI FOGGIA
Una sorta di trappola per i due poliziotti che, in pochi istanti, sono stati circondati da una cinquantina di immigrati: gli agenti hanno ammanettato ugualmente il 26enne gambiano, ma sono stati colpiti con calci e pugni dal gruppo di richiedenti asilo. Solamente l' arrivo di altre pattuglie, nel frattempo allertate via radio durante l'inseguimento, ha fatto disperdere gli altri migranti, permettendo l'arresto del gambiano. I due agenti della Polstrada rimasti feriti nella colluttazione sono stati medicati all' ospedale di Cerignola e guariranno rispettivamente in 15 e 30 giorni. Il 26enne, Omar Jallow, risulta avere già diversi precedenti di polizia e ora è detenuto nel carcere di Foggia.
LA RICHIESTA
«I due colleghi sostiene Francesco Pulli, segretario nazionale del Sindacato autonomo di polizia (Sap) - sono stati letteralmente pestati e hanno riportato importanti ferite con prognosi che vanno dai 15 ai 30 giorni. L'intervento di altre pattuglie ha scongiurato il peggio. Episodi del genere non sono nuovi e, sicuramente, a spingere questa gente a delinquere indisturbata, è anche la consapevolezza di restare impunita.
RIVOLTA AL CARA DI FOGGIA
Servono pene severe per chi non rispetta le regole - aggiunge Pulli - e occorrono anche maggiori tutele per i poliziotti operativi su strada, come i taser ad esempio. Se fosse successo il contrario, nessuno avrebbe esitato ad urlare al razzismo. È ora che chi sbaglia paghi e che la polizia sia messa in condizioni di difendersi e operare in totale sicurezza in situazioni del genere, per dare un segnale positivo alla collettività».
A Borgo Mezzanone è presente la più grande baraccopoli d' Italia, nonostante i diversi tentativi di abbattimento le catapecchie in legno vengono prontamente ricostruite. In estate, durante la raccolta dei pomodori, in quella zona arrivano a vivere sino a 10mila immigrati.
2 - FOGGIA, DUE POLIZIOTTI AGGREDITI DA 50 MIGRANTI NEL «GHETTO» DI BORGO MEZZANONE
IL CARA DI BORGO MEZZANONE IN PROVINCIA DI FOGGIA
«In cinquanta contro due, ce la siamo vista brutta. Al gambiano, però, alla fine siamo riusciti comunque a mettere le manette...». C.T. 40 anni e A.G. di 45, del distaccamento Polstrada di Cerignola, sono i due poliziotti di pattuglia che venerdì pomeriggio, nei pressi del Cara di Borgo Mezzanone, in provincia di Foggia, sono stati prima circondati e poi aggrediti da un gruppo di migranti proprio davanti al grande centro d’accoglienza per richiedenti asilo, il terzo per dimensioni in Italia.
Decine di extracomunitari intenzionati con ogni mezzo a liberare Omar Jallow, 26 anni, cittadino del Gambia con vari precedenti penali, che gli stessi agenti avevano appena arrestato, dopo un inseguimento in auto sulla provinciale e poi a piedi tra le baracche. I due poliziotti nel frattempo hanno già lasciato l’ospedale di Cerignola. A.G., il sovrintendente, ha avuto la peggio: 30 giorni di prognosi e setto nasale rotto; C.T., l’assistente, ha riportato lesioni sul corpo, guarirà in 15 giorni.
IL CARA DI BORGO MEZZANONE IN PROVINCIA DI FOGGIA
Ancora scioccati, hanno raccontato quei minuti terribili al segretario provinciale del Sap, il sindacato autonomo di polizia, Giuseppe Vigilante: «Quel pomeriggio eravamo in servizio anti-caporalato lungo la provinciale, quando abbiamo intimato l’alt a una macchina sospetta. A bordo c’era il gambiano, che invece di fermarsi è ripartito a razzo, cercando d’investirci. E durante l’inseguimento ha anche provato a speronarci per mandarci fuori strada.
Quando poi si è fermato, nei pressi del Cara, lui è sceso e noi l’abbiamo inseguito a piedi. In quel momento, un gruppo di altri immigrati ha visto la scena e c’è venuto addosso, ci hanno picchiato con calci e pugni, preso a sassate e bottigliate, per fortuna avevamo già dato l’allarme via radio e dopo 10 minuti sono arrivate altre quattro pattuglie che erano in zona: due dell’anticrimine, una del commissariato di Manfredonia, un’altra dei vigili urbani. E i rivoltosi allora si sono dati alla fuga, sennò chissà come sarebbe finita. Almeno il gambiano, però, ora si trova in carcere a Foggia: con l’accusa di lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale».
IL CARA DI BORGO MEZZANONE IN PROVINCIA DI FOGGIA
«Il Cara di Borgo Mezzanone è diventato ormai un ghetto, una città nella città — è l’accorata denuncia del segretario Vigilante — Pensato per 200 posti, contiene ormai 600-700 persone, ma soprattutto là fuori, sulla pista di quello che un tempo era un aeroporto, si sono accampati migliaia di immigrati e insomma è diventata una baraccopoli enorme. Là dentro trovi di tutto: ladri d’auto, spacciatori di droga, trafficanti di rame. Una terra di nessuno in cui è sempre più difficile entrare, visti i mezzi limitati di cui disponiamo».
«Se fosse successo il contrario, se cioè degli agenti avessero colpito un migrante, nessuno avrebbe esitato ad urlare al razzismo — dice Francesco Pulli, il segretario nazionale del Sap — E invece episodi del genere, purtroppo, a Borgo Mezzanone non sono nuovi e a spingere questa gente a delinquere è anche la consapevolezza di restare impunita. É necessario, invece, che chi sbaglia paghi. Bisogna tutelare soprattutto i nostri poliziotti su strada: penso alla possibilità di utilizzare il taser, ad esempio, la pistola elettrica che già in altre parti d’Italia è in via di sperimentazione».
IL CARA DI BORGO MEZZANONE IN PROVINCIA DI FOGGIA
«Dopo i fatti di mafia del 2017 (quando riesplose la faida del Gargano, ndr) sono arrivati un po’ di rinforzi – conclude Giuseppe Vigilante – Ma le pattuglie in strada sono ancora troppo poche: tra Questura e commissariati ce ne vorrebbero almeno cinque in più per ogni turno».