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    LE SETTE VITE DEL CAV – BERLUSCONI: SALVINI SENZA DI ME NON VA DA NESSUNA PARTE. SCEGA TRA UN'ALLEANZA CON NOI O IL M5S" -  “IL PROSSIMO ANNO VINCERO’ LE EUROPEE, SONO ANCORA UNA MACCHINA DI VOTI” – SILVIO RESPINGE L’OPA DELLA LEGA E TIENE A GUINZAGLIO I TENTATIVI DI SFILARGLI MEZZA FORZA ITALIA PER PORTARLA IN DOTE A MATTEO


     
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    Emilio Pucci per il Messaggero

     

    SALVINI MELONI BERLUSCONI SALVINI MELONI BERLUSCONI

    «Più mi attaccano e peggio è per loro». Ha indossato l' elmetto Berlusconi per difendersi dall' assalto di Di Maio. Ce l' ha con i 5Stelle. «Pretendono che non mi difenda ma io reagirò fino alla fine», continua a sostenere il Cavaliere. Nel suo mirino c' è però anche Salvini che a suo dire lo ha messo sullo stesso piano di Di Battista. «Se pensa si e' sfogato anche ieri - di logorarmi o di prendersi i parlamentari di Forza Italia si sbaglia di grosso».

     

    CAVALIERE IN FORMA

    L' ex premier è tornato dalla due giorni in Molise ancora più combattivo. Si dice addirittura pronto a ripresentarsi davanti agli italiani per una nuova campagna elettorale se ce ne sarà bisogno. Dopo il 4 marzo considerava l' ipotesi delle elezioni anticipate una sciagura, non solo per il Paese. Ora non più: «Sono ancora una macchina di voti. Se si va alle urne l' anno prossimo avrò la possibilità di ripresentarmi e di riprendermi il centrodestra», il suo grido di battaglia.

     

    salvini e berlusconi in conferenza stampa salvini e berlusconi in conferenza stampa

    Guarda alle Europee per la prossima rivincita. Convinto che prima di quell' appuntamento sia impossibile un nuovo ricorso ai cittadini e che intanto potrà recitare un ruolo centrale nella formazione del governo. «Senza di me Salvini non va da nessuna parte. Scelga tra l' alleanza con noi oppure con quella con M5S», è il suo refrain. Tuttavia il segretario del Carroccio non disponibile a chiudere i canali con Di Maio e né ad aprire un confronto con il Pd.

     

    Tra i leader di FI e Lega è sempre più gelo quindi, ma il giovane Matteo ai suoi ha spiegato che non intende rompere con il suo alleato a meno che una parte di FI non strappi. Un' eventualità, quest' ultima, che però non è in campo tanto che Toti, elogiando il nuovo corso del Capitano, basato su «chiarezza di messaggio, capacità di individuare i problemi veri degli italiani e di coinvolgere e rinnovare la classe dirigente del suo partito», si dice inorridito da chi porta avanti una politica di veti. Inviando così un messaggio a quei parlamentari azzurri del Nord che guardano alla Lega.

    luigi di maio berlusconi salvini meloni luigi di maio berlusconi salvini meloni

     

    In ogni caso il centrodestra affronta questa settimana decisiva per il governo sempre più diviso. «Forse Berlusconi dovrebbe spiegare perché si è alleato con persone che i mercati internazionali non vogliono al governo», afferma la Meloni che comunque considera necessaria l' unità della coalizione. L' attesa è legata alle mosse del presidente della Repubblica.

     

    BERLUSCONI ED IL SUDORE DI SALVINI BERLUSCONI ED IL SUDORE DI SALVINI

    Berlusconi ritiene che il pre-incarico a Salvini e a Di Maio possa comportare conseguenze per il nostro Paese a livello internazionale, ma allo stesso tempo far emergere l' impossibilità di un accordo tra i due. Non disdegna certo un possibile mandato esplorativo al presidente del Senato Casellati l' altra opzione sul tavolo del capo dello Stato ma teme che l' operazione si riveli «una trappola»: impossibile che la seconda carica dello Stato possa smuovere le acque.

    PREDELLINO BERLUSCONI PREDELLINO BERLUSCONI

     

    La crisi siriana secondo il Cavaliere rende ancor più evidente la necessità di una soluzione di responsabilità. «Serve un governo autorevole», la sua tesi. Ovvero un esecutivo istituzionale a guida moderata che metta un freno a posizioni populiste. Da qui l' insistenza affinché FI non sia messa fuori dai giochi. «Chi oggi alza la voce contro inciuci o governissimi, deve cominciare a chiedersi che cosa è stato fatto fino a oggi per evitarli», afferma il deputato azzurro Napoli. Ma Salvini non ci sta. Il suo no «a governissimi e governoni» è netto.

     

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