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    LEGA, LA CASSA PIANGE: OLTRE UN MILIONE DI ROSSO NEL BILANCIO DEL CARROCCIO - SONO RIMASTI 164MILA EURO DI DEPOSITI BANCARI E 436 EURO DI "VALORI IN CASSA". TANTO PER FARE UN CONFRONTO: NEL 2010 IL CARROCCIO AVEVA UNA DISPONIBILITÀ LIQUIDA DI 31,6 MILIONI DI EURO - SENZA I SOLDI DI BERLUSCONI, SALVINI DOVE VA? 


     
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    Matteo Pucciarelli per “la Repubblica”

     

    SALVINI SU OGGI SALVINI SU OGGI

    Un altro anno di vacche magre, in casa Lega Nord. Se i sondaggi sorridono a Matteo Salvini e la tornata di amministrative è andata ben oltre le aspettative, va abbastanza peggio in via Bellerio. Lo mette nero su bianco il rendiconto di gestione del partito. Il quale ha chiuso il 2016 con un buco da oltre un milione di euro. Sono rimasti 164mila euro di depositi bancari e 436 euro di "valori in cassa". Tanto per fare un confronto: nel 2010 il Carroccio aveva una disponibilità liquida di 31,6 milioni di euro.

     

    SALVINI CON LA FELPA ROMA SALVINI CON LA FELPA ROMA

    Sembra un secolo fa, visto che poi si sono abbattuti due cicloni sul partito. Uno, in realtà, ha riguardato tutti i soggetti politici, ed è la fine del finanziamento pubblico, che ha rappresentato un vero dissanguamento per le casse della Lega; e poi anche le note vicende giudiziarie dell' affaire Bossi, costate milioni di euro in avvocati negli ultimi anni (nel 2013, ad esempio, le spese legali incrementarono di oltre due milioni e mezzo di euro).

     

    LUMUMBA E SALVINI LUMUMBA E SALVINI

    Da quando Salvini è diventato segretario per la prima volta, era proprio il 2013, è cominciata un' operazione di austerity senza precedenti. Chiuso il giornale La Padania, numero di funzionari più che dimezzati (e sui 29 rimasti, ora in cassa integrazione, incombe l' incubo del licenziamento definitivo), chiusa la mensa dei dipendenti del partito, chiuse intere ali del complesso in via Bellerio, vendute le frequenze di Radio Padania.

     

    Una cura obbligata: se il contributo per le spese elettorali del 2016 è stato di 932mila euro, nel 2010 fu di 22,5 milioni e di lì in poi è stato un calo progressivo. In passato Salvini ci ha anche scherzato, ma neanche troppo: «Nel mio ufficio non c' è nemmeno più il riscaldamento».

     

    SALVINI CON LA MAGLIETTA PRO PADANIA SALVINI CON LA MAGLIETTA PRO PADANIA

    La cura da cavallo ha sortito i primi effetti, perché rispetto all' esercizio 2015 il disavanzo, cioè il buco, è diminuito del 61 per cento. Grazie anche alla creazione di un nuovo modello di struttura che ha esordito a metà del 2015 ma che ha dato i primi effetti sul bilancio del 2016: le varie Leghe regionali, definite nel gergo interno "nazionali", si sono trasformate in associazioni dotate di autonomia amministrativa, finanziaria e contabile. A loro volta si sono accollate le obbligazioni attive e passive del partito centrale su base territoriale. Anche per questo le spese per la "gestione caratteristica" (in altre parole: acquisti di materiale e servizi, canoni di locazione e così via) sono passate dai 16,1 milioni del 2014 ai 4,3 del 2016.

    salvini al congresso della lega salvini al congresso della lega

     

    Senza i contributi dei propri eletti, le cosiddette erogazioni liberali, la Lega avrebbe probabilmente chiuso i battenti qualche anno fa. Pratica mutuata dal passato, in primis dal vecchio Pci. I più generosi sono stati il vicesegretario ed europarlamentare Lorenzo Fontana (47mila euro) e il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli (46mila).

     

    Salvini ha devoluto 36mila euro mentre consiglieri regionali e presidenti di Regione, cioè Roberto Maroni e Luca Zaia, hanno versato le quote alle varie associazioni regionali.

    Al sostegno finanziario degli "istituzionali" vanno aggiunte le 129mila opzioni del 2 per mille di contribuenti che hanno scelto di devolvere la somma alla Lega: in tutto 1,4 milioni di euro nelle casse del partito.

    SALVINI SALVINI

     

    Il numero di dichiarazioni dei redditi contrassegnate Lega è diminuito: erano 139mila l' anno precedente. Diecimila contribuenti in meno, che non sono pochi. Una curiosità: nel 2015 le opzioni furono di più ma fruttarono - per effetto dell' entità del gettito e del meccanismo di ripartizione del 2 per mille - una somma inferiore, cioè "solo" 1 milione e 100 mila euro.

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