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    LO SPREAD NON SI È FERMATO A SAVONA: MILANO ERA PARTITA BENE, MA I DUBBI SUL GOVERNO L’HANNO RIPORTATA GIÙ A -0,7%. E IL DIFFERENZIALE COI BUND TEDESCHI CHIUDE IN RIALZO A 191 DOPO UN PICCO A 195. IL PUNTO È SEMPRE L’ARRIVO O MENO DI PAOLO SAVONA, L’ECONOMISTA ANTI-GERMANIA ED EUROSCETTICO, AL MINISTERO DELL’ECONOMIA - MA CI SONO ANCHE I DAZI USA-CINA


     
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    SPREAD BTP BUND CHIUDE IN RIALZO A 191 DOPO PICCO A 195

    spread spread

     (ANSA) - Lo spread tra Btp e Bund, dopo un picco che l'ha visto tornare a 195 punti base, chiude in lieve rialzo a 191 da 189 di ieri. Il rendimento del titolo decennale italiano è al 2,38% da 2,32% di ieri, dopo una fiammata alla soglia di guardia del 2,4%. Sui massimi il differenziale Italia-Spagna e Italia-Portogallo, fino a pochi mesi fa negativo: viaggia rispettivamente poco sopra i 100 punti base, massimi dal gennaio 2012, e 50 punti base, massimo dal 2006.

     

     

    INDICI GIÙ FRA TIMORI PER GOVERNO E DAZI USA-CINA

    Maurizio Carta per Alliance News

     

     Il FTSE Mib chiude la seduta di giovedì in negativo, con gli investitori che attendono con ansia e cuoriosità la formazione del nuovo governo firmato Giuseppe Conte.

     

    Lo spread cammina oltre quota 190, con il bond decennale italiano che rende oramai il 2,4%. Il mercato non pare apprezzare una possibile nomina di Paolo Savona al dicastero dell'economia per le sue presunte visioni anti-euro.

     

    Non bene nemmeno le concorrenti piazze europee e d'oltreoceano, con le prime che puntano i fari su Palazzo Chigi e le seconde che osservano le mosse di Trump sia nello scenario iraniano sia nella trattativa commerciale con la Cina facendo soffrire i titoli legati al mercato dell'automobile su scala globale. La notizia della giornata viene dalla Casa Bianca, con Trump che ha annullato il vertice con il leader della Corea del Nord, Kim Jong Un.

     

    spread btp bund spread btp bund

    L'indice meneghino ha concluso la giornata in rosso dello 0,7% a 22.749,08, dopo aver chiuso in calo dell'1,3% la seduta di mercoledì.

     

    Fra gli altri indici, il Mid-Cap termina su dello 0,2% a 41.419,50 dopo essere calato dello 0,9% nella seduta precedente. Lo Small-Cap sale dello 0,3% a 22.531,48 dopo essere calato dell' 1,1% mercoledì sera. L'AIM termina in ribasso dello 0,2% a quota 9.285,68 dopo aver terminato la seduta precedente sotto dello 0,1%.

     

    Saipem chiude in maglia nera con un passivo del 3,1%. Ad affossare il comparto petrolifero è l'indiscrezione trapelata mercoledì secondo cui l'OPEC potrebbe aumentare la produzione di petrolio a giugno.

     

    paolo savona paolo savona

    ItalGas chiude in rosso del 2,8%, con tutto il comparto delle utilities che non gioisce dell'andamento del mercato dei combustibili fossili. In controtendenza A2A che guadagna lo 0,5%.

     

    Nel podio dei peggiori anche Mediobanca, che termina la seduta con un rosso del 2,4%.

     

    Rema in senso contrario alla chiusura negativa e in testa come miglior performer del listino il titolo di Brembo, che chiude la rialzo del 4,5%, nonostante una giornata nera per i titoli legati al comparto automobilistico. Infatti, FCA chiude in perdita dell'1,8% con stessa percentuale di ribasso per Pirelli.

     

    Bene anche Moncler, che termina la seduta con un aumento del 2,3%, confermando il buon andamento delle utlime sedute. STMicroelectronics guadagna in chiusura l'1,8% e chiude il podio dei migliori performer del principale indice meneghino.

     

    Fra le notizie macroeconomiche di giornata, il PIL tedesco è cresciuto dello 0,3% su base sequenziale nel primo trimestre, più lentamente rispetto all'espansione dello 0,6% registrata nel trimestre precedente, ma coincidendo con la stima provvisoria pubblicata il 15 maggio, come i dati ufficiali hanno mostrato. Un altro sondaggio ha mostrato che un indicatore della fiducia dei consumatori in Germania è destinato ad indebolirsi a giugno.

     

    mediobanca nagel mediobanca nagel

    Il sentiment nel settore manifatturiero della Francia è rimasto invariato a maggio, mentre il volume delle vendite al dettaglio nel Regno Unito, compresa la benzina, ha registrato un aumento dell'1,6% su base mensile ad aprile, a differenza del calo dell'1,1% registrato a marzo.

     

    Tornando ai mercati, in Europa, il FTSE 100 di Londra chiude in calo dello 0,9%, il CAC 40 di Parigi cede lo 0,3% e il DAX 30 di Francoforte va sotto dello 0,9%.

     

    A Londra il peggior titolo della giornata è stato Mediclinic International, che chiude con un rosso del 9,4%, dato che il gruppo ospedaliero privato ha subìto una brusca perdita nell'esercizio finanziario appena concluso a causa degli elevati costi eccezionali.

     

    A New York, al momento, il Dow è in calo dell'1%, il Nasdaq cede lo 0,9%. Unico fra i tre big index in positivo è lo S&P 500, in rialzo dello 0,3%.

     

    Nel mercato valutario, la banconota verde perde - seppur marginalmente - la forza mostrata nell'ultimo periodo immediatamente dopo la pubblicazione dei verbali dell'ultimo comitato di politica monetaria della Federal Reserve, dove è emerso che il board è incline ad un rialzo dei tassi di interesse nel prossimo incontro che si terrà a giugno in quanto l'andamento dell'inflazione negli States non pare destare particolari timori.

     

    A fine giornata, l'euro vale USD1,1722 contro USD1,1704 di ieri sera. La sterlina scambia a USD1,3365 mentre mercoledì ha toccato un valore di USD1,3351.

    TRUMP DAZI TRUMP DAZI

     

    Nelle mercato delle materie prime, il prezzo dell'oro nero flette negli scambi, ma rimangono forti i timori per l’aumento delle scorte petrolifere statunitensi e i negoziati in corso all'OPEC sulle quote di produzione ed esportazione per ciascun membro, con possibile aumento di queste già a giugno.

     

    Il brent viaggia a USD79,07 al barile contro USD78,76 della precedente chiusura. L'oro, invece, fa un balzo dell' 1% in giornata e passa di mano a USD1.305,29 rispetto a USD1.293,56 di ieri sera.

     

    Il calendario economico di venerdì prevede per le 0845 CET l'indice della fiducia dei consumatori in Francia e alle 0900 CET i prezzi alla produzione della Spagna. Alle 1000 CET c'è la pubblicazione dell'indice IFO sulla fiducia delle aziende in Germania e alle 1200 CET la bilancia commerciale dell'Italia con i paesi extra-comunitari.

     

    Alle ore 1600 CET sono in arrivo dagli USA i dati sulle vendite all'ingrosso.

     

     

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