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    AMERICA FATTA A MAGLIE - ESCONO GLI SMS DEI DIRIGENTI-AMANTI DELL’FBI CHE LAVORAVANO CONTRO TRUMP, E ‘FOX NEWS’ SGANCIA LA BOMBA: ‘IL PRESIDENTE (OVVERO OBAMA) VUOLE ESSERE INFORMATO DI TUTTO QUELLO CHE FACCIAMO’. MA BARACK AVEVA INVECE GARANTITO CHE NON AVREBBE MAI, E NON AVEVA MAI, INTERFERITO NELL'INCHIESTA SULLE EMAIL DI HILLARY


     
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    Maria Giovanna Maglie per Dagospia

     

    Vediamo come riescono i media americani e tutti gli altri a trasformare anche questa ulteriore prova del complotto contro Trump ordito a piani alti che più alti non si può, per l'esattezza alla Casa Bianca quando era occupata dal Nobel per la Pace, in un’ altra notizia gonfiata.

     

    Certo, FoxNews di Rupert Murdoch si sta trasformando in quel che fu all'epoca del Watergate il Washington Post, il giornale che tira fuori lo scandalo contro tutto e contro tutti, anche in questo caso poco seguita dagli altri.

    hillary clinton legge l odiografia su trump fire and fury hillary clinton legge l odiografia su trump fire and fury

     

    I quali altri non si rendono conto di perdere credibilità fuori da un nucleo sempre più ristretto di rabbiosi militanti democratici. Giornali e televisioni americane hanno sempre con tutti i loro difetti onorato il principio e il ruolo del cane di guardia al sistema per conto del popolo. Oggi che cosa raccontano? Quanto a noi, Telekabul a GoGo è la versione di Alan Friedman in buen retiro nel Paese dei Fessi.

    Le cose però stanno venendo fuori.

     

    La signora Lisa Page, avvocato dell' FBI, scrisse al suo amante Peter Strzok a proposito di come veniva gestita l'inchiesta sulle mail di Hillary Clinton: “Potus vuole essere messo al corrente di tutto quello che facciamo”. Potus è l'acronimo per il presidente degli Stati Uniti.

    Ma Barack Obama aveva invece dichiarato di poter essere in grado di garantire che non avrebbe mai, e non aveva mai, interferito nell'inchiesta, eche non ha mai usato influenza politica nelle indagini dell’Fbi.

     

    trump e obama trump e obama

    Il messaggio della Page è del 2 settembre del 2016, fa parte di circa 50000 ‘text’ che la coppia si è mandata nel corso dei due anni di relazione. La Page era un avvocato, Strozk era qualcosa di più, uno dei dirigenti dell'agenzia a capo sia della vicenda Clinton che della più recente indagine Trump Russia. Almeno in linea di principio avrebbe dovuto essere al di sopra delle parti, ma nei messaggi chiama Trump un “fottuto idiota” e parla anche cripticamente di una non meglio precisata assicurazione sulla vita per scongiurare una presidenza Trump.

     

    Arrivano i nuovi testi dell’FBI, sono delle bombe, twitta il presidente. Come dargli torto?

    I testi ora venuti fuori sono pieni di rivelazione interessanti. Strzok e’ evidentemente molto legato al numero 2 dell'agenzia, Andrew McCabe, quello costretto di recente a dimettersi perché è venuto fuori il suo ruolo nell'utilizzare il memorandum preparato contro Trump da una spia inglese, Christopher Steele, su mandato di una società che rappresentava Hillary Clinton e il Comitato Democratico.

     

     McCabe sapeva che era fasullo e pieno di bugie,ha utilizzato lo stesso in documento per ottenere da un giudice l'autorizzazione a spiare almeno un collaboratore della campagna Trump.

     

    Bene, che l'uomo non fosse ovviamente al di sopra delle parti avrebbe dovuto essere chiaro anche semplicemente perché sua moglie aveva partecipato alle elezioni per il Senato dello Stato della Virginia con un pesante contributo del governatore Democratico . La signora nonostante l'aiuto non ce l'aveva fatta, e il 4 novembre del 2015 il giorno dopo che Jillt McCabe ha perso, Strozk definisce i cittadini della Virginia che non l'hanno votata dei "ignorant hillbillys.”, bifolchi ignoranti.

     

    james comey christopher wray james comey christopher wray

    Il senatore repubblicano, Ron Johnson, insieme a una buona parte dei componenti delle commissioni del Senato Homeland Security e Governmental Affairs, ha reso pubblico il testo insieme a un rapporto così intitolato: “The Clinton Email Scandal and the FBI's Investigation of it.”.

     

    In realtà non è la stessa inchiesta del Russia Gate Anzi apparentemente non ha niente a che vedere, eppure complotti e trame si intrecciano straordinariamente. Per chi abbia seguito come abbiamo fatto noi qui su Dagospia l'intera costruzione durante la campagna elettorale e subito dopo l'elezione di Trump, i testi rivelano quel che già sapevamo, cioè che c'è stata da parte dei democratici uno straordinario scavalcamento della legalità, la convinzione di impunità e in più anche una pratica moralistica per colpire l'avversario.

     

    Che certe pratiche non sarebbero state possibili senza uno stretto collegamento tra la campagna di Hillary Clinton e l'amministrazione di Barack Obama, senza il complice silenzio dei giornali che spesso avevano materiale scottante in mano e se lo sono tenuto nel cassetto, e senza un attiva complicità delle grandi agenzie di Washington, FBI in testa, insomma la palude che Trump si proponeva di prosciugare e che lotta forsennatamente per farlo fuori.

    ROBERT MUELLER JAMES COMEY ROBERT MUELLER JAMES COMEY

     

    Se sei convinto dell'impunita’, fai anche un sacco di cavolate, e tra le cavolate si possono registrare le centinaia di migliaia di mail che stavano sul computer dell' ex deputato Anthony Weiner, marito adultero, guardone e pedofilo di Huma Abedin, collaboratrice numero uno di Hillary Clinton.

     

    Il laptop, il computer gli fu sequestrato a New York perché conteneva fotografie che dimostravano la sua pedofilia e il fatto che andava adescando ragazzine su internet,ma sul computer c'erano tonnellate di materiale che riguardavano sua moglie e la Clinton

    L'FBI lo ha saputo subito che c'era quel materiale scottante, ma solo un mese dopo, il 28 ottobre del 2016, il direttore James.Comey informo’ il Congresso di recenti sviluppi che obbligavano a riaprire l'inchiesta sulle mail. Inchiesta tardivamente aperta dunque e frettolosamente richiusa una settimana dopo con un nulla di fatto ancora una volta.

     

    james comey james comey

     La figura di Comey è tutta da capire ancora , probabilmente ha cercato di ritagliarsi una parte di vantaggio politico e ricattatorio con le cose che sapeva, e non gli è andata bene

    Tornando alle lettere fra i due amanti alti funzionari dell' Fbi, c'è una lettera del 24 novembre 2016, 15 giorni dopo l'elezione di Trump, in cui la Page scrive tra l'altro:

     

    ” Meanwhile we have OUR task ahead of us.”. A quale compito segreto tutto loro che li aspetta si riferisce? Secondo il rapporto del Senato, accoppiato alla lettera che Strzok le ha scritto il 15 agosto, e nella quale parla della necessità di una polizza di assicurazione contro Trump, è il caso di investigare molto più accuratamente sulle azioni che I due possono avere intrapreso o delle quali possano essere venuti a conoscenza.

     

    Il 23 giugno del 2017 l'avvocato scrive all'amante “per favore non scrivermi mai più”, e non si capisce se sia solo la fine di una relazione o l'allarme di essere stati intercettati. Le ulteriori indagini di cui parla la relazione del Senato riguardano anzitutto il ruolo del presidente Barack Obama e di altri importanti dirigenti democratici. Avrebbero tutti tessuto la trama per incastrare Donald Trump. Il nome che a Washington si fa di queste ore è quello di Sidney Blumenthal, vecchio collaboratore di Bill Clinton, sempre sulla breccia.

    ANDREW MCCABE ANDREW MCCABE

    Proprio in un'intervista nell'aprile del 2016 a Fox news, Barack Obama aveva dichiarato quanto segue .

     

    'I do not talk to the attorney general about pending investigations. I do not talk to FBI directors about pending investigations. We have a strict line,''I guarantee it. I guarantee that there is no political influence in any investigation conducted by the Justice Department or the FBI, not just in this case but in any case. Full stop. Period,'

     

    “Io non parlo con l’Attorney General su investigazioni che sono in corso. Abbiamo una condotta molto rigorosa. Lo garantisco. Garantisco che non c'è alcuna pressione politica in nessuna investigazione condotta dal dipartimento di Giustizia o dall’ Fbi, non solo in questo caso ma in nessun caso. Punto e a capo”.

    Alla prossima puntata.

     

     

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