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    AMERICA FATTA A MAGLIE – LA COMMISSIONE INTELLIGENCE DEL SENATO, DOPO QUASI DUE ANNI, PIÙ DI DUECENTO AUDIZIONI E MIGLIAIA DI DOCUMENTI NON HA TROVATO ALCUNA COLLUSIONE FRA TRUMP E LA RUSSIA. QUALCUNO DI VOI È SORPRESO? – E SE IL CLIMA DA COMPLOTTO FINISSE COL FARE DA ACCELERATORE ALLA CAMPAGNA DI RIELEZIONE DI TRUMP NEL 2020? L’INDICE DI POPOLARITÀ DEL PRESIDENTE È ARRIVATO AL 52%, ALTISSIMO, TANTO PIÙ CON LA GUERRA CIVILE IN CASA


     
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    Maria Giovanna Maglie per Dagospia

     

    L APPLAUSO DI NANCY PELOSI A DONALD TRUMP L APPLAUSO DI NANCY PELOSI A DONALD TRUMP

    El Paso, Texas, 35mila persone assiepate per ascoltare il presidente, e fuori migliaia nella speranza di entrare. Il rivale, Beto, uno che piace alla gente che piace, uno che gode già di finanziamenti bomba, ne mette insieme alcune centinaia. L'indice di popolarità di Trump è arrivato al 52% dopo il discorso sullo stato dell'Unione che non s'aveva da fare. La commissione intelligence del Senato Vai Partizan si appresta a riconoscere di aver trovato alcuna prova della complicità con la Russia di Putin. Mueller, Special Counsel, non pervenuto. Sul famigerato Muro, che democratici da presidente hanno costruito per pezzi a rafforzare il confine con il Messico da clandestini, droga, criminalità, gli americani stanno con Trump anche dopo la dura prova dello shutdown e gli stipendi non pagati durante le feste, l'immondizia per le strade a  Washington, neanche fosse Roma.

     

    DONALD TRUMP IN TEXAS DONALD TRUMP IN TEXAS

    E se il clima di complotto Russo  Americano, degno della miglior Spy Story della guerra fredda, che FBI, Cia e il meglio del Deep state americano hanno cucito come una camicia di forza sulla presidenza Trump, come una minaccia permanente che questo presidente - parola di candidate democratiche alle primarie come Elizabeth Warren e Kamala Harris - potrebbe finire in carcere prima della fine del mandato presidenziale, un clima che nessuna prova  è arrivata a sostenere, finisse invece col fare da acceleratore alla campagna di rielezione di Trump nel 2020?

     

    Kamala Harris Kamala Harris

    Una rielezione dell'attuale presidente americano non significa solo che un ciclo americano si allunga e si consolida, significa che con una realtà così consolidata e ferma in alcune richieste di discontinuità, l'Europa dovrà fare necessariamente i conti, in un dossier che si chiama Nato, Onu, Cina, Iran, dazi, immigrazione.

     

    Trump incassa un gradimento del 52%, e che sia altissimo tanto più con la guerra civile in casa, è evidente. Incassa anche una conclusione del Senato dopo lunga indagine secondo la quale la storia della collusione tra la campagna Trump e la Russia non dispone della minima prova. Questo mentre il procuratore speciale Robert Mueller si avvia ai 2 anni di indagine senza risultato.

     

    ROBERT MUELLER ROBERT MUELLER

    Il 52% è strepitoso  dopo il grande chiasso sugli effetti negativi dello shutdown.Sarà che nonostante in molti dicano che la fase positiva stia per finire, l'economia americana marcia spedita, che si prepara il secondo incontro con la Corea del nord, e che prosegue anche la guerra ai dazi truffa della Cina. Preoccupato degli accordi europei con i cinesi c'è in missione in Europa centrale Mike Pompeo, Segretario di Stato, a dissuadere l'ungherese Orbàn dal cadere nella trappola di Pechino, con un occhio un po' sconcertato agli amici italiani che invece aprono vie della seta Ma questa è un'altra partita,

     

    DONALD TRUMP MURO DONALD TRUMP MURO

    Quella interna si combatte aspramente con l'ipotesi dello shutdown, la chiusura per mancanza di Fondi approvati degli uffici federali, che torna imminente, questione di giorni, un accordo raggiunto tra i parlamentari che non soddisfa il presidente vuoi perché i soldi per il muro al confine col Messico da terminare sono pochi, vuoi perché si smobilita il controllo di polizia ai confini.

     

    Perciò ritorna anche l'ipotesi di uno stato di emergenza nazionale che consentirebbe al presidente di scavalcare l'approvazione del Parlamento per i fondi speciali per il muro e la relativa sicurezza. Lo farà? È possibile, e I catastrofisti faranno bene a ricordare che i presidenti americani di emergenze nazionali ne hanno dichiarate  58, e che alcune sono ancora in piedi.

     

    I piedi di Alexandria Ocasio Cortez I piedi di Alexandria Ocasio Cortez

    Ma è il dibattito tra democratici cosiddetti moderati e fanatici socialisti che prende piede sempre di più mentre si infittisce la corsa a iscriversi alle primarie presidenziali.

     

    Tra le passionarie  new entry congresso  spicca la  Ocasio Cortez, neoeletta a NY nelle fila dei Democratici, che dopo una sortita sulle tasse da aumentare fino al 70% per i ricchi, ora ha preparato un piano diabolico per un mondo verde. Entro il 2030 ,spiega,non dovranno piu' essere usati il petrolio e il gas in tutti gli USA.

     

    Quindi: automobili e moto no, aerei no, treni nemmeno, barche e navi pure, centrali elettriche no.. Tutto dovra' funzionare ad "energia rinnovabile". Vabbe’.

     

    Le dichiarazioni geniali fanno il paio con altre, come quelle della pure neoeletta del Minnesota  Ilhan Omar, debitamente velata, che è stata talmente insultante nei confronti di Israele e delle lobby ebraiche a Washington da spaventare a morte i suoi colleghi e da costringere praticamente tutti a  intervenire contro di lei e pretendere che si scusi, persino Chelsea Clinton.

     

    I piedi di Alexandria Ocasio Cortez I piedi di Alexandria Ocasio Cortez

    Domanda da 1000 punti: ora che una nuova pesante lunga campagna elettorale sta per cominciare. Il Partito Democratico ha vinto in modo stabile ogni volta che ha trovato un leader credibile è un programma moderato.  è cambiato nella Rivoluzione generale antiglobalista e populista anche questo criterio? Oppure, Come già nel 2016, è il candidato presidente ad essere sbagliato, come lo fu e Hillary Clinton? Ha il Partito Democratico oggi gli strumenti per porre rimedio a questa deriva, non sembrando la scelta del molto anziano e usurato Joe Biden la risposta? Staremo a vedere

     

    Tra le idee guida dei nuovi eletti democratici very radical chic, trionfa l’impeachment per il presidente sulla questione Russia gate. Però dopo 2 anni e 200 interrogatori e audizioni, la commissione Intelligence del Senato si appresta a chiudere i battenti sull'argomento avendo concluso che non c'è alcuna prova di una cospirazione tra la campagna Trump e la Russia e lo dicono tanto i repubblicani che I democratici che fanno parte della Commissione.

     

    donald trump donald trump

    I democratici, a dire il vero, cercano di far passare alcuni indizi come  il furto delle mail del comitato Democratico e di Hillary Clinton da parte di un hacker pagato dai russi Come elementi a favore della richiesta della campagna Trump di un aiuto esterno, ma proprio non ne hanno trovate. Le aspettavano dal Procuratore speciale

     

    Twitta festante Donald Trump

    “Senator Richard Burr, The Chairman of the Senate Intelligence Committee, just announced that after almost two years, more than two hundred interviews, and thousands of documents, they have found NO COLLUSION BETWEEN TRUMP AND RUSSIA! Is anybody really surprised by this?"

     

    il comizio di trump a el paso il comizio di trump a el paso

    Il  senatore Richard Burr, presidente della commissione Intelligence del Senato, ha appena annunciato che dopo quasi due anni più di duecento audizioni e migliaia di documenti, non hanno trovato alcuna collusione fra Trump e la Russia. Qualcuno di voi e’ sorpreso? E Mueller, La sua inchiesta speciale che si avvia essere la più costosa della storia americana? le decine di personaggi coinvolti a investigare che poi si è scoperto essere fanatici Militanti del Partito Democratico e della Clinton?

     

    In una intervista molto esplicita alla ABC news, l'ex capo del Team di avvocati di Trump, John Dowd, invita il procuratore a impacchettare tutto e dichiarare che questa strepitosa perdita di tempo è finita. Spiega che conosce i risultati dell'inchiesta pagina per pagina, punto per punto, è che non c'è niente  da imputare al presidente.

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