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    MANCINI E’ IL NUOVO CT DI UNA NAZIONALE DA RICOSTRUIRE- IERI HA FIRMATO UN CONTRATTO BIENNALE DA 2 MILIONI NETTI ALL’ANNO – IL TECNICO EX INTER E’ IN CERCA DI RISCATTO DOPO IL FLOP ALLO ZENIT: QUINTO POSTO FINALE, FUORI DALLE COPPE CON UN BUDGET SUPERIORE A TUTTE LE ALTRE - DA CT AZZURRO PARTE CON UN VANTAGGIO: PEGGIO DI VENTURA NON PUO’ FARE 


     
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    Alex Cordolcini per il Giornale

    mancini costacurta fabbricini clarizia mancini costacurta fabbricini clarizia

     

    Allenare la nazionale del proprio paese rappresenta un punto di arrivo nella carriera di ogni tecnico. Per alcuni però si tratta anche di una ripartenza, e Roberto Mancini è tra questi.

     

    L' Italia arriva infatti nel peggior momento della sua traiettoria da allenatore, entrata in una spirale negativa da quando, nel 2013, ha lasciato il Manchester City (3 trofei vinti, tra cui una Premier). Non brillante né al Galatasaray, né nella sua seconda esperienza interista, Mancini ha dato il peggio di sé nella stagione appena conclusa allo Zenit San Pietroburgo, centrando il peggior piazzamento in campionato (5° posto) da quando il club è stato acquisito, nel 2005, dal colosso Gazprom.

     

    A dire il vero nel 2008 con Advocaat lo Zenit era già finito quinto, ma quell' anno arrivò il primo storico trofeo internazionale, la coppa Uefa.

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    In Europa la squadra di Mancini ha deluso, uscendo agli ottavi di Europa League contro il Lipsia. Ma il fallimento sta nei numeri: lo Zenit ha speso in stagione 94 milioni di euro, circa il 30% in più di tutte le altre 15 squadre della Premier League russa messe assieme. La Lokomotiv Mosca campione 2018 ha speso 4,25 milioni, il Cska secondo 500mila euro. Eppure le costose richieste del tecnico jesino hanno prodotto l' eliminazione ai sedicesimi della coppa di Russia contro la Dinamo San Pietroburgo (squadra di seconda divisione) e, dopo un buon inizio, la miseria di 6 vittorie su 19 partite in campionato.

     

    Leggere che Mancini riporterà il bel gioco nella nazionale italiana potrebbe provocare un' orticaria ai tifosi dello Zenit, che oltre al modesto spettacolo offerto dalla propria squadra, hanno mugugnato a più riprese sulle dichiarazioni del tecnico, che in Russia ha trovato una stampa molto meno accondiscendente nei suoi confronti rispetto a quella italiana.

     

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    Certamente poi non sono state d' aiuto dichiarazioni quali: «la società non ha accontentato le mie richieste sul mercato», «non abbiamo giocatori che saltano l' uomo», «in Europa abbiamo superato un girone, perché Real Sociedad e Rosenborg (16 milioni di euro di budget complessivo, ndr) erano più attrezzate di noi». Non è andata molto meglio la gestione dello spogliatoio, nota dolente già in passato per Mancini (screzi con Balotelli, Adebayor, Sneijder, Icardi, Melo, Jovetic), ma che in Russia ha vissuto un episodio singolare con Dzyuba, il quale, scaricato dal tecnico a gennaio, ha pagato di tasca propria 150mila euro, ovvero la penale prevista dal contratto di prestito, per scendere in campo contro lo Zenit, trovando all' 89esimo il gol del 3-3 finale per il piccolo Arsenal Tula. Da ct dell' Italia, però, Mancini ha un vantaggio: peggio di Ventura non può proprio fare.

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    2. MANCINI HA FIRMATO

    Federico Malerba per il Giornale

     

    La notizia - già certa dopo la risoluzione del contratto che legava Roberto Mancini allo Zenit San Pietroburgo - da ieri sera è ufficiale: sarà lui il prossimo ct della nazionale, fino al 2020, con un ingaggio di 2 milioni netti all’anno più un bonus legato alla qualificazione ai prossimi Europei.

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    Se si pensa che in Russia di milioni ne prendeva quasi 6 a stagione ma ha accettato di stracciare il contratto rinunciando a due anni di stipendio e alla buonuscita, si capisce quanto il Mancio ci tenesse a tornare a casa. È atterrato a Fiumicino ieri mattina alle 12.30 e poco dopo i suoi legali si sono incontrati con la controparte federale per definire i famosi ultimi dettagli, nel caso di specie la composizione dello staff.

     

    Impossibile, per Mancini, portare con sé tutti i suoi collaboratori, ossia Gregucci, Salsano, e i preparatori atletici Carminati e Scanalino: per questioni di budget e perché la federazione aveva altri nomi importanti da inserire nei quadri, a cominciare da Andrea Pirlo. Stamattina (ore 12) al centro tecnico di Coverciano la squadra del nuovo commissario tecnico sarà svelata. Nel frattempo, comunque, il commissario della Figc Fabbricini che ha controfirmato il contratto e posato con lo stesso Mancini e Costacurta per le foto ricordo gli ha già dato il benvenuto: «C’è soddisfazione soprattutto perché Roberto ha manifestato la volontà forte di essere su questa panchina, che è il suggello di una carriera». Non era la prima scelta - c’era stata inizialmente una suggestione Conte, dopodiché si era puntato su Ancelotti che cortesemente ha declinato l’offerta - ma sarà comunque il secondo ct più pagato della storia, dietro a Conte (4,5 milioni anche grazie all’aiuto dello sponsor) ma davanti a Prandelli (1,7), Ventura (1,5) e Lippi (1,3).

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    Mancio avrà la possibilità di fare pace con la maglia azzurra, che da giocatore ha indossato 36 volte senza mai lasciare il segno. Colpa di una fuga dal ritiro a New York nell’estate del 1984, quando non aveva ancora 20 anni: Bearzot non gliela perdonò e lui perse il treno, anche perché poi all’orizzonte spuntò un certo Baggio. Da ex testa calda è l’allenatore giusto per rilanciare Balotelli, che conosce bene avendolo avuto sia all’Inter che al City. Sarà probabilmente Supermario la novità più rilevante nelle convocazioni del prossimo 20 maggio: il nuovo corso partirà con tre amichevoli (28 maggio con l’Arabia Saudita a San Gallo, 1° giugno con la Francia a Nizza, 4 giugno con l’Olanda a Torino) in cui potremo solo annusare da lontano il profumo del mondiale. Il compito di Mancini sarà fare in modo che un’assenza così clamorosa e dolorosa per l’Italia resti un’eccezione e non diventi la nuova regola.

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