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    ULTIMO TANGO A RAI2 CON "MARLON" FRECCERO - DOMANI IN PRIMA SERATA CARLETTO PRESENTERA '' LA VERSIONE INTEGRALE E RESTAURATA DEL CAPOLAVORO DI BERTOLUCCI - "NELLA FAMOSA SCENA DEL BURRO MARLON BRANDO STUPRA MARIA SCHNEIDER E LE IMPARTISCE IN CONTEMPORANEA UN PISTOLOTTO CONTRO LA FAMIGLIA E I SUOI FALSI VALORI. QUI IL SESSO È LA RISPOSTA A QUALCOSA DI PIÙ PROFONDO: LA MORTE "- VIDEO: GLI 8 SECONDI ELIMINATI PER AVERE IL NULLAOSTA DELLA CENSURA


     
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    Articolo di Carlo Freccero per il Messaggero

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    L'INTERVENTO La morte di Bernardo Bertolucci, il 26 novembre 2018, è passata in qualche modo inosservata, almeno se la paragoniamo ai fenomeni di massa che hanno contraddistinto tanti funerali recenti (come Sordi, Frizzi ...). Eppure Bertolucci viene regista, anche per popolarità e pubblico, vanta in Italia un primato ineguagliato. Proprio il film che vedremo lunedì sera, Ultimo Tango a Parigi, rimane il numero di incassi della storia della distribuzione italiana, avendo staccato 15.628.773 biglietti.

    Tutto questo, però, sembra insufficiente oggi a generare popolarità. In pochi anni, durante i quali Bernardo è stato costretto ad assentarsi dal set per motivi di saluto, la sua figura di Maestro indiscusso del cinema italiano è stato in parte dimenticata. Perché?

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    CINEMA D' AUTORE L' idea di un cinema d' autore ha abbandonato da tempo le sale, in favore di film di consumo tratti da fumetti e videogiochi e destinati a un pubblico adolescenziale. Il livello del suo cinema risulta troppo alto per la tv generalista ed è compatibile solo con le nicchie di culto di quelle a pagamento. Ma, soprattutto, i suoi lavori maggiori, descrivono oggi problematiche e valori legati allo spirito del tempo degli anni 70 ed 80 e, come tali, politicamente scorretti nell' epoca dell' unanimismo e del conformismo elevati a valori.

     

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    Pensiamo al paradosso del film tra poco in onda: una storia di amore e di morte nella Parigi malinconica e decadente degli anni 70. Il 29 Gennaio 1976 venne condannato al rogo per motivi di censura. Avete capito bene. Fu condannato al rogo, con sprezzo del ridicolo, come una strega o un eretico del 1600 e con un processo degno della Santa Inquisizione.

     

    Il motivo fu l' esibizione di simulazione di scene sessuali che impallidiscono oggi di fronte alla cruda realtà di YouPorn. La condanna fece allora sensazione e, paradossalmente, creò al film un' aura di maledetto che contribuì al suo culto, proprio perché eversivo rispetto alla morale corrente. Nella famosa scena del burro Marlon Brando non si limita a stuprare Maria Schneider, ma le impartisce in contemporanea un pistolotto contro la famiglia e i suoi falsi valori.

     

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    Oggi la censura tace, ma il film appare, per molti versi, politicamente scorretto. C' è lo stupro, presentato come un atto di liberazione e non di sopraffazione maschile, c' è il femminicidio capovolto di Maria Schneider che uccide Brando non per lo stupro, ma per il suo tardo innamoramento, percepito da lei come un vincolo.

     

    Il politicamente corretto è una censura ben più forte della censura dell' alto. Perché viene dal basso ed è vissuta da noi come una nostra libera scelta e non come risultato di propaganda.

     

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    LA CHIAVE DI LETTURA In entrambi i casi, fermandosi a una lettura in chiave sessuale, si rischia il rigetto di un' opera ben più complessa, incentrata su una problematica esistenzialistica. La storia nasce da un lutto, il suicidio della moglie del protagonista, per chiudersi con un lutto, il suo omicidio. In mezzo c' è il tentativo per entrambi di combattere la morte, per lui, e la banalità esistenziale, per lei, attraverso l' unico atto di vitalità possibile: il sesso. Gli anni 70 sono quelli della rivoluzione sessuale, ma dietro c' è soprattutto il vissuto di Bertolucci, cresciuto nell' ammirazione di Moravia e all' ombra dell' esistenzialismo romano. Che teorizzava: la vita è noia. L' antidoto alla noia e alla morte è la sessualità. Questa equazione è, secondo me, presente non solo nel cinema di Bertolucci, ma, in una versione popolare, in tutta la commedia all' italiana. Infatti non esprime allegria, ma la disperazione che cerca nel sesso il suo antidoto.

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    Non facciamo come lo stolto che, quando il saggio indica la luna, vede solo il dito. Risposta: il lutto iniziale scaturito dal suicidio della moglie, che uccide il protagonista ben prima della morte biologica.

     

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