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    MEDICI SENZA FRONTIERE: “STIAMO SOSPENDENDO LE NOSTRE ATTIVITÀ DI SALVATAGGIO IN MARE A CAUSA DEL COMPORTAMENTO MINACCIOSO DELLA GUARDIA COSTIERA LIBICA”- IL PRESIDENTE DI MSF, DE FILIPPI, FINALMENTE HA CAPITO CHE IL CODICE DI CONDOTTA DEL GOVERNO ITALIANO PER LE ONG E IL SOSTEGNO DI ROMA ALLA GUARDIA COSTIERA LIBICA MIRA A RIDURRE GLI SBARCHI


     
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    MEDICI SENZA FRONTIERE E IL SOCCORSO AI MIGRANTI MEDICI SENZA FRONTIERE E IL SOCCORSO AI MIGRANTI

    «Stiamo sospendendo le nostre attività di salvataggio in mare a causa del comportamento minaccioso della guardia costiera libica, che riteniamo molto grave. Non possiamo mettere in pericolo i nostri colleghi». La conferma arriva dal presidente di Medici senza Frontiere, Loris De Filippi, annunciando un passo indietro della Ong per quanto riguarda i salvataggi nel Mediterraneo. Msf gestisce una nave di salvataggio, la Vos Prudence, attualmente ancorata nel porto siciliano di Catania. Nei giorni scorsi ha rifiutato di firmare il codice di condotta per le Ong stilato dal Viminale. 

     

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    «L’anno scorso la guardia costiera libica ha sparato 13 colpi contro la nostra nave in una situazione molto più tranquilla di quella attuale», ha detto De Filippi, sottolineando che le autorità libiche, con cui il governo italiano ha avviato nelle ultime settimane una più stretta collaborazione, hanno chiesto alle Ong di stare al di fuori di una zona di mare ampia centinaia di chilometri intorno alle coste del paese africano.  

     

    In precedenza era invece permesso effettuare operazioni di ricerca e salvataggio fino a 11 miglia nautiche dalla terraferma. Il presidente di Medici senza Frontiere ha spiegato che la Ong continuerà la sua collaborazione con un’altra organizzazione, Sos Mediterranee, che gestisce una nave di salvataggio nel Mediterraneo con i medici di Msf a bordo. De Filippi ha dichiarato che il codice di condotta del governo italiano per le Ong e il sostegno di Roma alla guardia costiera libica dimostrano che si sta mescolando l’obiettivo umanitario di salvare vite con l’intenzione politica e militare di ridurre gli arrivi. 

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