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    "IL VERO COGLIONE E’ CHI RIFIUTA IL DIALOGO" – NONOSTANTE LE CRITICHE E GLI STRISCIONI MINACCIOSI MENTANA PARTECIPA AL CONFRONTO CON CASAPOUND: "SE DOVESSIMO DISCUTERE SEMPRE TRA PERSONE CHE LA PENSANO ALLO STESSO MODO, CHE CAZZO DI DISCUSSIONE È?" - "PARAGONARE RENZI CON IL FASCISMO È UNA CAZZATA" - VIDEO


     
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    Da www.secoloditalia.it

     

    MENTANA CASAPOUND MENTANA CASAPOUND

    C’era il pubblico delle grandi occasioni ieri sera al confronto tra Enrico Mentana e Simone Di Stefano, vice presidente di Casapound, nella sede romana del movimento in via Napoleone III a Roma. Al tavolo dei relatori Mentana e Di Stefano, moderati da Carlotta Chiaraluce, impegnata in prima persona per le prossime elezioni municipali di Ostia, che ha anche strappato a Mentana un invito nel caso che Casapound ottenga un buon risultato nel X municipio.

     

    Il direttore di La7 ha tenuto a replicare all’ignobile e anonimo striscione comparso nella notte davanti la sede dell’emittente, striscione critico verso la decisione di Mentana di dialogare con Casapound: “Il vero coglione – ha detto Mentana – è chi rifiuta il dialogo, chi rifiuta di confrontarsi”.

     

    MENTANA CASAPOUND MENTANA CASAPOUND

    Due ore di intenso ma pacato dibattito, nel corso del quale Mentana ha ben spiegato che la sua presenza a Casapound non è per “legittimare” il movimento, come qualcuno ha detto, ma per dialogare e confrontarsi con una forza che si presenta legittimamente alle elezioni con un proprio programma e con propri candidati, accettando quindi in tutto e per tutto le regole della democrazia: “Chiunque si presenti dentro il recinto democratico – ha detto il popolare giornalista – merita di essere ascoltato e trattato con rispetto da tutti”. 

     

    Tra i moltissimi argomenti trattati, quello storico-culturale relativo al fatto che, secondo Mentana, purtroppo in Italia i conti col fascismo non sono stati ancora fatti, per moltissime ragioni, e che quindi a tutt’oggi non c’è una storia condivisa da tutti gli italiani. Mentana, poi, con la schiettezza che gli è propria, ha voluto chiarire che le leggi razziali del 1938 furono un orrore e un errore, e che se fu possibile vararle, fu grazie al fatto che il fascismo era un regime totalitario. E sempre per il fatto che non c’è mai stato un libero dibattito sul fascismo, in Italia ancora oggi non si può parlare di destra e di sinistra come si fa invece in altri Paesi europei. “Il passato è passato – ha detto Mentana – e le idee si confrontano”.

    INCONTRO DI MENTANA A CASA POUND INCONTRO DI MENTANA A CASA POUND

     

     

    CONFRONTO-SCONTRO MENTANA-CASAPOUND

    Da video.repubblica.it

     

    Nonostante le critiche e gli striscioni minacciosi apparsi sotto la sede della sua emittente, il direttore del Tg La 7 Enrico Mentana ha partecipato al confronto con il vicepresidente di Casapound Simone Di Stefano nella sede romana dell'organizzazione di estrema destra. "Mi hanno accusato di legittimarli perché discuto con loro - ha detto Mentana - Ma se dovessimo discutere sempre tra persone che la pensano allo stesso modo, che razza di discussione è?".

    MENTANA CASAPOUND MENTANA CASAPOUND

     

    Tra analisi storiche e altre più legate ai temi d'attualità, come l'immigrazione, la situazione libica e il ruolo delle Ong nel Mediterraneo, da parte di Mentana non sono mancate battute e vere e proprie sfuriate. "Paragonare Renzi con il fascismo è una c...a. Non confondiamo le mele con le pere e non scherziamo", ha ribattuto il direttore alla provocazione di una signora seduta tra il pubblico. "La cosa importante è ripudiare la violenza e ogni forma di razzismo. E io da loro questo l'ho sentito", ha concluso Mentana rispondendo ai microfoni di Repubblica Tv

     

    STRISCIONE CONTRO ENRICO MENTANA STRISCIONE CONTRO ENRICO MENTANA

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