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    MESTRE ESTREMA: IL PROFESSORE CHE AMMAZZA L’EX FIDANZATA E IL SUO ATTUALE COMPAGNO DOPO AVERLI INVITATI A CENA E NARCOTIZZATI - STEFANO PERALE (50) METTE IL CLOROFORMIO NEI DRINK DI ANASTASIA (30) E BIAGIO (31), INGEGNERE NAPOLETANO CHE LAVORA IN ZONA. POI SOFFOCA LEI E UCCIDE A SPRANGATE LUI. FINCHÉ, IN UN LAGO DI SANGUE, NON DECIDE DI TELEFONARE ALLA POLIZIA - LA MADRE ARRIVA SUL LUOGO DEL DELITTO


     
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    Mitia Chiarin per http://nuovavenezia.gelocal.it/

     

    STEFANO PERALE STEFANO PERALE

    Invita l’ex fidanzata e l’attuale compagno a cena. Poi li narcotizza, versando un farmaco dentro alla bibita servita alla cena, e infine li uccide. Lui viene massacrato a sprangate in cucina e il corpo poi viene trascinato fin nel cortile condominiale. Lei viene soffocata nella camera da letto con un tessuto imbevuto di cloroformio. Forse un fazzoletto premuto a lungo sul volto. Poi l’assassino chiama la polizia e si autodenuncia. Questo il film, terribile, del duplice omicidio che si è consumato sabato notte in via Abruzzo, laterale di via Miranese, tra Mestre e Chirignago, in uno stabile, civico 14, che ospita una trentina di appartamenti.

     

     

    La casa del delitto. Al primo piano c’è l’appartamento di Stefano Perale, 50 anni, docente formatore che ha lavorato come traduttore e anche insegnante di inglese e che ha inventato lo “Do you spritz English”, aperitivi a Venezia per conversare in inglese. Ora Perale è nel carcere di Santa Maria Maggiore in stato di arresto. Deve rispondere di un reato terribile: duplice omicidio aggravato dalla premeditazione e dall’utilizzo del veleno.

    doppio omicidio a mestre doppio omicidio a mestre

     

    Le vittime. Sono Anastasia Shakurova, 30 anni di Mosca, residente nell’hinterland mestrino, e il compagno, l’ingegnere Biagio Junior Buonomo di 31 anni, napoletano che lavora alla Desà Engineering.

     

     

    La telefonata. È stato Perale alle 3 di notte ad allertare la polizia con una telefonata al 113. “Venite qua, li ho ammazzati”, avrebbe detto al centralinista della sala operativa che con grande professionalità è riuscita a tenerlo al telefono fino all’arrivo delle volanti della polizia in via Abruzzo, nel cuore della notte.

     

    biagio bonomo biagio bonomo

    L’azione omicida. Secondo i primi riscontri, la cena si sarebbe trasformata presto in una trappola. La coppia sarebbe stata narcotizzata versando del farmaco nei bicchieri dei commensali. Poi Perale ha ucciso in cucina Buonomo, colpendolo con una spranga o un bastone. In camera da letto è stata invece strangolata la Shakurova, utilizzando forse un fazzoletto imbevuto di cloroformio. Particolare inquietante è il fatto che il corpo dell’ingegnere napoletano non è stato trovato nella cucina di casa dove si era svolta la cena e dove sarebbe stato ucciso, bensì nel cortile condominiale. L’assassino lo avrebbe trascinato fuori di casa. Forse con l’intento di sbarazzarsi del corpo? Intenzione poi fallita.

     

     

    anastasia shakurova anastasia shakurova

    Scena muta. A quel punto il presunto assassino è tornato in casa e ha telefonato al 113 allertando le volanti della polizia dopo quella telefonata di autodenuncia. Ieri, assistito dai suoi legali, Perale non ha però voluto rispondere alle domande del pubblico ministero, il dottor Giorgio Gava. Si è avvalso della facoltà di non rispondere. E anche il lavoro della Squadra Mobile diretta da Stefano Signoretti non è ancora concluso. La ricostruzione del delitto, il movente e tutta questa vicenda, apparentemente incredibili, hanno bisogno di riscontri che verranno dal proseguo delle indagini e dall’autopsia sui corpi dei due sfortunati trentenni che hanno trovato la morte in quell’appartamento di Mestre.

     

     

    In particolare sono da chiarire i tempi e le modalità dei due delitti e anche i rapporti tra Perale e la Shakurova. Nel passato, raccontano alcuni amici, i due avevano avuto una storia, finita male. Ma gli investigatori vogliono chiarire questo rapporto. Se il legame affettivo era vero oppure era una amicizia platonica che per l’insegnante era molto di più e se quando ha capito che la bella ragazza russa aveva un nuovo compagno, si era trasformata in ossessione.

     

    anastasia shakurova anastasia shakurova

    Il movente. Una tranquilla e afosa serata di un sabato di giugno a Mestre si è trasformata nel teatro dell’efferato, duplice delitto. Movente più accreditato: la gelosia. Quella di Perale verso l’ex fidanzata, la trentenne e bella Anastasia Shakurova che lavorava per Venicecom group, società di via della Pila a Marghera che si occupa di software.

     

    Con lei a cena aveva invitato il suo nuovo compagno, l’ingegnere napoletano Biagio Buonomo Junior, 31enne, che lavorava per la Desà Engineering, società che si occupa dei velivoli della Superjet di Tessera. In questo ambiente di lavoro si sarebbero conosciuti lui e Anastasia che aveva lavorato alla Superjet tra 2014 e 2015 per l’Arco vigilanza. L’auto del giovane ingegnere, usata per arrivare alla cena, una Hyundai Tucson, ieri mattina era ancora sotto la casa del delitto.

     

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    «SUO FIGLIO LI HA ASSASSINATI»: IL PIANTO CHOC DELLA MAMMA

    Monica Andolfatto per ‘il Gazzettino

     

    Un volto livido dal dolore, le mani alla bocca quasi a soffocare il grido di disperazione che le sgorga dal cuore. La madre di Stefano Perale ha appena saputo che il figlio è in carcere accusato di aver ucciso due persone: la ragazza con cui ha avuto una relazione sentimentale e il suo attuale fidanzato. Sono le undici di ieri mattina quando la donna, a bordo di un furgone bianco guidato da un cognato, arriva nel piazzale condominiale dove di fatto termina via Abruzzo, strada senza uscita.

     

    la madre del killer di mestre la madre del killer di mestre

    Ad avvisarla sarebbero stati alcuni vicini: deve essere successo qualcosa perché c'è la polizia che continua a entrare e uscire dall'appartamento di Stefano forse è meglio che vieni a vedere. E gli investigatori della Squadra Mobile, impegnati fin dalle tre della notte, hanno dovuto trovare le parole per dirle l'orribile verità, ricorrendo oltre alla professionalità, all'umanità e alla pietà che il figlio, accecato dalla gelosia, non ha avuto nei confronti delle sue vittime...

     

     

    L’ALLIEVA E IL PROF DI INGLESE, L’AMORE FINITO UN ANNO FA

    Monica Andolfatto per ‘il Gazzettino

     

    L'amore sbocciato durante un corso di inglese. Lei l'allieva russa che oltre all'italiano voleva perfezionare anche la lingua di Shakespeare. Lui il docente, descritto da tutti, specie dagli amici, come un bravissimo insegnante, con la passione per il mondo anglosassone. Fra i due vent'anni di differenza anche se a guardare le foto del suo profilo fb, Stefano Perale, da ieri in carcere con l'accusa di duplice omicidio premeditato, sembra più giovane dei 50 anni scritti all'anagrafe.

     

    Una relazione durata fino a un anno fa e poi interrotta, forse per un tradimento o forse semplicemente perché doveva finire. Certo lui c'era rimasto male, ma anche per Anastasia Shakurova, trent'anni compiuti lo scorso 31 marzo, e con un breve matrimonio alle spalle, non era stato facile. Poi era subentrata l'amicizia.

    la madre del killer di mestre la madre del killer di mestre

     

    O così credevano. Il viaggio negli Stati Uniti e in Cina per Perale e qualche avventura sentimentale. Mentre per Anastasia un nuovo amore, con un coetaneo, Biagio Buonomo, napoletano, classe 1986, ingegnere aerospaziale. Si erano conosciuti - da quanto emerso - alla Superjet International partecipata di Finmeccanica e Sukhoi - di Tessera con la quale Biagio collaborava, quale dipendente della società partenopea Desà Engeneering, al progetto italo-russo e dove lei aveva lavorato per un'agenzia di vigilanza.

     

    Biagio, residente a Barano d'Ischia, da tre anni era ritornato nella sede centrale dell'azienda a Napoli e con ogni probabilità nei weekend cercava di vedersi con Anastasia. Forse, quest'ultima, quando ha ricevuto l'invito a cena a casa di Perale, non se l'è sentita di rifiutare e avrà chiesto di portare Biagio, pensando che l'ex si sarebbe rassegnato una volta per tutte. Supposizioni. Quello che è scattato nella mente del cinquantenne allo stato è un mistero. Quel che appare certo è che ha pianificato il delitto: anche se la vera vittima predestinata era la donna. Fra gli scenari ipotizzabili, il fatto che Anastasia poteva presentarsi con qualsiasi altra persona e il finale tragico, efferato, assurdo non sarebbe cambiato.

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    L'auto con la quale i due sono andati incontro alla morte, è ancora nel parcheggio condominiale: una Tucson Hyundai di colore nero, intestata a Biagio Buonomo. Sul sedile posteriore uno shopper della LuJo e della gomma piuma. Vicino al cambio alcuni auricolari per il cellulare. Da quando sono scesi dal suv il loro destino era segnato. Non lo sapevano. L'unico dei due che si sarebbe reso conto che stava per essere ucciso è stato Biagio: il sonnifero non lo aveva tramortito completamente e quando si è sentito premere in volto con una pezza imbevuta di cloroformio ha reagito e allora sono iniziate le sprangate con un tubo di metallo.

     

    Una ricostruzione dei fatti tutta da confermare e fatta in via provvisoria anche in base alle parole che Perale avrebbe detto ai poliziotti che lo hanno raggiunto dopo la sua telefonata al 113. Sarebbe stato sempre lui a spiegare che lo ha finito in cucina e poi lo trascinato per le scale, dal primo piano, fino all'ingresso principale - voleva disfarsi del cadavere? - dove avrà recuperato lucidità rendendosi conto di tutto l'orrore. Maturato e consumato fra le 22 e le due della notte fra sabato e domenica.

    stefano perale stefano perale

     

     

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