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    METTI LA MORDACCHIA AL “DIBBA” - DI BATTISTA E’ STATO “SILENZIATO” DOPO LE SUE ULTIME USCITE A VUOTO E I FLOP TV - DAL MOVIMENTO CONFERMANO CHE NON SARÀ CANDIDATO ALLE EUROPEE E CONFIDANO CHE DARÀ UNA MANO IN CAMPAGNA ELETTORALE MA IL PROBLEMA È IL COME - LE IRONIE IN RETE: “È STATO MESSO IN UNA COMUNITÀ DOVE È APPLAUDITO 23 ORE SU 24…”


     
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    Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

     

    ALESSANDRO DI BATTISTA ALESSANDRO DI BATTISTA

    Nessun mistero, nessun giallo. «Sto solo sbrigando questioni personali, tutto qui». Da giorni Alessandro Di Battista è sparito dai radar della politica. E se i social provano a stanarlo con parafrasi del tipo «Chi l' ha visto?», l' ex deputato del M5S non sembra divertirsi troppo: «Ah ah ah», risponde via Whatsapp a chi lo tormenta, per sapere dove si sia cacciato.

     

    Sulla rete grandinano battute, lazzi e strumentalizzazioni politiche. Ma tra Camera e Senato i parlamentari 5 Stelle non nascondono la preoccupazione. Per loro il tema è serissimo. L'uomo che Luigi Di Maio aveva scelto come frontman per le Europee è desaparecido.

     

    Il perché lo dicono i numeri del flop abruzzese: il ritorno sulla scena, dopo il lungo periodo sabbatico sulla rotta di Che Guevara, è fallito. Prova ne sia il video che immortala il reduce delle scorribande guatemalteche mentre si rivolge stizzito al pubblico di DiMartedì, su La7, chiedendo un applauso che non arriva. Era il 12 febbraio. Da allora, silenzio. Niente più tv, niente post su Facebook, niente di niente.

     

    di battista a dimartedi' si arrabbia per i pochi applausi 6 di battista a dimartedi' si arrabbia per i pochi applausi 6

    Con grande sollievo di Matteo Salvini, stufo marcio di essere bombardato dal fuoco amico.

    Finché la débâcle del Movimento in Abruzzo ha convinto Luigi Di Maio e compagni che fare le barricate contro se stessi è una strategia suicida. «Dov'è finito #Di Battista? - provoca Massimo De Papa su Twitter - In vacanza? In gita? A confortare Maduro? A cambiare i pannolini?». Le risposte degli antipatizzanti sono di questo tenore: «È stato messo in una comunità dove è applaudito 23 ore su 24».

     

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    Al vertice del Movimento confermano che non sarà candidato alle Europee e confidano che darà «generosamente» una mano in campagna elettorale. Il problema è il come. «Dobbiamo trovare una chiave nuova, il suo ruolo di outsider non è piaciuto e va ripensato - sospira un "big" - Quando sei fuori dai giochi la gente percepisce che sei fuori...».

    Sui social rimbalza una freddura del sito satirico Lercio, sotto la foto di un felino: «Trovato il gatto che ha mangiato la lingua ad Alessandro Di Battista». Su Twitter Gianfranco Milani lo sfotte: «Se ci sei batti un colpo. Telefona. Twitta. Siamo preoccupati».

    alessandro di battista e luigi di maio alessandro di battista e luigi di maio

     

    Il sottosegretario Mattia Fantinati sdrammatizza e assicura che dietro la scomparsa dell' eroe dei due mondi non c' è alcuna strategia: «Alessandro è una voce importante per il M5S». Importante e parecchio ingombrante.

     

    Chi gli vuole bene approva la pausa di riflessione. Chi lo teme, spera sia più lunga possibile. Qualcuno insinua che sia stato zittito da Palazzo Chigi con tanto di «divieto» di comparire in tv. Ma un deputato smentisce e, previa richiesta di anonimato, spiega così l' inabissamento: «Lo sa come lo chiamiamo? L'anguilla, per la sua capacità di scivolare via nei momenti difficili».

     

    E questo di certo lo è. Gli addossano il peso della sconfitta, gli addebitano la regia dell' infausto abbraccio con i gilet gialli, l' appoggio al dittatore venezuelano Maduro e gli attacchi virulenti che hanno fatto saltare i nervi a Salvini.

    roberto fico alessandro di battista roberto fico alessandro di battista

     

    «Per un po' è meglio che se ne stia buonino», conferma l' ariaccia che tira l' onorevole Daniele Del Grosso, che gli è amico. Sembra che Giuseppe Conte non si strappi i capelli per l'assenza dalle scene di un leader che «non ha un ruolo di governo» e dunque parla a titolo personale. Poteva fare il ministro e non ha voluto, evocano il gran rifiuto i colleghi delusi. E ora? Prepara le valigie per un altro, lungo viaggio di lavoro per Il Fatto quotidiano, in India. «La cosa più triste della sparizione di Di Battista è che prima o poi torna...», chiosa su Twitter la perfida Simona .

    alessandro di battista a porta a porta 14 alessandro di battista a porta a porta 14

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