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    LE CONFESSIONI DI MICHEL HOUELLEBECQ: “L'IMPRESSIONE DI OSCENITÀ IN UN ROMANZO È ASSAI PIÙ FORTE CON UNA SCENA DI SESSO MAL RIUSCITO. E NON HO ANCORA FATTO TUTTO: ALCUNE EREZIONI INSUFFICIENTI, MA NESSUNA VERA SCENA DI SECCHEZZA VAGINALE - LA SESSUALITÀ NON È PORNO, E I FILM PORNO SONO…” - “NEIL YOUNG E’ L’UNICO CHE MI ABBIA FATTO PIANGERE”


     
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    Testo di Michel Houellebecq pubblicato dal “Corriere della Sera” - (Traduzione di Fabrizio Ascari)

     

    AUTO

    HOUELLEBECQ HOUELLEBECQ

    È vero che ho avuto una esperienza forte la prima volta che ho lavato la mia auto. Avevo 45 anni, e ho sentito che stavo diventando finalmente un uomo. Era un rito fondativo che compivo un po' tardi, ma da quel momento facevo parte degli adulti europei.

     

    BALZAC

    È un tipo che non ha mai mollato il dossier «stato della società». L'ambizione è estrema.

    Mi spiace dirlo, ma non penso che ci sia stata una vera rivoluzione nell' arte del romanzo dopo di lui. Proust, non è più un romanzo. È uscito dalla cornice, completamente. Credo che Balzac abbia inquadrato il genere in maniera definitiva.

     

    HOUELLEBECQ ALLA MILANESIANA HOUELLEBECQ ALLA MILANESIANA

    E poi Balzac mi è molto utile. Non è bene essere troppo modesti. Cerco dunque di essere un po' megalomane, di pensare che sono il migliore. Com' è stancante, si ha bisogno di sentirsi grandi scrittori ogni tanto, altrimenti si mancherebbe di energia.

     

    Ma, ogni tanto, è bene avere una piccola crisi di modestia, allora evoco Balzac e hop mi sento molto modesto. Bisogna mantenere un equilibrio in termini di stima di sé, bisogna sentirsi molto cattivi, insignificanti, ed è vero che Balzac mi fa questo effetto. Ha tratteggiato molte più emozioni umane di me. Beh, non sono ancora morto, ma al momento la mia produzione è assai meno buona di quella di Balzac, non c' è alcun dubbio. Beh, la faccio finita qui con la mia crisi di modestia.

     

    CULO

    Ne ho già parlato troppo? Si dice spesso che c'è troppo sesso nei miei libri. Non trovo che ce ne sia poi così tanto. Ho cercato di capire perché la gente avesse questa impressione. Probabilmente per l'incongruità. Il sesso è trattato in maniera incongrua o arriva in maniera incongrua. Il montaggio con uno stacco netto dà questa impressione: non c'è preparazione, il sesso arriva un po' brutalmente.

    michel houellebecq michel houellebecq

     

    Ma penso che sia stato soprattutto il sesso mal riuscito a scioccare molto la gente. L'impressione di oscenità è assai più forte con una scena di sesso mal riuscito. E non ho ancora fatto tutto: alcune erezioni insufficienti, ma nessuna vera scena di secchezza vaginale... Avrei potuto fare anche di peggio. Potrei descrivere la cosa in maniera decisamente catastrofica, se volessi. E se mi rompono le scatole, lo farò!

     

    DONNA

    I miei problemi con le donne non si risolveranno mai. Spesso le donne fanno fatica ad accettare la negazione pura, e il fatto che ci siano sempre più lettrici crea una pressione subdola in favore della positività. Donne piuttosto scontente mi chiedono spesso: «Trova che la vita sia poi così deludente?». Sono obbligato a rispondere di sì, non amo la vita, non amo la maniera in cui è organizzata. Ma non posso che essere dispiaciuto.

     

    houellebecq houellebecq

    Il rimprovero più profondo che le donne muovono ai miei libri è che essi offrono un discorso totalmente disperato, e non posso obiettare nulla, non posso nemmeno promettere che le cose si sistemeranno nei libri seguenti. Il fatto che una lettura sconfortante sia profondamente rinvigorente è un argomento che le donne riescono talvolta a intendere ma non sempre, qualche volta vogliono qualcosa di più immediato.

     

    HUMOUR

    È un argomento su cui torno abbondantemente nel mio prossimo libro. Qualsiasi cosa può essere trattata con umorismo o in maniera patetica. Uno dei passi preferiti dai miei libri è quando Walcott spiega a Djerzinski che in fin dei conti l'umorismo non serve a niente. «Buona educazione della disperazione» è una formula perfetta per l'umorismo. Ma a meno di tacere, si finisce per non essere più educati.

    houellebecq houellebecq

     

    Non bisogna esagerare con la buona educazione, non bisogna essere troppo educati, se si vuole veramente fare un buon libro. L'umorismo non deve avere l' ultima parola. Parlo dal punto di vista del romanzo, ma è vero che nella vita quotidiana è una carta apprezzabile, smussa le asperità, rende vivibili situazioni insostenibili.

     

    LIRISMO

    Ho l'impressione che gli altri non osino parlare troppo del mio lirismo. Preferiscono parlarmi del mio umorismo. Io stesso, del resto, non oso parlarne troppo perché mi sembra effettivamente indecente. Direi solo che ci vogliono le due cose, la vita contiene le due cose. Ma il lirismo deve avere l'ultima parola.

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    MORALE

    Ho la presunzione di poter formulare un giudizio morale su chiunque. Non che io mi consideri buono. Come tutti, credo, mi considero esattamente al centro, e giudico le persone buone o cattive a seconda che siano migliori o peggiori di me. Nella vita non smetto di dare giudizi morali su tutti. Nell'ambito di un romanzo, è più dura perché si escogitano sempre delle scuse. Descrivere un personaggio come pura carogna non è fattibile al di là di un certo numero di pagine. Il che è una constatazione moralmente deprimente. Il romanzo non è decisamente un genere morale. Tutti finiscono più o meno col diventare mediamente simpatici e mediamente antipatici.

     

    KITSCH

    Michel Houellebecq Michel Houellebecq

    Il nulla non è kitsch. È uno dei problemi del rifiuto del kitsch del resto: si apprezza soltanto il nulla. È vero che il mio narratore tipico è spesso nella posizione di uno slalomista tra buche di nulla. E stranamente non cade. Concretamente, nella vita, me la cavo abbastanza bene con il nulla. Lo padroneggio bene, non mi fa paura.

     

    OSTINATO

    È la mia unica qualità. Quando sento che posso finire una cosa, non mollo. Benché lavori molto, non sono di natura lavoratore, ho un fondo di pigrizia molto reale. Non sono nemmeno coraggioso. L'ostinazione può sostituire il gusto per il lavoro, può sostituire il coraggio, può sostituire quasi tutte le altre qualità.

     

    PIANGERE

    Confesso che mi piace molto quando le persone mi dicono di aver pianto leggendo i miei libri. Lo dicono di rado, perché il pudore è diventato eccessivo. È comunque semplice piangere, fa bene alla salute. Curioso: è una cosa che ha solo dei vantaggi ma è proibita.

     

    SINISTRA

    Michel Houellebecq Michel Houellebecq

    Trovo questa constatazione assai misteriosa: più ci sono governi di sinistra, più c'è controllo sociale. Il tabacco è un esempio eclatante. Il fatto che i non fumatori abbiano dei diritti, ecco è un'idea di sinistra. È un problema perché si finisce con l'apprezzare i Paesi liberali di merda dove non c'è legge, dove si fa ciò che si vuole perché si ha della grana...

     

    Il livello di controllo sociale non è estensibile all'infinito, altrimenti bisogna cambiare la biologia. Per non aver voglia di fumare, ho bisogno di una operazione al cervello - non sono necessariamente contro, ma imporre norme alla vita senza vere soddisfazioni in cambio non ci porta molto lontano in questo discorso.

     

    ULTIMO

    Michel Houellebecq Michel Houellebecq

    Ho proprio paura di non avere più uno scopo ultimo. Di dovermi rassegnare ai miei limiti.

    Di dovermi dire che ho fatto ciò che ho potuto, che tutti sono limitati, quindi anch'io. Si diventa più modesti, si cerca semplicemente di essere contenti di sé ogni tanto. Si finisce col sapere che non dura a lungo. Adesso sono in un momento di grande autocompiacimento, che mi capita subito dopo la fine di un libro. Dura un mese, due, non di più. Mi piacerebbe molto non aver bisogno di creare.

     

    XXX

    In effetti qualcosa non funziona. In realtà, la sessualità non è porno, e i film porno sono porno. C' è una nettissima sproporzione tra l'aspetto visivo insignificante degli organi sessuali e le sensazioni tattili che, invece, non sono insignificanti. Non è una buona idea farci dei film. Per il sesso, è meglio la letteratura.

     

    YOUNG (NEIL)

    È per me un grande modello di assenza di rigore. Segue la propria intuizione e alla fine quasi tutto è buono, anche il suo album jazz, il che è comunque sorprendente. E poi impiega bene il denaro che ha guadagnato in più, per i bambini handicappati, credo. Mi piace molto. È forse l' unico cantante che mi abbia veramente fatto piangere ogni tanto.

     

    Michel Houellebecq Michel Houellebecq

    ZARATHUSTRA

    Nietzsche ha inaugurato la sfacciataggine alla moda, il posizionamento. Invece di comportarsi come l'onesto discepolo che era e di completare l'opera di Schopenhauer, si è collocato in una posizione che lo conduce a una netta assurdità. Per esempio, sostenere di preferire gli arrangiamenti per piano di Wagner a Wagner stesso. È ovviamente grottesco. Così parlò Zarathustra non è molto buono. È un po' poesia di bassa qualità.

     

    Mi scuso di dirlo così chiaramente. Vi è un certo senso della scena, dello spettacolo, sarebbe potuto essere un buon film. Ma dal punto di vista del lirismo non è all' altezza. Si vede ancora meglio nella patetica imitazione di Gide, I nutrimenti terrestri, che fa cacare.

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    Nietzsche è assai migliore in Al di là del bene e del male. Indiscutibilmente un grande libro, scritto benissimo. Ma un libro che resta moralmente cattivo e filosoficamente insufficiente. È da così tanto tempo che dico male di Nietzsche che in fondo finisco col simpatizzare con lui. Mi piacerebbe molto incontrarlo per esempio, in un altro mondo.

     

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