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    TUTTI PAZZI PER MARY - NEGLI USA LO SQUALO BIANCO MARY LEE E’ UNA STAR DA QUANDO UN APP PERMETTE DI SEGUIRNE GLI SPOSTAMENTI - L’INIZIATIVA NON E' SOLO PER FINI SCIENTIFICI: E' PER IMPARARE A CONOSCERE GLI SQUALI SENZA DEMONIZZARLI  - NEL 2016, NEL MONDO, CI SONO STATI 81 ATTACCHI DI PESCECANI CONTRO ESSERE UMANI. NULLA RISPETTO ALLE 3500 PERSONE ANNEGATE SOLO NEGLI USA - VIDEO


     
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    Arturo Zampaglione per la Repubblica

     

    lo squalo mary lee lo squalo mary lee

    Sguazza di fronte agli Hamptons, le spiagge più chic degli Stati Uniti, dove si affacciano le ville milionarie di celebri attori e finanzieri di Wall Street. Poi si sposta velocemente lungo la costa del nord-est. A giugno è comparsa vicino ad Atlantic City, nel New Jersey. Va spesso a Cape Cod, nel Massachusetts, non lontano dal compound della famiglia Kennedy. Poi anche a Fire Island e Montauk, sulla punta di Long Island. Ha 119mila seguaci su Twitter e un nome dolce, Mary Lee: ma la "mascotte degli Hamptons", come è stata soprannominata, è tutt' altro che docile, almeno nell' aspetto.

     

    È un "great white", un grande squalo bianco di oltre cinque metri di lunghezza e due tonnellate di peso, che ricorda Jaws, il protagonista del thriller di Steven Spielberg. Perché allora un gigante degli oceani gode di tanta fama (e di una insolita benevolenza)? Semplice: Mary Lee, come i suoi nove figli nati nel maggio dell' anno scorso, e decine di altri pescecani dell' Atlantico vengono monitorati da Ocearch, una associazione di tutela dell' ambiente marino, che studia via satellite i loro movimenti. Basta aprire una app sullo smartphone o fare un paio di clic su computer, per sapere gli ultimi spostamenti di Mary Lee.

    lo squalo mary lee e i suoi spostamenti lo squalo mary lee e i suoi spostamenti

     

    Al di là degli input scientifici, l' obiettivo di Chris Fischer, il fondatore di Ocearch, è di contrastare l' ossessione del pubblico per i "great white" che rischia di portare all' estinzione della specie. Spiega: «Dobbiamo riparare i danni di immagine causati dal film "Lo squalo", perché se non ci saranno più tanti pescecani come Mary Lee, il nostro ecosistema marino sarà rovinato». Si calcola che dal 1986 al 2000 il numero di squali bianchi sia sceso del 79%. «Certo, nessuno di noi vuole essere azzannato», continua Fischer: «Ma la paura è statisticamente infondata». Nel 2016 sono stati registrati nel mondo solo 81 attacchi di squali bianchi contro essere umani, a fronte di 3500 persone affogate l' anno scorso solo negli Stati Uniti.

     

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    L' attività di Ocearch, raccontata da National Geographic e altri programmi televisivi, è riuscita a catturare l' immaginazione di molti americani, come conferma @MaryLeeShark, l' account Twitter dello "squalo più famoso della storia". Fischer e i suoi collaboratori riuscirono a catturarla nell' autunno del 2012 al largo di Cape Cod. Secondo la loro stima doveva avere sui 40-50 anni. Issata su un' imbarcazione, le inserirono un segnalatore sul corpo. Da allora, ogni volta che la sua pinna emerge dalle acque dell' Atlantico, manda un ping che viene captato da un satellite e inserito nella mappa elettronica che ne indica gli spostamenti. In cinque anni, ha già percorso 65mila chilometri. Con una predilezione per le mondanissime acque degli Hamtpons, dove ha deciso anche di partorire.

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