maglie quote rosa

LA MAGLIE SCOPERCHIA LA GRANDE TRUFFA DELLE QUOTE ROSA - ‘VI SPIEGO L’IMBROGLIO DELLE PLURICANDIDATURE. BOLDRINI CAPOLISTA IN 5 COLLEGI REGALERÀ 4 ELEZIONI A FUNZIONARI DI PARTITO MASCHI E SCONOSCIUTI. CON PIU' DEL 40% DI NOMI FEMMINILI, SARÀ ELETTO MENO DEL 30% DI DONNE. BOSCHI, MELONI, CARFAGNA E LE ALTRE SI SONO PRESTATE A QUESTO GIOCHETTO. SOLO IL M5S NON HA SFRUTTATO QUESTO TRUCCO’

AUDIO: L'INTERVISTA A MARIA GIOVANNA MAGLIE CHE SVELA LA TRUFFA

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Da ‘Radio Cusano Campus

MARIA GIOVANNA MAGLIE

 

Maria Giovanna Maglie è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

 

In merito alle quote rosa nelle candidature alle elezioni politiche. “Le quote rosa non possono essere imposte in questo modo –ha affermato Maglie-, tant’è vero che nel momento stesso in cui le imponevano per legge, trovavano il modo di aggirarle con un gigantesco imbroglio. Io sono stata a suo tempo una sostenitrice delle quote rosa, per colmare temporaneamente delle deficienze culturali e sociali. Ma deve essere una cosa temporanea, dev’essere accompagnata da una vigorosa educazione sull’argomento, non dev’essere una specie di cappello del quale gloriarsi perché se no finisce male, finisce come è finito ora in Italia”.

 

GIORGIA MELONI MARA CARFAGNA

Il grande imbroglio delle quote rosa 2018. “E’ una truffa –ha dichiarato Maglie-. Anche se non è il legale a termini di legge, Rosatellum è sicuramente illegittimo, scorretto nei confronti degli elettori, una gigantesca presa in giro ad opera di coloro che la legge l’hanno fatta. Quello che io ho scoperto che è che il 40% delle quote rosa non è stato rispettato, verrà eletto meno del 30% delle donne nel prossimo parlamento. Mentre la legge richiede che uno dei due generi debba essere rappresentato almeno per il 40% lo fa per scala nazionale (tra Camera e Senato), non per circoscrizione.

 

MARIA ELENA BOSCHI A BOLZANO

 Accanto c’è il meccanismo delle pluricandidature, accanto ancora c’è quello dell’alternanza donna/uomo-uomo/donna. Le pluricandidature consentono alla stessa signora che magari porta voti in quanto leader, di essere candidata per l’uninominale con un seggio sicuro e in 4/5 listini. Quindi accade questo: lei può essere eletta in un solo posto, per gli altri viene eletto chi sta dietro di lei e dietro di lei c’è un maschietto. E oltre ad essere un maschietto, è quasi sempre un candidato che è solo un funzionario di partito, che non porta voti e che è stato messo in grado di non fare neanche campagna elettorale. Non si salva nessuno da questo imbroglio.

MARIA ELENA BOSCHI A BOLZANO

 

Da quello che abbiamo appreso solo il M5S non l’ha fatto questo giochino. Ieri pomeriggio Laura Boldrini ha concluso un comizio dicendo: “Non liberi e uguali, ma libere e uguali” con quei suoi giochini di grammatica e di genere che tanto ama. Ebbene, la signora Boldrini è candidata in 4 collegi oltre al suo listino, quindi sta fornendo l’elezione a 4 uomini. E dietro c’hanno messo il più fesso di tutti perché il big di partito sta da un’altra parte, è capolista. E’ un giochino diabolico.

 

GRASSO BOLDRINI

Hanno messo le donne nei posti che servivano per far eleggere più uomini. Ogni donna che si è candidata per 5 ha tolto il posto ad altre 4. Un elettore andrà a votare credendo di votare per la Boschi, per la Boldrini o per la Gelmini ed eleggerà chi è sotto, ovvero un maschietto che ancora non conosce. Queste donne che si sono prestate al giochino non mi vengono a dire che non l’avevano capito. Mara Carfagna ha detto che se questa legge crea discriminazioni va cambiata, lo dicono ora ma dovevano dirlo prima”.

 

GELMINI