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    NELLO SCONTRO SU TELECOM, STANDARD & POOR’S VOTA CATTANEO – VIVENDI VUOLE PIAZZARE UN DIRETTORE GENERALE PER LIMITARE LE DELEGHE DELL’AD – MA LUI NON SI MUOVE: “RESTO FINO AL 2020” (IN BALLO 40 MILIONI DI BUONUSCITA) – BOLLORE’ HA TROPPI FRONTI APERTI E CERCA UN RIAVVICINAMENTO CON MEDIASET CON I DIRITTI DEL CALCIO


     
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    Federico De Rosa per il Corriere della Sera

     

    flavio cattaneo flavio cattaneo

    Cala, almeno in Borsa, la tensione attorno a Tim. Ieri i titoli del gruppo telefonico hanno guadagnato a Piazza Affari il 2,1% tornando sopra quota 0,90 centesimi. Ad aiutare il recupero è stata soprattutto Standard & Poor' s che ha rivisto al rialzo le prospettive sulla società, portandole a «positive» dal precedente livello «stabile», con la conferma del rating a BB+.

     

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    L' agenzia americana ha spiegato che il miglioramento delle prospettive è dovuto al calo delle spese operative generato dal turnaround impostato dal ceo Flavio Cattaneo, che per gli analisti di S&P dovrebbe portare a un ulteriore incremento del margine operativo e della generazione di cassa.

     

    AMOS GENISH AMOS GENISH

    Un «endorsment» che arriva in un momento particolarmente delicato per Cattaneo, che ha perso la sintonia con l' azionista di controllo di Tim, Vivendi. Da venerdì scorso si susseguono le voci di un' imminente uscita del manager dall' azienda ed è circolato anche un nome, quello dell' israeliano Amos Genish, attuale chief convergence officer di Vivendi, come successore.

    vincent bollore vincent bollore

     

    Cosa ci sia di vero non è dato sapere. La Consob ha acceso un faro dopo il susseguirsi di voci e non è escluso che nei prossimi giorni convochi sia Cattaneo sia il presidente di Tim e ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine per capire cosa stia accadendo. Di certo al vertice di Tim c' è tensione e il pressing dei francesi si sta facendo sentire. Cattaneo dalla sua ha un contratto blindato che renderebbe estremamente onerosa una risoluzione unilaterale del rapporto.

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    A Tim costerebbe oltre 40 milioni, a meno che il manager non dia le dimissioni. Ma non più tardi di lunedì l' amministratore delegato ha ricordato di avere un contratto che scade nel 2020 e che intende onorarlo «fino all' ultimo giorno», fissando un principio anche nell' ambito di una possibile trattativa per il suo addio. A breve il manager dovrebbe volare a Parigi per un chiarimento. In Francia c' era stato già a fine maggio per incontrare Vincent Bolloré, ma allora non era ancora scoppiata la grana con il governo sulla banda larga e non c' era stata l' asta per i diritti del calcio.

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    Secondo alcune ricostruzioni, il mancato accordo con Mediaset sui diritti avrebbe aperto una prima frattura con Parigi. Probabilmente Bolloré voleva tentare il riavvicinamento a Cologno schierando Tim, con una dotazione finanziaria importante, a fianco del Biscione in modo da garantire a Premium i diritti del calcio.

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    Cattaneo si è spinto fin dove poteva, ma l' accordo è saltato. E Bolloré non avrebbe gradito. Secondo alcune voci, a suo tempo a Cattaneo sarebbe stato anche chiesto di focalizzarsi sul piano di convergenza con Mediaset, come previsto dai programmi di Vivendi. Ma si sa come è andata a finire. Poi è arrivato lo scontro con il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda sulla banda larga.

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    Per poter proseguire il suo lavoro, se questa è davvero l' intenzione, Cattaneo deve ritrovare l' allineamento con il primo azionista di Tim, che non può prescindere da un chiarimento. Chiarimento sul rapporto di fiducia innanzitutto, ma anche sul ruolo di de Puyfontaine, di Genish, che potrebbe essere nominato direttore generale del gruppo telefonico, sottraendo le deleghe proprio a Cattaneo.

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