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    ORE DI ANGOSCIA PER IL GIORNALISTA ITALIANO ANTONIO MEGALIZZI COLPITO ALLA TESTA DA UN PROIETTILE SPARATO DALL’ATTENTATORE DI STRASBURGO: DECISIVE LE PROSSIME 48 ORE – IL PAPA’ DELLA FIDANZATA – “ANTONIO È IN COMA FARMACOLOGICO, STIAMO CERCANDO QUALCUNO CHE POSSA SALVARGLI LA VITA..." – LA DISPONIBILITA’ DEL PRESIDENTE DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI NEUROCHIRURGIA


     
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    Marco Ascione per il “Corriere della Sera”

     

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    C' è Antonio Megalizzi, sospeso al limite di una terra di non ritorno: per lui i medici si sono presi 48 ore. «La mamma è sconvolta, dice che non c' è alcuna speranza», racconta l' europarlamentare Mario Borghezio. Ci sono Caterina Moser e Clara Rita Stevanato, le sue due giovani amiche e colleghe. Sopravvissute e testimoni dell' attentato. E per questo anche loro vittime: «Quell' uomo ci puntava la pistola alla testa». Sono chiuse in un guscio di angoscia, comprensibilmente protette dalla scorta di Tajani e dallo staff dell' europarlamento. Ieri mattina sono state accompagnate alla rappresentanza d' Italia del Consiglio d' Europa. Lì sono andati ad abbracciarle i genitori, arrivati in macchina per riportarle in Italia: a Trento e a Scalzano, in provincia di Venezia.

     

    Per ora Clara non andrà a Parigi, dove abitualmente vive come dottoranda di ricerca alla Sorbona. Mercoledì entrambe sono state interrogate per due ore dalla polizia, un racconto terribile sul quale ieri il presidente dell' europarlamento Antonio Tajani e i due europarlamentari Danilo Viotti e David Sassoli, ai quali le due ragazze hanno mimato il gesto dell' arma appoggiata alla fronte per far capire quanto accaduto, hanno preferito non tornare.

     

    Viotti è stato anche uno degli ultimi a parlare di questioni di lavoro con Antonio, martedì sera: «Dovevamo preparare un paper sul bilancio europeo». Ora il 28enne giornalista di EuroPhonica è lì, al terzo piano dell' ospedale Hautepierre di Strasburgo.

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    Danilo Moresco, il padre di Luana, la fidanzata di Antonio, è dovuto tornare in Italia per impegni di lavoro. E racconta: «Antonio è in coma farmacologico, stiamo cercando qualcuno che possa salvargli la vita. È attaccato a tutte le macchine possibili e immaginabili. Sono fondamentali le prossime 48 ore». Poi lancia un appello: «Stiamo cercando un luminare che possa andare a Strasburgo. Ce la metterò tutta. Ci vorrebbe un' équipe di specialisti che possano andare a valutarlo, persone qualificate. Sentirò anche la famiglia per sapere che cosa pensano».

     

    Sul web rimbalza la disponibilità di Marco Cenzato, presidente della Società italiana di neurochirurgia e primario all' ospedale Niguarda di Milano. Interpellato dal Corriere , Cenzato spiega: «Non sono stato chiamato né dalla famiglia del giovane ferito né dal padre della fidanzata. Ho solo risposto a chi me lo chiedeva che non mi tirerei indietro se si trattasse di accompagnarli e aiutarli a capire la situazione.

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    Ma sono sicuro che all' ospedale di Strasburgo ci sono professionisti di primo livello». La speranza fa fatica ad attecchire, mentre il gelo cala su Strasburgo e all' esterno dell' ospedale accenna a nevicare.

    Ed è già sera quando anche all' Hautepierre rimbalza il lancio di France presse : l' attentatore, colui che ha ridotto Antonio in fin di vita, è stato «neutralizzato» dalla polizia.

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    Per il giovane giornalista di Trento resta solo quel bollettino: ancora 48 ore .

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