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    DAGO-ESCLUSIVO - PERCHÉ ELKANN HA SCELTO MANLEY AL POSTO DEL SUCCESSORE, DESIGNATO DALLO STESSO MARCHIONNE, ALFREDO ALTAVILLA? PERCHÉ VUOLE ESSERE IL NUMERO UNO DI FCA, RUOLO CHE IL CARISMA DI MARCHIONNE NON GLI HA MAI PERMESSO. E ALLORA LA SCELTA È CADUTA SU MANLEY, CHE IL NIPOTE DI GIANNI AGNELLI PUÒ CONTROLLARE – IL TEMPESTOSO INCONTRO CON ALTAVILLA, IL NO DI COLAO E LA STIZZA PER LA LETTERA DI FRANZO STEVENS AL ''CORRIERE''


     
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    Quando sono precitate le condizioni di Marchionne, John Elkann si mise in contatto con Colao e gli propose il ruolo di numero uno di FCA. Il manager, in uscita da Vodafone, disse di no per vari motivi. Primo: non sono un alcolizzato di lavoro come Marchionne, capace di trasvolare l’Atlantico due volte alla settimana. Secondo: a differenza del manager italo-canadese, io sono uno che decentra molto. Non me la sento di rivoluzionare l’organizzazione della società. Terzo: tutti si aspettano un interno al posto di comando.

    VITTORIO COLAO VITTORIO COLAO

     

    In realtà, era una telefonata, quella di John Elkann, allo scopo di farsi dire di no. Perché un domani nessuna possa dire di non aver provato a mettere un italiano al vertice di ciò che è diventata la Fiat.

     

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    Perché Elkann ha scelto Mike Manley al posto del successore, designato dallo stesso Marchionne, il suo braccio destro, al suo fianco per 14 convulsi anni, Alfredo Altavilla? Perché vuole essere il numero uno di FCA, ruolo che il carisma di Marchionne non gli ha mai permesso: era consapevole che con il carattere di Altavilla avrebbe continuato a restare un gradino sotto. E allora la scelta è caduta su una personalità, Manley, che il nipote di Gianni Agnelli può controllare e lui assumere finalmente il ruolo del padrone.

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    Il colloquio con Altavilla è stato tempestoso. E’ avvenuto sabato scorso. Elkann ha comunicato al dirigente da trent’anni in azienda, che secondo un sondaggio non sarebbe stato accettato come leader nel gruppo. L’uomo che ha portato più risultati è stato Manley con la Jeep, ha aggiunto. La replica di Altavilla è stata secca come un cassetto chiuso con una ginocchiata: mi dimetto. Se vuoi, fallo. Ma non ora, con Marchionne in coma profondo, ha pigolato John. Ma l’incazzatura di Altavilla era al massimo, e alla stampa ha annunciato l’addio, con puntuale calo in Borsa.

     

    PS/1

    Durante il colloquio non si è parlato della Ferrari, a dimostrazione di quanto ora Elkann vuole contare nel gruppo.

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    PS/2

    Lapo era favorevole ad Altavilla, ma il suo parere non conta un bel niente.

    PS/3

    Elkann non ha gradito affatto la lettera di Franzo Grande Stevens sul Corriere della Sera dove ha confermato la notizia di Dagospia: Marchionne colpito da un cancro ai polmoni.

    franzo grande stevens franzo grande stevens

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