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    COSA BOLLORÉ IN PENTOLA? LA NETFLIX EUROPEA (DI NUOVO) - SI CHIAMERÀ ‘CANALE+’ E SARÀ UNA PAY-TV AL 60% DI TIM E AL 40% DI VIVENDI, CON FICTION ORIGINALI E PURE DIRITTI SPORTIVI - E MEDIASET? È UNA PORTA IN FACCIA AI BERLUSCONI O L’OCCASIONE PER CHIUDERE LA GUERRA, FACENDO ENTRARE ANCHE IL BISCIONE? - DOMANI NE DISCUTERÀ IL NUOVO CDA TIM CON AMOS GENISH


     
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    VINCENT BOLLORE ARNAUD DE PUYFONTAINE VINCENT BOLLORE ARNAUD DE PUYFONTAINE

    Leonardo Martinelli per la Stampa

     

    Nuovo colpo di scena estivo dell' infaticabile Vincent Bolloré (avvistato in realtà alla messa della parrocchiale di Saint-Tropez le scorse domeniche): la sua Vivendi, la media company francese, propone a Tim (che controlla al 23,9%) la creazione di una nuova pay-tv in Italia. Sì, una sorellina di Canal+, fulcro della galassia Vivendi.

     

    A Parigi si sono già lanciati nei soliti voli pindarici sulla nascita di un «Netflix europeo», trionfante risposta latina al colosso americano. Che poi erano gli stessi già sorbiti quando, nella primavera 2016, Vivendi aveva annunciato la maxi-alleanza con Mediaset (via Premium), poi naufragata tra le carte bollate. Ecco, proprio quello resta un punto interrogativo: con il Biscione come la mettiamo? La novità rappresenta un' ulteriore offensiva di Bolloré contro i Berlusconi o, indirettamente, una possibile via d' uscita dalla crisi?

    canal plus incorporaciones ESPANA canal plus incorporaciones ESPANA

     

    Cominciamo, comunque, da Canale+, perché proprio così, da noi, in italiano, si chiamerà la «sorellina». Come specificato in una lettera ufficiale inviata ai vertici di Telecom Italia da Jacques Du Puy, presidente di Canal+ International, la proposta (che potrebbe essere esaminata domani dal Cda già previsto da Tim) è quella di una società comune, che proporrà i film di Studio Canal (ne sforna almeno 25 all' anno, 6500 già in catalogo di cui oltre 450 italiani), fiction già prodotte dai francesi.

     

    genish genish

    Ma anche di nuove da produrre insieme, probabilmente già a ottobre. Non solo: si prevede «l' acquisizione di diritti sportivi» (come scritto nel documento), che metterebbe la nuova entità in concorrenza con Sky e gli altri. Fonti vicine a Canal+ sottolineano che la «partecipazione della società francese sarà minoritaria», probabilmente il 40% contro il 60% per Tim.

     

    Le malelingue già prospettano che, quindi, il grosso dei finanziamenti delle produzioni comuni spetterà a Telecom Italia e non a Canal+, che ha qualche problemuccio finanziario (Flavio Cattaneo, ad di Telecom, da poco silurato da Bolloré e che ha operato per risanare il gruppo, lo avrebbe accettato ? Forse no).

     

    Canale+ dovrà anche pagare per i diritti in Italia di tanti dei film che la casa madre ha in catalogo, perché nel tempo sono stati recuperati da altri, vedi Mediaset per l' appunto. La nuova pay-tv italiana inizierà con un capitale di 100 milioni, ma rapidamente ampliato, forse con l' entrata di Telefonica.

     

    Ritorniamo a bomba: con Mediaset come la mettiamo?

    GIUSEPPE RECCHI - ARNAUD DE PUYFONTAINE - FLAVIO CATTANEO GIUSEPPE RECCHI - ARNAUD DE PUYFONTAINE - FLAVIO CATTANEO

    Fonti vicine a Vivendi definiscono l' ultima trovata di Bolloré «una soluzione possibile per sbloccare il conflitto con i Berlusconi: potrebbe rappresentare una porta aperta nei loro confronti ». Si suggerisce che anche Mediaset entrerebbe nel capitale in un secondo momento, come socio minoritario, rinunciando ai processi innescati contro gli ex alleati di Vivendi, che in realtà dovevano entrare sul mercato italiano recuperando Premium (ma ne hanno poi contestato la valutazione originaria, fatta dai dirigenti del Biscione).

     

    Per Jean-Baptiste Sergeant, analista alla banca Mainfirst, «non sarà così automatico. Se Bolloré vuole risolvere il contenzioso con i Berlusconi, dovrà anche uscire dal capitale di Mediaset». Vivendi ne rappresenta ormai il secondo azionista, con il 28,8%. «Rispetto a Mediaset tutto resta ancora possibile - osserva Jérome Bodin, analista a Natixis -. Si capirà qualcosa di più al momento dell' asta per i diritti per la Serie A».

     

    A quel momento la nuova pay-tv potrebbe allearsi con Mediaset con l' obiettivo di proporre un' offerta migliore. E poi i due gruppi potrebbero spartirsi le licenze, secondo la piattaforma, ad esempio a Canale+ la banda larga e a Mediaset il digitale terrestre. Ma le relazioni sono adesso talmente tese che pensare già a una possibile cooperazione appare improbabile.

    CONFALONIERI PIERSILVIO BERLUSCONI CONFALONIERI PIERSILVIO BERLUSCONI

     

    Col Cda di domani l' israeliano Amos Genish dovrebbe prendere le redini operative di Tim. E anche questo non è casuale, perché il manager, già ad di Telefonica Brasil, aveva coordinato la creazione di una pay-tv con il know-how dei francesi di Vivendi. Non è neppure casuale che a fine anno sia previsto in Italia lo sbarco di un altro re delle telecom francesi, Xavier Niel, con la sua Free. Bolloré vuole che Tim possa fargli guerra con una fornitura competitiva di contenuti, che la nuova entità potrebbe consentire. Con Bolloré niente succede mai per caso.

     

     

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