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    “QUOTE ROSA? UNA RISERVA PER PANDA" - LE SINDACHE GRILLINE RAGGI E APPENDINO CONTRO GLI "AIUTINI" DI GENERE - "FAVORISCONO LA DISCRIMINAZIONE, NON LA MERITOCRAZIA" - MA LA RAGGI AVEVA SACRIFICATO SULL'ALTARE DELLE QUOTE ROSA IL RUGBISTA LO CICERO INDICATO COME POSSIBILE ASSESSORE ALLO SPORT


     
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    Federico Capurso per “la Stampa”

     

    RAGGI E APPENDINO SU FACEBOOK RAGGI E APPENDINO SU FACEBOOK

    Talvolta invocate come soluzione per le pari opportunità, altre volte bollate come simbolo di una discriminazione al contrario, le «quote rosa» diventano oggi il bersaglio di Virginia Raggi e Chiara Appendino, le donne più in vista della politica pentastellata.

    Una è sindaca di Roma, l' altra guida Torino.

     

    Sulle quote rosa la pensano allo stesso modo, anche se i toni sono diversi. «Una sorta di recinto per panda in cui si è voluta circoscrivere la presenza femminile», le ha definite la Raggi, invitata ad aprire il convegno organizzato dal «Women' s international networking» a Roma.

     

    Da Torino, per fare quadrato intorno alla sindaca romana, interviene poco più tardi Appendino: «Il modello ideale a cui tendere è quello senza quote rosa». Per arrivare a un' uguaglianza nelle posizioni di vertice, la sindaca torinese suggerisce piuttosto «un nuovo welfare che aiuti le donne sul posto di lavoro».

     

    RAGGI APPENDINO RAGGI APPENDINO

    Insomma, più assistenza, orari di lavoro flessibili, asili nido. L' affondo arriva anche qui da un convegno («Women, we can») in comune con Jessica Ground, politologa statunitense che è stata direttrice della campagna elettorale «Women Ready for Hillary», a favore della candidata democratica. Una occasione per ricordare che le leader nazionali nel mondo sono soltanto 22, su oltre 200 Paesi, e che la rappresentanza media delle donne nei parlamenti è di appena il 22,8%.

     

    Se Raggi e Appendino si scoprono oggi contro ogni «aiutino» di genere, non è stato sempre così. Proprio le quote rosa, a giugno, erano state portate dal Campidoglio come ragione sufficiente a scaricare il rugbista Andrea Lo Cicero, indicato prima del ballottaggio come futuro assessore allo Sport ma travolto dalle accuse di omofobia per delle frasi contenute nella sua autobiografia. Nomina sacrificata sull' altare delle quote di genere che invece oggi, per Raggi, aiutano «la discriminazione perché non aiutano la meritocrazia».

     

    RAGGI E APPENDINO IN CAMPIDOGLIO RAGGI E APPENDINO IN CAMPIDOGLIO

    E non è da meno Appendino che nel 2011, ai tempi in cui era solo consigliera a palazzo Civico pragmaticamente scriveva: «Penso che, per come sia strutturata la società italiana, forse non ci sia altro rimedio veloce per aumentare la partecipazione femminile se non quello più drastico in assoluto, che individuo appunto nell' imposizione della parità di genere». Viva le quote rosa e dietrofront.

     

    RAGGI E APPENDINO AL BALCONE DEL PALAZZO SENATORIO RAGGI E APPENDINO AL BALCONE DEL PALAZZO SENATORIO

    Al di là delle contraddizioni, i motivi di queste polemiche sembrano piuttosto nascondersi all' ombra del Campidoglio. Il perno attorno al quale ruotano i pensieri del Movimento è ancora la ricerca dei nomi necessari a completare la giunta romana. È da lì che proviene il calo nei sondaggi a livello nazionale. La casella più importante da riempire è quella, lasciata libera dagli addii di Marcello Minenna prima e di Raffaele De Dominicis poi, dell' assessore al Bilancio, Patrimonio e Partecipate. L' assessorato, come ha ribadito oggi la stessa Raggi, verrà spacchettato in due: uno al Bilancio e Patrimonio e uno alle Partecipate.

     

    Nascerebbe dunque la necessità di nominare almeno una donna per mantenere la parità di genere in giunta. È chiaro, tuttavia, che il paletto delle quote rosa nella già difficoltosa ricerca di candidati diventerebbe un criterio troppo stringente.

    LO CICERO LO CICERO

     

    Da qui, gli attacchi preventivi lanciati in queste ore, per fornire un alibi in occasione delle future polemiche che potrebbero nascere intorno a una giunta che difficilmente riuscirà a mantenere pari numero di uomini e donne al suo interno. E mentre da una parte si rinsalda l' asse Roma-Torino, con Appendino chiamata ad accorrere in aiuto della collega, dall' altra si dà dimostrazione di come, di fronte alle necessità di governo, non sia sempre possibile scegliere il bianco o il nero.

    Persino le quote rosa possono essere rivestite del colore politico per eccellenza: il grigio.

    RAGGI E APPENDINO AL BALCONE DEL PALAZZO SENATORIO 2 RAGGI E APPENDINO AL BALCONE DEL PALAZZO SENATORIO 2

     

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