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    UCCIDERSI PER GIOCO – UNA RAGAZZA RUSSA SI SUICIDA A 15 ANNI BUTTANDOSI DAL 14ESIMO PIANO, NEL TELEFONO LA SCOPERTA CHOC: ERA UN GIOCO SOCIAL - LE MORTI SOSPETTE DI 130 RAGAZZI


     
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    Da www.ilmessaggero.it

     

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    Controllare i propri figli, specialmente nel periodo dell'adolescenza, non è mai stato facile per i genitori di ogni epoca. Oggi, però, con il web e gli smartphone, tutto diventa un'impresa titanica. E nell'epoca dei social, anche i particolari più insignificanti e innocenti, come il disegno di questa balena azzurra, possono nascondere qualcosa di inquietante e molto pericoloso.

     

     

    Una moda nata in Russia, che sta prendendo piede in tutti i continenti grazie al web, è una vera e propria sfida tra ragazzi che, forse per combattere la noia, si prestano a compiere le azioni che vengono ordinate dagli amministratori. Una volta che si inizia a partecipare si dovrà accettare una sfida al giorno, e chi abbandona rischia di essere minacciato insieme alla propria famiglia. Alcune sfide sono innocue, come non parlare per un'intera giornata o guardare un film horror di notte al buio. Altre, però, sono molto pericolose: tra queste, ad esempio, c'è l'attraversamento di binari ferroviari, l'autoflagellazione e l'incisione sulla pelle della sagoma di una balena.

     

    Il caso è emerso in Russia in seguito all'indagine sulle morti sospette di 130 ragazzi, quasi tutti suicidi e con motivi apparentemente inspiegabili. La sfida più estrema e pericolosa di questo assurdo gioco social è infatti il suicidio. Questo è stato il caso della 15enne Yulia Konstantinova, che dopo aver pubblicato sui social un'immagine della balena azzurra accompagnata dalla scritta 'La fine', si è gettata dal tetto di un palazzo di 14 piani.

     

     

     

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    Casi analoghi sarebbero avvenuti anche in Gran Bretagna, Spagna, Messico, Brasile, Colombia e Cile. Sembra assurdo che degli adolescenti possano decidere di arrivare a uccidersi per un gioco, ma va considerato che questa sfida coinvolge soprattutto ragazzi soli, depressi e vulnerabili, desiderosi di sentirsi gratificati e importanti e per questo disposti ad azioni estreme. Un nuovo, e decisamente inquietante, motivo per preoccuparsi e controllare cosa fanno i nostri figli, anche e soprattutto sui social.

     

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