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    RICORDATE L’INCHIESTA SUI TRANS E PIERO MARRAZZO DEL 2009? - IN TRIBUNALE UNO DEI CARABINIERI IMPUTATO PER ESTORSIONE SI E’ DIFESO: “NON CI SIAMO COMPORTATI IN MODO PROFESSIONALE QUANDO TROVAMMO MARRAZZO IN PIENO STATO CONFUSIONALE. L'ERRORE PIÙ GRANDE FU QUELLO DI AVER TENTATO DI COMMERCIALIZZARE IL FILMATO. MA SE SI POTESSE VEDERE IL VIDEO SENZA TAGLI, OGGI PARLEREMMO DI ALTRO…”


     
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    PIERO MARRAZZO PIERO MARRAZZO

    (ANSA) - Nessuna estorsione, né ricatti o richieste di danaro. Si è difeso così in tribunale Luciano Simeone, uno dei quattro carabinieri della compagnia Trionfale di Roma, all'epoca dei fatti, accusati di infedeltà e di ricatto, a seconda delle posizioni, per l'irruzione nell'abitazione della trans "Natalie", il 3 luglio 2009, dove si trovava l'allora presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo.

     

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    "Certamente - ha aggiunto - non ci siamo comportati in modo professionale quando trovammo Marrazzo in pieno stato confusionale. Io e il mio collega Carlo Tagliente girammo un video a nostra tutela perché venisse documentato tutto quello che c'era in quella casa, dai tanti soldi sparsi ovunque, alla cocaina lasciata su un piatto, ma l'errore più grande fu quello di aver tentato di commercializzare il filmato".

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    "Come Arma - ha dichiarato Simeone - non abbiamo fatto una bella figura, ma se si potesse vedere quel filmato senza tagli, oggi parleremmo di altro, non certo delle pesantissime accuse che la Procura mi contesta". Per la vicenda che prese spunto dal presunto ricatto ai danni di Marrazzo, sono sotto processo, oltre a Simeone e Tagliente anche Nicola Testini e Antonio Tamburrino.

     

    Piero Marrazzo Piero Marrazzo

    "Rifiutammo un'offerta di 40 mila euro da un'agenzia fotografica di Milano per il video - ha riconosciuto Simeone - un po' perché la ritenemmo bassa, un po' perche' ci accorgemmo di essere seguiti e controllati dai carabinieri del Ros". Il processo, una ventina di capi di imputazione che vanno, tra l'altro, dall'associazione per delinquere alla rapina, dalla violazione della privacy a quella del domicilio, proseguirà il 20 giugno prossimo con l'esame degli altri imputati.

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