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    LA SIFILIDE È TORNATA TRA NOI - RIZZOLI SUI 7MILA NUOVI CASI L’ANNO IN ITALIA: “IL RIEMERGERE DI PATOLOGIE CHE SEMBRAVANO SCOMPARSE È FAVORITO, OLTRE CHE DALLA FACILITÀ DI INCONTRI SESSUALI OCCASIONALI E DAI GRANDI FLUSSI MIGRATORI, ANCHE DALLA MANCANZA DI CONSAPEVOLEZZA, DALLA SOTTOSTIMA DEL RISCHIO, E DALLA CARENZA DI CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE”


     
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    Melania Rizzoli per Libero Quotidiano

     

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    In Italia è tornata la sifilide, la malattia venerea più famosa del secolo scorso che sembrava scomparsa e dimenticata, e che invece è cresciuta in questi ultimi dieci anni di oltre il 400%. A lanciare l' allarme sono gli esperti internazionali riuniti la settimana scorsa a Roma al Congresso Adoi, Associazione dermatologi ospedalieri, i quali sono i primi specialisti a verificare e diagnosticare le lesioni iniziali e primarie di tale patologia.

     

    In realtà sono quattro le malattie sessualmente trasmissibili (Mst) più diffuse e che sono in preoccupante aumento, perché oltre alla sifilide gli italiani si infettano e si trasmettono la gonorrea, le infezioni da Clamydia trachomatis, e quelle da Papilloma virus e da Hiv, il virus dell' Aids.

     

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    Secondo l' Organizzazione Mondiale della Sanità l' impatto delle patologie sessuali trasmissibili corrisponde a 498,9 milioni di nuovi casi ogni anno, che tradotto vuol dire che nel mondo si ammalano oltre un milione e mezzo di persone ogni giorno, una cifra preoccupante in termini di contagio e diffusione futura di queste malattie.

     

    In Italia, secondo i dati dell' Istituto Superiore di Sanità, per le Mst si sono ormai superate le 7mila nuove diagnosi negli ultimi dodici mesi, in maggioranza refertate in pazienti uomini tra i 16 ed i 50anni. La sifilide, chiamata anche Lue, è causata dal Treponema pallidum, un batterio a forma di spirale, il cui contagio avviene per via ematica o durante i rapporti sessuali vaginali, anali od orali.

     

    SIFILIDE SIFILIDE

    Dopo circa tre settimane, nel punto di contatto con la spirocheta, sulla pelle del pene o dell' ano, o sulla mucosa del prepuzio o della vagina, compare una piccola ulcerazione rossastra, a margini ben delimitati, che somiglia a un' afta, apparentemente innocua, perché, a differenza di questa è indolore, non è pruriginosa, è compatta ed ha i contorni non arrossati, per cui non desta preoccupazione od attenzione nel paziente neo-infettato che sovente la scambia per una semplice abrasione.

     

    Ma questa piccola lesione primaria, molto spesso sottovalutata, viene in genere ignorata e dimenticata, e non sottoposta quindi a controllo clinico, nonostante essa non guarisca e non accenni a cicatrizzarsi, e che dopo due settimane provoca l' ingrossamento di un linfonodo attiguo, all' inguine o sul collo sotto la mandibola, anch' esso non dolente, quasi accanto alla localizzazione dell' ulcera, che nelle donne può essere il collo dell' utero, nell' uomo il pene, e in ambedue i sessi nella zona anale, rettale o addirittura nel cavo orale.

     

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    Se non viene trattata, la malattia evolve dopo circa 4-10 settimane nella sifilide secondaria, con sintomi più importanti e sistemici, causati dal treponema che replicandosi infetta progressivamente altri organi, spingendo finalmente il paziente al controllo medico.

     

    Nonostante questo, la sifilide è una malattia difficile da diagnosticare clinicamente, prima di tutto perché molti medici sono disabituati a vederla, poi perché considerata estinta, ed anche perché la sua conferma avviene solo attraverso le analisi del sangue (test Vrdl), a meno che non sia già una sindrome chiara e conclamata, ed arrivata al sistema nervoso centrale, trasformandosi nella temibile neurosifilide.

     

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    Il riemergere di patologie che sembravano scomparse è naturalmente favorito, oltre che dalla facilità amplificata di incontri sessuali multipli ed occasionali e dai grandi flussi migratori intercontinentali, anche dalla mancanza di consapevolezza, dalla sottostima del rischio, e dalla carenza di campagne di sensibilizzazione ad hoc sulla popolazione sessualmente attiva.

     

    Sono più di 20 i microscopici ed invisibili nemici del piacere, cioè gli agenti patogeni quali batteri, virus, funghi e parassiti, che possono insidiare un rapporto sessuale, rendendo ogni incontro non protetto, specie se casuale, un serio rischio per la salute.

     

    Oggi ad aumentare, oltre alla sifilide, sono soprattutto malattie batteriche come le infezioni da Clamydia trachomatis o da Neisseria gonorrhoeae, ma anche quelle determinate dai virus, come i condilomi acuminati dovuti ad alcuni tipi di Papilloma virus (Hpv), e l' infezione da Hiv, l' immunodeficienza acquisita, attualmente diventata la più importante patologia a trasmissione sessuale per le sue rilevanti complicazioni cliniche ed implicazioni socio-sanitarie, e i cui nuovi casi non accennano a diminuire nel mondo occidentale, Italia compresa.

     

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    Detto questo, il sesso, anche occasionale, non deve affatto far paura, ma bisogna sempre tenere presente che qualsiasi rapporto vaginale, anale ed orale non protetto tra partner non monogami è potenzialmente pericoloso, e lo dimostra l' aumento quadruplicato delle infezioni sessuali che hanno trovato terreno fertile per espandersi, dopo un decennio di declino dei trend epidemiologici, soprattutto nelle grandi metropoli e in alcuni gruppi di popolazione maggiormente a rischio, come i maschi omosessuali.

     

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    Gli ultimi dati scientifici rivelano che stiamo assistendo progressivamente ad una minore percezione del rischio Hiv, e di tutte le altre malattie a trasmissione sessuale, soprattutto da parte delle persone over50, che ricevono una diagnosi tardiva nel 63% dei casi (contro il 47% dei più giovani), e che arrivano al cospetto medico quasi sempre con i segni di una infezione avanzata.

     

    Per tale motivo è stato necessario rendere noto e pubblicare l' aumento della diffusione della sifilide, per incentivare i medici di base ad intuirla e ricercarla, e per sensibilizzare la popolazione più vulnerabile, quella dei giovani, i quali non conoscono affatto tale patologia, non ne sospettano il contagio, e ne ignorano i primi sintomi.

     

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    Inoltre è stato dimostrato che i portatori di una Mst hanno, per l' indebolimento del loro sistema immunitario, un rischio aumentato tra le 2 e le 5 volte di contrarre a breve anche una infezione da Hiv, per cui è importante diffondere il messaggio che è uscito dal Congresso Internazionale Dermatologico a proposito di tali patologie che si trasmettono quasi esclusivamente durante i rapporti sessuali non protetti.

     

    Oggi si può diagnosticare una sifilide da una goccia di sangue da un dito, o fare nello stesso modo un test Hiv a casa, mentre in ospedale si può ricevere un risultato per l' infezione da Clamydia o di gonorrea in sole due ore su una piccola quantità di urine.

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