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    ROMA E JUVENTUS, TUTTO RIMANDATO – A MADRID SORRIDE L’ATLETICO: UNA SPETTACOLARE SFORBICIATA DI GRIEZMANN E UN GOL DI GAMEIRO CONDANNANO I GIALLOROSSI MA AGLI UOMINI DI DI FRANCESCO BASTERA’ BATTERE IL QARABAG PER ACCEDERE AGLI OTTAVI – PARI TRA JUVE E BARCELLONA CHE VINCE IL GIRONE: I BIANCONERI SI GIOCHERANNO TUTTO NELL’ULTIMO TURNO - VIDEO


     
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    Jacopo Gerna per gazzetta.it

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    Ripetere lo sfavillante 3-0 con cui la Juve aveva dominato il Barcellona 7 mesi fa nei quarti di Champions era troppo per la Juve di questi tempi, ma lo 0-0 dello Stadium non permette neppure di qualificarsi agli ottavi. Sarà decisiva la trasferta sul campo dell’Olympiacos, incastonata tra Napoli ed Inter. Anche se per lo Sporting Lisbona andare a vincere al Camp Nou sarebbe più di un’impresa e ad Allegri potrebbe bastare molto meno.

    LA NOVITà — Interessante il 3-4-2-1 proposto dal tecnico bianconero, che permette di usare Cuadrado a tutta fascia risolvendo l’atavico problema del terzino destro, anche se così devi sacrificare Mandzukic. Il risultato è stato un primo tempo con spunti incoraggianti, seguito da una ripresa oggettivamente deludente, in cui un Barcellona più cattivo avrebbe potuto fare molto male alla Juve. Molto positiva la prova della difesa, Benatia su tutti, dopo aver incassato 8 gol nelle ultime 9 partite. Da rivedere il resto, con Piqué a dominare Higuain nei duelli e una manovra troppo affidata agli spunti di Dybala e per lunghi tratti prevedibile.

    POCHE EMOZIONI — Che non dovesse essere una serata di calcio entusiasmante si era capito da subito. Un Barça senza Messi è come la pizza senza pomodoro e mozzarella. Se poi aggiungete che Paulinho, mediano tutta corsa e forza fisica, fa il trequartista della squadra più spettacolare del terzo millennio, un po’ di malinconia è fisiologica. Per carità, a Valverde bastava una sconfitta per 2-0 per chiudere il girone in testa e la stagione è lunga. Così è la Juve che prova ad accenderla inizialmente, con un Douglas Costa cui il raggio d’azione più centrale sembra fare molto bene. La manovra Juve, con Cuadrado e Sandro mai incisivi e ben gestiti da Semedo e dall’ex romanista Digne, vive sulle accelerazioni del brasiliano e di un Dybala che non va lontanamente vicino a ripetere il partidazo di 7 mesi fa, ma che a sprazzi fa vedere ottime cose. Il suo sinistro in chiusura di primo tempo è l’occasione più nitida della Juve nei primi 45’ insieme al tiro di Douglas ben parato da Ter Stegen in avvio. Per il Barça solo il palo su una punizione assassina di Rakitic.

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    CON MESSI — La ripresa è meno incoraggiante per la Juve, che paga anche la serata molto ordinaria di Pjanic e Khedira. Entra Messi per Deulofeu, la Pulce e un Suarez rivedibile spaventano Buffon su punizione, prima del salvataggio di Rugani che vale un gol su cross di Digne dopo uno scivolone di Cuadrado. Modesto il fatturato Juve, con Ter Stgen che evita la sconfitta nel recupero su Dybala, a conti fatti sempre dentro a tutte le (poche) azioni più pericolose. Così la cosa più bella diventa l’applauso dello Stadium ad Iniesta quando esce per Jordi Alba, con tre quarti di pubblico in piedi ad applaudire. Un giorno, purtroppo sempre più vicino, questo fenomeno in un fisico da ragioniere, smetterà.

     

    ATLETICO-ROMA 2-0

     

    Andrea Pugliese per gazzetta.it

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    La resurrezione di Griezmann regala la vittoria della speranza all'Atletico Madrid e costringe la Roma a rimandare all'ultima giornata del girone l'appuntamento con l'eventuale qualificazione agli ottavi. Per i giallorossi, ora, sarà fondamentale battere il Qarabag in casa per evitare qualsiasi brutta sorpresa. A decidere la partita, appunto, è stato il folletto francese, con un gol da cineteca (sforbiciata volante) e un assist in verticale per il definitivo 2-0. L'Atletico ha fatto quasi sempre la partita, per la Roma forse letale il rilassamento post-derby e l'euforia per il successo sui biancocelesti.

     poca garra — Simeone perde in extremis Juanfran per un problema muscolare e allora decide di arretrare Thomas Partey come esterno destro di difesa, per una squadra ancora più a trazione anteriore. Di Francesco, invece, conferma la coppia di centrali Manolas-Fazio e a centrocampo manda dentro Gonalons e Pellegrini al posto di De Rossi e Strootman, inserendo ancora una volta alto a destra Gerson. A fare la partita è ovviamente l'Atletico, anche se poi a fine partita il possesso palla giallorosso (52%) è addirittura superiore a quello spagnolo.

     

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    Ed infatti i giallorossi partono bene, con un paio di occasioni in mischia sui piedi di Gerson che meritavano migliore attenzione. Poi, inevitabilmente, ad acquistare campo è l'Atletico, anche se la mossa di Simeone di costruire una catena destra con Partey e Koke (che tende spesso ad accentrarsi, come di sua natura) non sembra fruttare a dovere. Il problema di Simeone in realtà è davanti, dove Torres (tap-in in ritardo al 9' su cross di Lucas) a tratti fa tenerezza e Griezmann (un paio di tiri fuori e poco più) qualche timido segnale di risveglio lo concede, ma giusto piccolo. Così l'occasione più pericolosa arriva al 24', quando su di una palla tagliata di Carrasco prima Griezmann e poi Koke non riescono a impattare a colpo sicuro.

    Anche se poi, in realtà, l'Atletico protesta davvero al 42' quando Augusto Fernandez insacca dal limite (tiro sporcato da Gonalons), ma Kuipers aveva già fischiato per un tocco di mano (severo ma giusto). E la Roma? Pian piano si limita a gestire la partita, anche perché l'Atletico poi di rabbia e garra non è che ne faccia vedere poi così tanta. Perotti prova a creare qualche superiorità numerica, Nainggolan a trovare qualche spunto. Ma nel complesso quello giallorosso è un primo tempo intelligente.

    di francesco di francesco

    da cineteca — Nella ripresa la prima mossa di Simeone è invertire gli esterni, Koke con Carrasco. La seconda è invece Correa, con l'argentino che fa l'elastico tra 4-3-3 e 4-4-2 e Koke spostato in mezzo. La terza, infine, è l'inserimento per Gabi proprio per Koke, lontano dai suoi standard. In mezzo a questo tourbillon di cambi c'è Carrasco che al 9' dribbla come birilli prima Kolarov e poi Fazio ma è Manolas in scivolata a salvare da dentro l'area il probabile vantaggio spagnolo. Dall'altra parte, invece, la Roma ci arriva anche più vicina al gol, con Nainggolan che al 19' colpisce il palo con un cross esterno che sorprende Oblak.

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    Allora Simeone decide di giocarsi il tutto per tutto e al 22' mette dentro anche Gameiro per Carrasco. Al 24' il vantaggio dei padroni di casa: Torres innesca Correa, che dal limite trova con caparbietà l'assist per Griezmann che con un magia (sforbiciata volante di sinistro) insacca il pallone dell'1-0. Poi è ancora Torres, finalmente diverso rispetto al primo tempo, a impegnare duramente Alisson. La Roma allora prova anche a reagire, a caccia del gol che le darebbe la qualificazione con un turno d'anticipo. Con Defrel ed El Shaarawy i giallorossi si mettono 4-2-3-1, ma l'espulsione di Bruno Peres per doppia ammonizione taglia definitivamente le gambe ai giallorossi. Tanto che al 40' Griezmann trova il corridoio giusto in verticale per Gameiro, che salta in corsa Alisson e deposita in rete da posizione defilata il pallone del 2-0. Finisce così, tutto rimandato all'ultimo giro di partite.

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