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    UNA SCORTA DI POLEMICHE – CONTINUANO LE ACCUSE A DISTANZA TRA SAVIANO E SALVINI: “BUFFONE”. “DI QUELLO CHE DICE MI INTERESSA MENO DI ZERO” - LO "SGOMORRATO": “STA SPARANDO TUTTE LE SUE CARTUCCE, MA SONO SOLO PAROLE, ARIA. ATTACCA PERCHÉ È A CAPO DI UN PARTITO DI LADRI” – LE COLPE ALLA SINISTRA: “HA COSTRUITO L’AUTOSTRADA SU CUI SI MUOVE IL CARRARMATO RUSSO SALVINI. CHE PENA IL M5S”


     
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    1 - SCONTRO SULLA SCORTA TRA SALVINI E SAVIANO

    Virginia Piccolillo per il "Corriere della Sera"

     

    MATTEO SALVINI MATTEO SALVINI

    La scorta a Saviano? Si valuterà se «corra qualche rischio. È spesso all' estero». Salvini? «Un ministro della malavita», «buffone» e «codardo». Ha raggiunto toni da guerra aperta il botta e risposta fra il ministro dell' Interno e l' autore di Gomorra: sotto scorta dal 13 ottobre del 2006, giorno in cui i Casalesi gliel' hanno giurata.

     

    La miccia l' accende Agorà, chiedendo conto a Matteo Salvini di quell' annuncio elettorale di revocare la tutela a Saviano. Il ministro, definito dallo scrittore nei giorni scorsi «crudele, inumano, incapace», per la vicenda della nave Aquarius risponde: saranno le «istituzioni competenti» a valutare «come si spendono i soldi degli italiani». E gli invia «un bacione».

     

    roberto saviano contro matteo salvini 6 roberto saviano contro matteo salvini 6

    Più tardi ricalibra: «Non sono io a decidere sulle scorte. Il mio problema è combattere nei fatti le mafie. Di quello che dice Saviano mi interessa meno di zero», aggiunge. E chiude: «Verificheremo tutti i servizi di vigilanza, sono quasi 600 e occupano 2.000 uomini delle forze dell' ordine».

     

    Ma Saviano non ci sta. E in un video postato su Facebook lo sfida: «Credi che io possa aver paura di te? Buffone». Poi contrattacca: «È stato eletto in Calabria ed in un suo comizio in prima fila c' erano uomini della cosca Pesce. Lui, da codardo, non ha detto niente contro la 'ndrangheta».

     

    MATTEO SALVINI MATTEO SALVINI

    Al suo fianco la sinistra torna unita. «Le scorte non si assegnano né si tolgono in tv» dice l' ex ministro Marco Minniti. «Non vogliamo altri Pippo Fava, Peppino Impastato, Mario Francese», rincara da Leu Pietro Grasso. «Se Salvini vuole risparmiare, tolga a me la scorta e la lasci a Saviano», offre il pd Graziano Delrio. Senza citare Saviano, interviene anche il presidente della Camera, Roberto Fico: «Tutti i cittadini, gli imprenditori e gli intellettuali che hanno avuto il coraggio di denunciare e opporsi alla criminalità organizzata devono essere protetti dallo Stato».

     

    Intanto il sostituto procuratore antimafia, Nino Di Matteo, denuncia: «La scorta è già stata tolta ad Antonio Ingroia, un magistrato che ha avuto il coraggio di indagare settori inquinati delle istituzioni e della politica». E avverte: «La mafia non dimentica».

     

    2 - SAVIANO: «ALIMENTA L' ODIO PER DISTRARRE, È UN CLIMA FETIDO M5S? UNA PENA»

    Marco Imarisio per il "Corriere della Sera"

    roberto saviano contro matteo salvini roberto saviano contro matteo salvini

     

    Roberto Saviano, come ci sente ad essere la seconda maggior preoccupazione del ministro dell' Interno?

    «In ottima compagnia, dato che la prima sono i migranti. Sono insieme alle persone per le quali vale la pena oggi ancora scrivere e parlare. E se io e i migranti per Matteo Salvini siamo degli obiettivi verso cui canalizzare le peggiori pulsioni, sbaglia chi si sente al riparo. Ieri i migranti, oggi io. Domani toccherà a voi».

     

    Il ministro dell' Interno che attacca uno scrittore è una cosa normale?

    SALVINI AQUARIUS SALVINI AQUARIUS

    «In Italia sembra di sì. Altrove ancora fa scandalo. Ma Salvini mi attacca perché è a capo di un partito di ladri, quasi 50 milioni di euro di rimborsi elettorali rubati. Parla di tutto e se la prende con gli ultimi perché le persone non devono sapere che il suo partito ha rubato allo Stato. Parla alla rabbia di persone ignare del fatto che i primi obiettivi di quegli imbrogli sono loro».

     

    Perché Salvini si occupa di lei proprio ora?

    «Salvini sta sparando tutte le sue cartucce che però sono solo parole, aria. Mi spiego: chiudere i porti alle Ong, rendere la vita impossibile agli immigrati che in Italia vivono e lavorano da anni, togliere la scorta a me, come potrà mai migliorare vita ai milioni di italiani di cui la politica continua a non occuparsi?».

     

    Attaccare Saviano è un' arma di distrazione di massa?

    roberto saviano contro matteo salvini 5 roberto saviano contro matteo salvini 5

    «Se io fossi ridotto al silenzio, se tutti i migranti e i rom, per ipotesi, fossero scaraventati sulla Luna, se sparissero gli immigrati con regolare permesso di soggiorno verso cui Salvini sta facendo montare un odio senza pari nella nostra storia, gli italiani veraci, quelli doc, che non hanno lavoro, che lo hanno perso, che usufruiscono di una assistenza sanitaria indecente, quale giovamento ne avrebbero? Gli ospedali di Napoli straripano di italiani. Non ci sono immigrati a occupare letti e italiani sulle barelle. Ma di cosa stiamo parlando?».

    salvini su boldrini e saviano salvini su boldrini e saviano

     

    Ha ricevuto nuove minacce?

    «Le valutazioni sulla mia sicurezza non sono io a farle. La scorta non sono stato io a chiederla».

     

    La «verifica» delle minacce nei suoi confronti rischia di aiutare la camorra, per cui, una volta entrati nel mirino, non se ne esce più?

    «Se Salvini vuole chiedere una valutazione di questo tipo, faccia pure. Del resto in un Paese che "vanta" le mafie più pericolose e potenti del mondo è del tutto "naturale" che il ministro dell' Interno invece di contrastare le mafie, voglia ridurre al silenzio chi le racconta».

     

    Come vive oggi?

    «Da quasi 12 anni vivo così: se voglio uscire non posso semplicemente chiudermi la porta alle spalle, ma devo avvertire i carabinieri, devo dir loro con chi mi vedo e dove, perché facciano un sopralluogo. Non potrò mai dire a nessuno: "Aspettami, tra 10 minuti sono da te", perché prima che io possa muovermi passano almeno due ore».

     

    I viaggi?

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    «Quelli in Italia vanno organizzati tempo prima, perché bisogna allertare le scorte locali. Durante i tour di presentazione dei libri, divento un pacco postale. Mi sposto da un' auto all' altra e conosco decine di carabinieri che mi prendono in consegna quando passo per le loro città.

    Quando vado all' estero devo comunicare per tempo i miei spostamenti, gli alberghi dove alloggerò, gli incontri pubblici che farò e i ristoranti in cui cenerò. Chi di voi sa esattamente cosa farà quando è in viaggio? Ecco, io devo saperlo.

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    Qualcuno vuol far passare l' idea che tutto questo sia un privilegio. Non ho ancora compiuto 40 anni, vivo così da quando ne avevo 26. Vi assicuro che non c' è nulla di divertente in questa vita».

     

    La sinistra ha sottovalutato la sensibilità delle persone sui migranti e fornito così un assist a Salvini?

    «La sinistra - ma quale sinistra poi? - ha piuttosto costruito l' autostrada su cui oggi si muove il carrarmato russo Salvini. La dottrina Minniti sui migranti è stata finale».

     

    Cosa è cambiato dalle sue critiche al governo Berlusconi?

    «I tempi cambiano e, talvolta, peggiorano. Nel 2010 l' allora ministro dell' Interno Roberto Maroni pretese uno spazio nella mia trasmissione per leggere l' elenco dei latitanti arrestati.

     

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    E questo solo perché avevo parlato delle inchieste sulla 'ndrangheta al Nord e della sua interlocuzione con la Lega, provata poi dall' arresto dell' ex tesoriere Francesco Belsito, dal sequestro dei conti della Lega e dalla truffa milionaria. Si raccolsero firme contro di me, che "davo del mafioso al Nord". Questo per dire che le cose non peggiorano a caso, ma seguono una loro traiettoria».

     

    Gli attacchi di Salvini sono un riflesso dell' onda social, dove lei raccoglie elogi, ma anche tante critiche?

    «I social vanno analizzati in maniera diversa, controintuitiva. Sui social contano i like e le condivisioni più che i commenti. Commenta chi ha rabbia».

     

    La spaventa questo rigurgito di odio che emerge dai social?

    «Provo pena. Perché odiando si sta peggio, non meglio».

    SALVINI DI MAIO SALVINI DI MAIO

     

    Brutto clima in Italia per gli intellettuali?

    «Fetido, direi. Dobbiamo però essere coesi, o altrimenti rassegnarci a vivere in un Paese dove i ladri hanno licenza di insultare i deboli e gli indifesi, dopo averli derubati. Un' ultima cosa: che pena il M5S, morto al grido di "onesta, onestà!", e finito a far da stampella a questa banda di ladri».

     

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