• Dagospia

    SCOPRIRE L’ACQUA CALDA PER CURARE LE MALATTIE POLMONARI (E AIUTARE I FUMATORI) - AD ANCONA IL PRIMO INTERVENTO:  ATTRAVERSO UN CATETERE COLLEGATO AD UN PALLONCINO EROGATORE, INSERITO NEI POLMONI, SI RILASCIA VAPORE ACQUEO AD ALTE TEMPERATURE, TRA I 75° E 80°


     
    Guarda la fotogallery

     

    Pierfrancesco Curzi per www.ilrestodelcarlino.it

     

    intervento chirurgico intervento chirurgico

    Quando ‘scoprire l’acqua calda’ può significare tutt’altro che una banalità, ma anzi qualche cosa di rivoluzionario. Specie se applicato alla scienza medica. In effetti si tratta del nuovo sistema per affrontare in maniera mininvasiva una delle patologie più comuni: la broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco). Tradotto, tosse cronica, dispnea, polmoni che si appesantiscono e che, in casi estremi, possono portare anche alla morte.

     

    La nuova terapia endoscopica, studiata e applicata per la prima volta in Italia il 27 novembre scorso dal personale della Pneumologia di Torrette, guidata dal professor Stefano Gasparini - coadiuvato dalle dottoresse Lina Zuccatosta e Martina Bonifazi -, non risolve il problema, ma migliora la qualità della vita e soprattutto sostituisce parte delle terapie ed evita l’intervento chirurgico.

     

     

    lanciafiamme per sigaretta lanciafiamme per sigaretta

    Attraverso un catetere collegato ad un palloncino erogatore, inserito nei polmoni, si rilascia del vapore acqueo ad alte temperature, tra i 75° e 80°, che contribuisce a cicatrizzare gli alveoli che funzionavano male, ossia rendevano difficile la respirazione.

     

    Il paziente che ha inaugurato il nuovo sistema adesso sta bene, c’è voluto un mese per iniziare a vedere i risultati, nello specifico la riduzione del 25% del volume polmonare. Si tratta di un 68enne non marchigiano, fumatore. Il primo di una potenziale lista d’attesa che oggi si aggira sulle 40-50 unità. In effetti la problematica di base riguarda soprattutto i fumatori, ma anche gli agenti atmosferici (polveri sottili da smog, polveri da lavoro professionale) possono incidere nell'aggravarsi della patologia.

     

    "Un riconoscimento per l’azienda ospedaliera, ma anche per l’Università Politecnica - spiega il professor Stefano Gasparini, storico primario dell’unità operativa -. È il primo anno che il Ministero della Salute riconosce la specializzazione delle malattie dell’apparato respiratorio. La patologia di cui ci occupiamo, la broncopneumopatia cronica ostruttiva, è comune e coinvolge milioni di fumatori, eppure è poco conosciuta".

    SIGARETTA SIGARETTA

     

    Quando si parla di eccellenze, l’ospedale di Torrette è presente: "Quando la natura è al servizio della scienza e quando con un sistema così semplice si può fare molto - ha ricordato il direttore generale dell’azienda ‘Ospedali Riuniti’, Michele Caporossi -. Sono particolarmente contento di questo risultato e di essere il primo ospedale a testarlo con successo, specie quest’anno, nel 2018, quando si celebrano i primi 40 anni del Servizio Sanitario Nazionale".

     

    Infine l’altra anima della sanità d’eccellenza, la parte clinica e accademica: "Il reparto del professor Gasparini fa parte del dipartimento di Biomedica, uno dei cinque che Anvur e Miur hanno riconosciuto assicurando finanziamenti per la ricerca pari a 33 milioni di euro", ha ricordato il rettore della Politecnica delle Marche, Sauro Longhi.

     

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport