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    SE ROMA ESULTA PERCHÉ HA UNA MAFIA - SGARBI: ''PIGNATONE E I SUOI SOSTITUTI OGGI SONO SODDISFATTI: ANCHE SE “NON PARAGONABILE A COSA NOSTRA “, HANNO RICONOSCIUTO MAFIOSI BUZZI E CARMINATI, DUE SPOSTATI, LIBERAMENTE FREQUENTATI E RISPETTATI DALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. DUE CHE SI ERANO PREPARATI AL CINEMA, VEDENDO ‘’IL PADRINO’’


     
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    Vittorio Sgarbi per il Giornale

     

    Non c' è più grande malinconia che quella di vedere la giustizia con il volto dell' agonismo sportivo. Il magistrato Luca Tescaroli festeggia la vittoria contro due mostri, Salvatore Buzzi e Massimo Carminati, condannati a un numero spropositato di anni, con la aggravante mafiosa. La procura è soddisfatta: Mafia capitale non è teorema ma realtà. E, invece di dolersene, i magistrati se ne compiacciono: «A Roma c' è stata una mafia autoctona, originale e originaria», anche se «non paragonabile a Cosa nostra».

     

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    Gli affari di due spostati, liberamente frequentati e rispettati dalla pubblica amministrazione, non è corruzione semplice ma è frutto di «un condizionamento di tipo mafioso».

    Tutti contenti. Almeno temporaneamente, come precisa il procuratore Pignatone. Che però in Cassazione non troverà più un Carnevale, sputtanato come «ammazzasentenze» perché indisponibile a vedere la mafia dove non c' è.

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    Io, per esempio, la vedo nell' abbattimento inaccettabile dei villini liberty a Roma, con la complicità di Comune e sovrintendenza, nell' indifferenza dei pm da me e da Italia Nostra informati, nella persona di Pignatone e dei suoi sostituti. Alla disperata ricerca di Mafia capitale, quando l' hanno vista non se ne sono accorti, e nonostante la denuncia hanno lasciato abbattere il villino Naselli del 1930.

     

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    Oggi sono soddisfatti: hanno riconosciuto mafiosi Buzzi e Carminati, due che si erano preparati al cinema, vedendo «Il Padrino».

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