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    TELE-RIGNANO NEWS - VERDELLI SFANCULA IL PIDDINO SIDDI E SBRANA L'ANIMA NERA DI VIALE MAZZINI, MONICA MAGGIONI: ''BLOCCO' SUBITO IL MIO PIANO EDITORIALE. AL CDA CHE LO DISCUSSE NON VENNI NEMMENO AMMESSO'' – “LE SEDI ESTERE SONO DISEGNATE PRE MURO DI BERLINO” - E AMMETTE IL SUO FALLIMENTO: “NON SIAMO RIUSCITI A TOGLIERE DALLA RAI LA GRAMIGNA DEI PARTITI”


     
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    Paolo Conti per il Corriere della Sera

     

    verdelli e campo dallorto verdelli e campo dallorto

    «I consiglieri di amministrazione, la direzione generale e la presidenza, tutti alla Rai hanno sui loro tavoli il piano per l' informazione che presentai il 22 dicembre 2016. Due volumi: il primo di 90 pagine, il secondo di 120. Non erano linee guida sommarie. Era un autentico piano per la riforma dell' informazione Rai, dettagliato al millimetro, nei particolari delle singole rubriche dei telegiornali. Quando leggo che il consigliere Franco Siddi parla in commissione parlamentare di Vigilanza di "bozza ritirata", sostenendo che "non è mai stato portato in consiglio un piano di riforma", afferma una cosa non vera che ritengo inaccettabile...».

    FRANCO SIDDI FRANCO SIDDI

     

    Chi conosce Carlo Verdelli, ex direttore editoriale per l' informazione Rai, dimissionario il 3 gennaio 2017, sa che è difficile fargli perdere la pazienza. Ma stavolta è un fiume in piena.

     

    Partiamo dalle dichiarazioni di Siddi, testuali: «Non è stato mai portato in cda un piano di riforma dell' informazione da votare. Se la Vigilanza considera piano una bozza ritirata, ne prendo atto e ubbidisco. Una bozza ritirata tale rimane».

     

    «Una bozza c' è stata, ed era quella presentata nelle sue linee guida ad agosto. Ma il piano esiste, c' è, ed è stato discusso una prima volta il 22 dicembre 2016 e una seconda il 3 gennaio 2017. Primo caposaldo della proposta di riforma: creazione di una Newsroom Italia con la fusione tra Rainews 24 e la Tgr, capace di attraversare tutte le reti, con l' embrione di un canale Rai in lingua inglese, come tutti i network internazionali. Secondo caposaldo: nascita di Rai24, la nuova testata che avrebbe riassunto tutta l' informazione prodotta dalla Rai trasportandola nel mondo digitale. Cioè sul sito della Rai, oggi purtroppo ben poco seguito, ma anche sui social e nell' universo delle applicazioni. Avrebbe sostituito Rainews.it dando vita a un gigantesco portale dell' informazione con un forte presidio sui social e le applicazioni».

    CAMPO DALL ORTO E MONICA MAGGIONI CAMPO DALL ORTO E MONICA MAGGIONI

     

    E poi c' era il contestato spostamento del Tg2 a Milano...

    «Esatto. E questo era il terzo caposaldo...».

     

    Vecchia richiesta della politica.

    «Ma io non ho mai ragionato nella mia vita in termini partitici o politici ma solo per il bene delle aziende in cui ho lavorato. L' Italia è policentrica ma sta tutto a Roma: Tg1, Tg2, Tg3, Giornale Radio, Rainews24. Un tg a Milano avrebbe permesso alla Rai di presidiare la città più europea d' Italia, che crea il 30% del Pil nazionale, visto che Raidue aveva come missione editoriale il compito di intercettare il pubblico più giovane.

     

    Al quarto punto c' era il ripensamento delle sedi regionali, accorpandole dal punto di vista gestionale-amministrativo in cinque macrosedi e creando, in ogni capoluogo di provincia, presidi di redattori multimediali capaci di produrre per la tv, per la radio, per il web. Il mio piano poi prevedeva la riduzione delle edizioni quotidiane dei tg, la Rai ne ha 28 e la Bbc sette, e la ridistribuzione delle rubriche e degli approfondimenti. E come se non bastasse...».

    campo dall orto monica maggioni rosy bindi campo dall orto monica maggioni rosy bindi

     

    E come se non bastasse?

    «Anche il riordino delle sedi di corrispondenza estere della Rai, ferme alle aree di influenza pre caduta del Muro di Berlino».

     

    Arriviamo al dunque. Cosa è accaduto?

    «Nella seduta del cda del 22 tutti i consiglieri, tranne Guelfo Guelfi, che era assente, infilarono una sfilza di no, questo non si può fare, qui non va, questo è inapplicabile... La presidente disse: "Concordo con le premesse di Verdelli, dissento dalle sue conclusioni". Rimandò la discussione al 3 gennaio 2017».

     

    E quel 3 gennaio?

    carlo verdelli carlo verdelli

    «Io non fui ammesso al dibattito, del piano si fece carico il capo dell' azienda, cioè il direttore generale. In piena riunione uscirono a raffica dichiarazioni dei consiglieri: piano Verdelli affondato e bocciato. Chiesi una smentita dall' azienda, che non arrivò mai. E io mi dimisi. Penso sia legittimo discutere e non varare un progetto. Ma ritengo inammissibile, anche per il lavoro della mia squadra, sostenere che non sia mai esistito: non posso accettarlo. Ricordo che nel 2016 la Rai ha prodotto 190 ore di informazione straordinaria in più rispetto al 2016».

     

    Morale?

    «Avevamo ricevuto il compito di liberare la Rai non dalla politica ma dalla gramigna dei partiti. Non ci siamo riusciti. Fine».

     

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