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    SOTTO LA DOCCIA CON LO PSICOLOGO – SE CI LAVIAMO TROPPO E’ PERCHE’ ABBIAMO UN CONFLITTO INCONSCIO DI TIPO MORALE, UN'INSODDISFAZIONE PROFONDA: QUANDO LA PULIZIA DIVENTA UN’OSSESSIONE - SCONSIGLIATO LAVARSI TUTTI I GIORNI


     
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    1. MALATI D’IGIENE

     

    Maria Sorbi per il Giornale

     

    kim doccia messicana kim doccia messicana

    Va bene l' igiene ma occhio agli eccessi. Dalle statistiche emergono due dati: ci laviamo troppo e utilizziamo prodotti troppo aggressivi. Tutto ciò non fa bene né alla pelle né alla salute psichica. I batteri non vanno del tutto demonizzati e, come in tutte le cose, ci vuole equilibrio.

     

    Eppure c' è una categoria sempre più ampia: quella dei malati di igiene, per cui la pulizia diventa un' ossessione. E allora lavarsi le mani si trasforma in un rito da ripetere decine di volte al giorno, pulire la casa diventa un atto fobico, esasperante. Così come la doccia, lunghissima. Fino ai comportamenti in pubblico: chi soffre di pulizia ossessiva non si siede sui sedili del mezzi pubblici su cui si siedono tutti, non tocca le maniglie, evita di stringere le mani delle persone, gira con l' Amuchina in borsa e la usa appena possibile.

    usare prodotti specifici per il pavimento usare prodotti specifici per il pavimento

     

    Pur sapendo di avere comportamenti strani non riesce a farne a meno, con un terrore dello sporco che va oltre tutto. Ovviamente si tratta di una paura irrazionale che si trasforma in repulsione a toccare gli oggetti e che spesso viene trasferita anche sui figli. Il disturbo si chiama rupofobia, che letteralmente significa «paura dello sporco».

     

    Di fatto le persone che hanno problemi di eccesso di igiene vedono insidie ovunque e si sentono minacciate da luoghi e situazioni in ogni momento della giornata. Per questo cercano di trasformare in un ambiente asettico l' unico posto dove hanno la piena autonomia decisionale: la propria casa. C' è chi impugna prodotti spray e stracci fino a notte fonda, ogni giorno, pur di scovare anche l' ultimo acaro nel più sperduto angolino. E anche a fine lavoro avrà addosso una dose di insoddisfazione inguaribile.

     

    IL PULITO CHE FA MALE

    mao era noto per la mancanza di igiene mao era noto per la mancanza di igiene

    Sono molti gli studi che hanno dimostrato che un eccesso di pulizia provochi prima di tutto un indebolimento delle nostre barriere naturali con maggiori probabilità di ammalarsi. Dalle dermatiti ai disturbi intestinali, dalle allergie alle forme mentali maniacali, l' idea dello sporco crea ossessioni sia a livello fisico che psicologico.

     

    Ma non solo. Un eccesso di igiene è dannoso anche per l' ambiente, sia per lo spreco di acqua che per l' utilizzo indiscriminato di prodotti chimici altamente inquinanti. L' eccesso di igiene compromette il sistema immunitario: l' università di Northwestern ha condotto studi che hanno evidenziato la maggiore incidenza di malattie infiammatorie in età adulta nei bambini che a cui è stata impedita l' esposizione ai microbi.

     

    E' stato infatti rilevato che il sistema immunitario esposto ad un certo numero di microbi nella prima infanzia si rinforza e riesce a combattere alcune patologie. L' igiene non va quindi trascurata, ma applicata nella giusta misura, prestando anche attenzione ai detergenti che si usano, preferendo detergenti meno aggressivi e privi di allergizzanti. Questo vale anche per l' ambiente dove si vive che, reso sterile, non prepara il corpo a difendersi dai microbi avendo per esempio aumentato il numero di bambini e adulti con l' asma allergica.

    sapone sapone

     

    Uno studio dell' università di Cambridge ha poi evidenziato l' aumento dei casi di demenza senile nei Paesi sviluppati dove il contatto quotidiano con microbi e batteri da parte dei bambini è ridotto al minimo. L' impossibilità da parte dei bimbi di entrare in contatto con i microrganismi che favoriscono lo sviluppo del sistema immunitario sarebbe quindi responsabile anche della maggiore diffusione del morbo di Alzheimer nelle grandi aree urbane.

     

    LA TERAPIA ANTI OSSESSIONE

    L' unica via per uscire dall' ossessione delle pulizie è rivolgersi a uno psicoterapeuta e iniziare un percorso per capire da cosa nasca il disturbo, da dove arrivi quel bisogno continuo di pulire tutto e tutti. Alla radice del problema spesso c' è un conflitto inconscio di tipo morale, un' insoddisfazione profonda. Se il disturbo non è arrivato a livelli tali che possono compromettere la vita quotidiana propria e delle persone vicine, allora basterebbe informarsi bene per capire che abbiamo un sistema immunitario intelligente che non ci lascia del tutto indifesi di fronte ai batteri.

    Lavarsi le mani Lavarsi le mani

     

    Oppure ci si può sforzare di abbattere lo steccato del «tutto pulito, ordinato e sotto controllo» e liberare il lato più istintivo, aprendo la gabbia morale in cui è stato chiuso. Gli psicologi consigliano anche di abbandonarsi in attività manuali (ad esempio il giardinaggio, lavori con la creta o con il legno) per riscoprire il piacere di sporcarsi le mani come da bambini, con libertà.

     

    I medici consigliano il giusto equilibrio: lavarsi troppo fa male, evitare doccia o bagno quotidiani se si compiono attività sedentarie e non a contatto con persone o sostanze nocive. Evitare i prodotti troppo schiumogeni che, oltre allo sporco, rimuovono anche il film idrolipidico che protegge la pelle. E poi consigliano di utilizzare prodotti a ph leggermente acido (e non ph 5,5) o specifici per le zone più delicate. Solitamente vengono consigliati prodotti naturali per la pulizia della persona, della casa e del bucato: meglio il lavaggio della biancheria a basse temperature, utilizzando le alte solo per gli indumenti intimi o per quelli utilizzati per determinate tipologie di lavoro.

     

    I BATTERI BUONI

    troppo sapone puo renderci piu esposti ai batteri troppo sapone puo renderci piu esposti ai batteri

    Al di là di paure irrazionali, fino a che punto fa bene il contatto con lo sporco? Quali processi vengono innescati nel nostro organismo? A spiegare le dinamiche «invisibili» del nostro rapporto con le microparticelle è Angelo Vacca, presidente della Società italiana di Immunologia, Immunologia Clinica e Allergologia e docente di medicina interna all' Università di Bari.

     

    «Quando si incontrano batteri e virus - spiega il medico - vengono prodotti anticorpi della classe delle immunoglobuline M, A e G mentre si formano pochissime immunoglobuline di tipo E (IgE), che invece sono più abbondanti se non c' è un' esposizione ai germi. Le IgE si legano a recettori specifici su cellule che si trovano nella pelle e nelle mucose, i mastociti, che per questo motivo si attivano e liberano istamina, la sostanza responsabile di gran parte dei sintomi delle allergie, come prurito, orticaria e arrossamenti della pelle. I bambini che non hanno contatti con i coetanei perché non vanno al parco giochi o all' asilo hanno più IgE e sono perciò più esposti ad allergie di vario genere».

    meglio le temperature tiepide sotto la doccia meglio le temperature tiepide sotto la doccia

     

    Ammalarsi da piccoli, quindi, è, in un certo senso, il prezzo da pagare per non dover combattere a vita contro dermatiti allergiche, asma o allergie alimentari, che non a caso sono molto più diffuse nel mondo occidentale e nelle classi sociali elevate. E anche lo sporco, ovviamente entro certi limiti, fa la sua piccola parte nel renderci forti da adulti. Per questo è importante non trasformare le nostre case in ambienti asettici. Non sarebbero reali e con i microbi è bene imparare a convivere.

     

     

    2. OCCHIO AL SAPONE, PUO’ FARCI MALE

     

    Maria Sorbi per il Giornale

     

    I prodotti che utilizziamo per l' igiene personale sono l' equivalente di un tir per schiacciare una mosca. Troppo violenti. Tanto che la Food and Drugs administration americana è arrivata a imporre uno stop alla vendita dei saponi contenenti una ventina di sostanze specifiche. Tra queste ci sono il triclosano, un antibatterico consentito solo a una concentrazione massima dello 0,3% (e ancor meno se inserito nei colluttori), il triclocarbano, l' esaclorofene, il metilbenzetonio cloruro e diverse tinture a base di iodio.

    docciarsi spesso puo essere nocivo docciarsi spesso puo essere nocivo

     

    Il motivo del veto? Se utilizzate in eccesso, queste sostanze possono alterare l' equilibrio microbiotico naturale della pelle, uccidendo i batteri buoni e consentendo l' ingresso di quelli cattivi (funghi e virus). E poi esagerare con i saponi aggressivi può distruggere quella patina naturale della pelle sia riducendo le capacità idratanti sia quelle protettive.

     

    Altrettanto pericolosi alcuni detersivi per la casa che celano alti livelli di tossicità sotto fragranze al gelsomino o al pino silvestre: la società statunitense Ewg ha stilato la classifica dei detersivi più dannosi che possono provocare asma, intolleranze, cecità e perfino contribuire alla formazione di un tumore. Di contro vengono consigliati prodotti naturali, ecologici, meno aggressivi ed altrettanto efficaci.

     

    batteri batteri

    C' è una malattia legata ai prodotti chimici che utilizziamo in casa: si tratta della sindrome da sensibilità chimica multipla (Mcs). La chiamano la «malattia fantasma» ma in realtà è un disturbo cronico di cui pare soffrano 300mila persone in Italia. Pazienti che hanno un livello di tolleranza a certi reagenti più basso rispetto alla maggior parte. Tuttavia non è semplice formulare una diagnosi e il mondo della medicina è ancora molto diviso sull' origine e la terapia per questa sindrome.

     

    BATTERI BATTERI

    Anche perché i sintomi (tachicardia, nausea, vertigini, ansia) sembrano legati più a una condizione di suscettibilità individuale piuttosto che alla tossicità delle sostanze. Altre ipotesi ritengono che la sindrome sia esclusivamente di natura psicosomatica. Alcuni autori avanzano dubbi sulla reale esistenza di questa malattia come entità patologica a se stante. Fatto sta che la sindrome, classificata tra le malattie rare, sia difficile da riconoscere. E quando un paziente in preda ai sintomi si rivolge a una struttura pubblica per ottenere una diagnosi è facile si veda indirizzare a uno studio psichiatrico.

     

     

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